Viale Italia è chiusa da ieri pomeriggio a tempo indeterminato. Dopo i cartelli di divieto di transito collocati un mese fa con le auto che continuavano tranquillamente a transitare in barba a qualunque segnaletica, ora una rete arancione da cantiere sbarra la strada a vetture e pedoni poco prima del curvone che sta franando. Dunque è questo l’ultimo aggiornamento che si registra lungo l’importante arteria che da San Giacomo porta verso la circonvallazione di Serra Venerdì. Da settimane, nonostante la cartellonistica ne vietasse qualsiasi possibilità di percorrenza, molti automobilisti utilizzavano regolarmente la strada approfittando degli scarsi controlli da parte delle forze dell’ordine, pur con tutti i rischi connessi all’esteso fronte di frana. Una situazione che da anni continua a chiedere soluzioni concrete che però tardano ad arrivare. L’intervento di chiusura di ieri è stato necessario visto che il ripristino del manto stradale è servito a sanare la situazione solo per pochi mesi. Quello che era un piccolo “gradino” dovuto al cedimento della carreggiata che interessa gran parte della curva ora è uno sprofondamento che arriva quasi ad un metro. Ovviamente si tratta di una situazione di pericolo concreto visto che in piena curva il manto stradale continua ad abbassarsi insieme al marciapiede. Quella di viale Italia è una questione che si trascina da anni tra rimpalli di competenze, mancati interventi, lassismo delle varie amministrazioni e continue proteste dei cittadini. Qualche anno fa alcuni imprenditori che dovevano costruire nella zona sottostante avevano segnalato il problema della frana con una lettera scritta al Comune nella quale si dichiaravano disposti a trovare concordemente una soluzione al problema. Gli imprenditori del lotto di via degli Aragonesi, sottostante viale Italia, avevano proposto di piantumare a proprie spese tutto il costone in modo che le radici degli alberi avrebbero messo fine, definitivamente, al problema del cedimento. L’unico onere del Comune doveva essere quello di fornire le piante, poi al resto avrebbero pensato loro. La cosa è rimasta, manco a dirlo, lettera morta: gli imprenditori hanno costruito i palazzi previsti nel lotto e la frana è ancora li. Un imprenditore scrupoloso che ha costruito nella zona sottostante la curva ha eretto un massiccio muro di contenimento sul fronte iniziale della frana che corrisponde all’imbocco della curva (salendo verso Serra Venerdì). Si è arrestato, in parte, lo sprofondamento del terreno, che invece continua al centro curva. Lo stesso intervento di consolidamento con palificazioni in cemento armato, andrebbe fatto lungo tutta la curva per chiudere definitivamente il capitolo viale Italia. Ma tra il dire e il fare si preferisce risolvere il problema chiudendo la strada. Chissà per quanto tempo.
Giovanni Martemucci
Ora la strada..ma si stassero attente,in un futuro forse non troppo lontano,anche e soprattutto le abitazioni.Non sono immuni dalla frana della collina.Sperando che non si aspetti qualche tragedia da tg5
Se chiediamo a tutti quelli ke hanno fatto il curvone questi giorni,secondo me nessuno si è accorto del divieto.E soprattutto nn c è stata la minima informazione attraverso i mass media della chiusura della strada.Per me ieri è stata una sorpresa.
INUTILE E INOPPORTUNO IN QUESTA FASE. INVECE ANDAVA MESSO IN ALTRE STRADE COME VIA C.LEVI O VIA GRANULARI IN CUI LE VELOCITA' OLTREPASSANO I LIMITI ANCHE DI 10-20 KM/h.PER ALTRE ARTERIE I DOSSI ARTIFICIALI SONO IL PROVVEDIMENTO PIù RAGIONEVOLE!
UNA DECISIONE SACROSANTA, CHE SI SAREBBE DOVUTO PRENDERE DA MESI.V.LE ITALIA NON ANDAVA RIAPERTA FINO AL RIPRISTINO DEFINITIVO E RISOLUTIVO DELLA CURVA FRANOSA PER GARANTIRE LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA AI CITTADINI!ECCO PERCHE' L'AUTOVRELOX ERA...