Il gazebo della discordia. Non piace a nessuno, non è funzionante, ruba posti alle auto eppure bisogna convivere con la sua ingombrante presenza. Dunque un’opera inutile. Così potrebbe essere definita la struttura in ferro allocata in via Ridola, nei pressi dell’edificio della Provincia di Matera che da originaria edicola per la vendita di giornali dovrebbe diventare punto di informazioni turistiche. Ad osteggiare quella che definiscono “una struttura brutta e inutile” sono i commercianti della zona ma anche coloro che abitano lungo questa fascia di via Ridola che rappresenta uno dei due ingressi ai Sassi. Il suo inserimento nel contesto storico-urbano, lungo la dorsale settecentesca della città, lascia davvero a desiderare, rovinando con la sua collocazione posticcia (praticamente sulla sede stradale) uno degli assi prospettici più interessanti della città. Ma la qualità urbana, anche a ridosso del patrimonio Unesco, è ormai soltanto materia da manuale per cui ogni modifica al disegno urbano finisce per essere attuata senza alcuna valutazione preventiva del reale impatto estetico e funzionale del manufatto rispetto al contesto. Dunque le ripercussioni non sono soltanto estetiche ma anche pratiche tanto che Confesercenti, in una nota, denuncia l’impossibilità dei negozianti della zona di lavorare a causa degli ingorghi di traffico che si creano in quel tratto di strada e che non permetterebbero neanche la fermata. “Era quello che si sospettava –si legge nella nota- e che avremmo volentieri evitato con l’istallazione del gazebo che è andato a sottrarre alcuni parcheggi a pagamento nonostante le assicurazioni fornite sul fatto che l’Amministrazione avrebbe trovato ulteriori spazi (verso via B. Buozzi) da destinare alla sosta oraria a pagamento”. Oggettivamente, trovare spazi per il parcheggio verso la stretta via Buozzi sempra impresa ardua dunque non rappresenta certo una soluzione al problema. “Tutto questo al momento –continua Confesercenti-risulta aleatorio mentre l’unica certezza, è data dalla impossibilità, da parte dei clienti, di trovare il sia pur minimo spazio di sosta, il tutto aggravato dalla presenza dei Vigili Urbani che, per velocizzare il traffico, impediscono agli automobilisti di fermarsi alla ricerca di un parcheggio”.
In conclusione, Confesercenti sollecita una “verifica per trovare, laddove possibile, ulteriori spazi di sosta, anche temporanei e non a pagamento, magari riducendo gli eccessivi spazi a disposizione della Polizia Provinciale che, è noto a tutti, usufruisce già dei parcheggi interni al Palazzo della Provincia”. E se pure sarà risolto il problema del parcheggio, rimane quello ben più difficile della presenza una struttura che disturba l’armonia urbana e che di sera viene utilizzata soltanto come paravento per orinare al riparo da sguardi indiscreti…
Giovanni Martemucci
Un'altro intrervento futile e avulso dal contesto che rivela ancora una volta l'assenza di una linea organica nelle scelte comunali riguardo il turismo!