Irsina festeggia Sant'Eufemia

Cattedrale d´Irsina

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Domenica 16 il clou dei festeggiamenti in onore della martire cristiana, Patrona dell’antica “Montepeloso” con la consegna delle chiavi della città al vescovo. Ritornano gli emigranti.
di ANTONIO GRASSO

Irsina IRSINA festeggia Sant'Eufemia, martire cristiana nata a Calcedonia in Asia Minore e morta nel 303 perché decisa a non rinunciare alla sua fede, durante l'ultima persecuzione dell'imperatore Diocleziano, notoriamente Patrona e protettrice dell’antica “Montepeloso”, fra i centri più antichi della Basilicata. La festa si svolge dal 14 al 17 settembre. Il giorno più importante, però, è il 16 settembre. Sin dal mattino le celebrazioni entrano nel vivo, coi fuochi pirotecnici che ne danno l’annuncio. Ma è in pomeriggio che la festa raggiunge il suo apice, quando le autorità civili e militari e i membri del Comitato feste, dalla sede comunale, raggiungono in corteo la Cattedrale per consegnare - sul sagrato - le chiavi della città all’arcivescovo davanti ad una folla commossa. Mentre le campane suonano a distesa. Segue, come da copione, la solenne funzione euristica e la processione per le vie cittadine. Il serpentone penitenziale costeggia dapprima le antiche mura, snodandosi per il centro storico e poi - attraverso il corso principale - risale verso il nord del paese, fino al ritorno in cattedrale. Con le luminarie ad illuminare, imponenti, l’intero percorso festivo. Nel rispetto di una tradizione consolidata. I fedeli - per devozione - portano in spalla la statua di Sant'Eufemia, la reliquia del suo braccio e l'icona di Maria Santissima, Madre della Divina Provvidenza, conservata nel santuario di Santa Maria d'Irsi, a 10 km dal centro abitato e che la prima domenica di settembre viene ricondotta in paese. Uno dei momenti più caratteristici del corteo religioso è il lancio dei palloncini aerostatici e l'intonazione della marcia trionfale dell'Aida di Giuseppe Verdi, da parte dei musicisti del gruppo bandistico - dai balconi di piazza “Andrea Costa”. Così il clima della festività si respira a pieni polmoni. Per rendere omaggio alla loro Patrona, ritornano – numerosi – persino i tanti irsinesi emigrati in passato dal loro borgo natio e residenti fuori. E’ il classico richiamo delle origini. Difficile sottrarsi. E’ lì la festa.

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Rubrica: Cultura / Spettacoli

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