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11/10/2012 13.17.28 - Articolo letto 8732 volte

Lucia Gaudiano smonta le polemiche sulla lottizzazione "Quadrifoglio"

Lottizzazione "Quadrifoglio" Lottizzazione "Quadrifoglio"
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"Inesattezze e molte falsità"
Matera Dopo l’ennesima presa di posizione in merito alla Lottizzazione Quadrifoglio - Si legge in una nota del Presidente del Consorzio Urbanistico “Quadrifoglio”, Arch. Lucia Gaudiano - è doveroso fare un po’ di chiarezza, mediante una operazione verità, viste le inesattezze e molte falsità in merito alla stessa lottizzazione.
La storia del “Quadrifoglio” parte dal lontano 1987, quando il Parco della Murgia Materana non era stato ancora istituito, la sua perimetrazione, infatti, viene individuata solo nel 1990 con la L.R. n.11 escludendo, ovviamente, ciò che era stato già normato tre anni prima da strumento urbanistico diverso: prima verità: la lottizzazione non è all’interno del Parco della Murgia.
Salta quindi all’occhio il grossolano errore di perimetrazione dell’area interessata dai lavori di urbanizzazione riportata nell’ortofoto fatta circolare in questi giorni su vari siti di informazione, in cui erroneamente si è circoscritta un’area molto più ampia dell’effettiva perimetrazione della lottizzazione, fino a comprendere anche aree del Parco che invece sono decisamente escluse (ad esempio Le Aie di Colangiuli, e la stessa Chiesa di Cristo alla Gravinella).
Ritornando al 1987, la Delibera di C.C. n.106 approvava un progetto ambizioso: la riqualificazione di un’area, quella della Gravinella, molto degradata lungo la fascia ferroviaria di Matera Nord, a ridosso del popoloso quartiere di san Pardo.
Non dimentichiamo che il primo condono edilizio del 1985 aveva già prodotto i suoi effetti: baracche in tufo, strutture precarie con ampie coperture in amianto invadevano una vasta area di più ettari, concentrandosi proprio in prossimità dell’area verde della Gravinella di cui oggi si parla tanto.
Per oltre 25 anni tale fatiscenza si è affiancata ad ulivi secolari e noci giganteschi alle spalle della stazione di Villa Longo, proprio là dove si sono, per anni, allevati cavalli in abusive ed insane stalle di fortuna.
Ma di tutto questo nessuno ha mai detto nulla; nessuna associazione culturale materana sentiva di dover scendere in campo per difendere quella terra!
Dall’87 ad oggi sono stati coinvolti, nel complesso iter autorizzativo, tutti gli Enti preposti alla tutela del patrimonio artistico-culturale nonché paesaggistico, oltre che tutte le società di erogazione di servizi preordinati al rilascio di autorizzazioni propedeutiche al Permesso di Costruire; dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata alla Soprintendenza Archeologica, dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata al Dipartimento Ambiente e Territorio, dall’Ufficio regionale per le Produzioni Vegetali al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità, senza tralasciare ovviamente il Corpo Forestale Dello Stato, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Ferrovie Appulo Lucane S.r.l., i Vigili del Fuoco, Enel Distribuzione S.p.A., Eni Italgas, Acquedotto Lucano S.p.A., Telecom  Italia S.p.A.; ci sembra di non aver dimenticato proprio nessuno.
Finalmente nel 2011 si riesce a dare avvio ad un progetto lontano che grossolanamente viene chiamato “Lottizzazione”, ed in realtà si tratta di un vero e proprio progetto di recupero in cui nulla è tralasciato; si è tenuto conto non solo delle preesistenze edificate ma si è cercato di salvaguardare il più possibile le caratteristiche morfologiche e naturalistiche dei luoghi.
Con grande attenzione si è cercato di riutilizzare tutto il materiale di scavo dei lotti per la formazione dei rilevati stradali nelle zone di riempimento, sono state individuate isole ecologiche per la raccolta di tutti i detriti abbandonati nell’area, trattata per lungo tempo come discarica, previa bonifica delle porzioni interessate da amianto, si è proceduto al trapianto delle piante di ulivo secolari, ed altre saranno trapiantate appena l’andamento dei lavori lo consentirà, per accoglierle nel grande Parco Urbano di 2 ettari previsto nella zona centrale della lottizzazione.
Si parla, con notevole dose di superficialità, di rischi per la chiesetta rupestre di Cristo La Gravinella: bene, il fabbricato della lottizzazione più prossimo alla chiesetta dista circa 200 metri! E la lottizzazione, date le caratteristiche dei fabbricati, la notevole distanza e la orografia del terreno, non ha alcun impatto visivo con la chiesetta!
Peraltro, molte preesistenze, ed anche fabbricati recentemente realizzati lungo la strada de La Vaglia si trovano davanti alla chiesetta e sono ad essa molto più vicini, ma nessuno ha mai detto nulla.
A questo punto ci poniamo degli interrogativi: Perché ora? Perché si è deciso di entrare a gamba tesa, con enorme scorrettezza, da parte di molte sedicenti associazioni ambientaliste, proprio in un momento di grande confusione in città a causa di quanto sta accadendo per progetti presentati ai sensi della Legge 106/2011? Perché lo si  è fatto nei riguardi di un intervento di recupero urbano che negli anni ha ricevuto tutte le possibili autorizzazioni, che più volte sono anche state rinnovate?
Spero che qualcuno si renda conto del danno che si sta arrecando, soprattutto in un momento come questo, con la speranza che nessuno verrà, un giorno, chiamato a risponderne.
Vista la scesa in campo dell’Ente Parco, mi auguro che realmente si attivi per la verifica del paventato sconfinamento e resto sin da ora in attesa di pubbliche scuse da parte dell’Ente.

In allegato una planimetria della lottizzazione inviata dall'Arch. Gaudiano, è possibile notare la importante differenza con quella fatta circolare nei giorni scorsi dalle associazioni.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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