Provincia Unica Lucana : un punto per ripartire

Provincia di Matera - Matera

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Nota di Rocco Amodio, Presidente dell'Associazione per lo sviluppo sociale ed economico

Matera e provincia "La crisi economica - si legge in una nota stampa di Rocco Amodio - ci sta portando al dunque di molti discorsi lasciati per lungo tempo in sospeso, primo fra tutti quello del taglio degli sprechi nella gestione della cosa pubblica. Saremmo primi firmatari di una abolizione radicale delle province, ma se tale abolizione rimane parziale, noi stessi siamo tra quelli che si oppongono al declassamento istituzionale della nostra città.
E infatti questo sarebbe, un mero declassamento amministrativo e politico del nostro territorio che già versa da tempo immemorabile, oramai, in una situazione di declino economico .
Negarlo sarebbe un falso grossolano: perdere la Provincia significherebbe perdere l’ennesimo arto di un corpo già sofferente : si è persa la banca d’Italia, si è persa la presenza di società come ENEL, Telecom, si pensa da tempo di ridimensionare le strutture delle Agenzie statali e le strutture dell’INPS e dell’INAIL; traducendo meglio il concetto, Matera ha già perso molto terziario: si perdono risorse, si perdono posti di lavoro, si perdono “centri di potere decisionale”, si perde di peso.
Qualcuno dice che è la condanna dei piccoli numeri…,forse; piuttosto si dovrebbe dire che è la condanna servita dal nostro lassismo e dalla nostra rassegnazione, dal nostro non voler vedere con lungimiranza i fatti che accadono intorno a noi, non saperli classificare e gestire,e se del caso contrastare.
Ahi quanto è lontano lo spirito di Scanzano e della difesa del proprio futuro: in quell’occasione la minaccia era più visibile e più sentita. Queste cose di oggi, questi affari alla Metternich- su come tagliare inutili appendici geografiche-amm.ve-, sono questioni molto più sottili e subdole.
Credo che il mondo degli artigiani materani dovrebbe capire che tutto il tessuto materano rischia una vertiginosa caduta più grave di quella che ci è capitata negli ultimi due anni. Se saltano ancora altre cerniere sociali, se perdiamo altre fette di mercato, e di reddito saremo davvero alla frutta. Altro che Molino Alvino e dintorni, altro che lobby delle palazzine, altro che affari, altro che città della cultura : in un momento di crisi come questa una ulteriore perdita di funzioni (tutte da valutare nel loro operato e nella loro efficenza , sia beninteso) metterebbe in ginocchio quel poco che ancora mantiene viva questa città. Sarebbe un macigno anche sui progetti avviati per la crescita di Matera (Università, infrastrutture, sviluppo turistico).

Ebbene se la proposta di Matera come “provincia unica lucana” dovesse camminare, ci si dovrebbe auspicare una corale azione di sostegno in primis da parte dei nostri consiglieri regionali e poi di tutti i livelli sociali. Sarebbe finalmente questa l’occasione per riesumare seriemente l’immagine di città comprensoriale cui Matera è destinata dalla geografia: l’incontro tra Puglia e Basilicata, il volano attraverso cui attivare cicli virtuosi e buone prassi amm.ve , creando ponti tra l’entroterra lucano e il canale adriatico.
Matera con coraggio dovrebbe ripensarsi più aperta e più audace, più conscia del proprio io e del ruolo cruciale anche nei confronti della sorella città di Potenza. Signori Fraterna collaborazione tra noi e il campanile potentino questa è la via della Basilicata.
Che piaccia o no non ci sono alternative serie diverse da questa (non lo è in fondo neanche la prospettiva di passare in Puglia,visto e considerato la sorte per anni riservata alla città di Altamura, altra nostra sorella; una buona provocazione ma non altro ).
Piuttosto ricominciamo a pensare al passaggio in Basilicata di realtà limitrofe e socialmente simili ricomprese nel territorio murgiano (Santeramo, Laterza,Ginosa, Gravina), pensiamo a dare il giusto peso alla provincia potentina a forte vocazione turistica (la zona appeninica , il vulture, il pollino); diamo dignità e sostanza alla costa jonica e al turismo di massa (cioè ad opportunità di lavoro stabile e continuo).
Crediamo, sia ora di raccogliere una sfida politica e sociale che la storia ci mette davanti : dice un detto caro a noi materani “al, meglio al meglio all’anno che verrà ”, cioè il vecchio adagio latino ad majora, fuori da questa crisi con orizzonti e mete ambiziose, politici all’altezza del ruolo che li attende e collettività libere dai lacci e dai personalismi di epoche lontane: né guelfi, né ghibellini ma Lucani, una volta tanto Lucani e cioè gente che da quaranta anni (materani o potentini) si fa apprezzare ovunque per la propria tenacia, le buone maniere e le proprie capacità: da Bruxelles a Milano, dal sole 24ore al parlamento europeo, dai grandi gruppi bancari ai ministeri di Roma alle segreterie di partito, dai circoli culturali alle piazze. Lucani cioè materani e potentini depositari del governo del proprio territorio.
Alle cassandre operose e disfattiste chiediamo umilmente di farsi da parte e di aspettare il derby calcistico del 4 dicembre prossimo venturo per dare fiato al proprio campanile. Ai politici e alla società diciamo di guardare con fiducia, attesa e voglia di fare all’ipotesi di una ordinata e salomonica divisione di potere tra Matera e Potenza legate però da medesime finalità."

Tags: associazione per lo sviluppo sociale ed economico | provincia | rocco amodio

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Rubrica: Comunicati stampa

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Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008

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