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06/11/2012 17.27.01 - Articolo letto 8344 volte

CRAS: RECUPERATA UN’ALTRA LONTRA SENZA VITA

Lontra morta recuperata dal CRAS Lontra morta recuperata dal CRAS
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Nel territorio di Pisticci
Pisticci Le attività legate alla fauna selvatica protetta costituiscono uno dei principali obiettivi del lavoro del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Matera operante presso la Riserva di San Giuliano. Ogni giorno le emergenze per ritrovamenti, soccorsi e recuperi di esemplari impegnano il personale e i volontari.
Lunedì 5 novembre a seguito di una segnalazione di Marcello e Fabio Quinto dell’Associazione Movimento Azzurro Ecosezione Murge Materane  il responsabile del CRAS  Matteo Visceglia è intervenuto per il recupero del corpo senza vita di una Lontra. L’animale, quasi certamente vittima di investimento,  giaceva sul bordo della strada statale Basentana, in agro di Pisticci ed in un tratto ad alta densità di traffico a circa 1300 metri dall’area industriale di Tecnoparco. Non sono per ora note le cause che hanno spinto la Lontra a tentare l’attraversamento della statale, considerando che il fiume Basento si trova a circa 300 metri di distanza e che oltre il punto in cui è rimasta vittima non ci sono corsi d’acqua o habitat idonei tali da attrarre la specie.
Il ritrovamento è stato tempestivamente comunicato ad altri  enti territorialmente competenti come gli uffici del servizio veterinario dell' ASL di Matera,  la Provincia di Matera e il Corpo Forestale dello Stato in virtù dell’importanza scientifica di questo mustelide ed in riferimento alle linee guida indicate dal Piano Nazionale di Azione per la Conservazione della Lontra pubblicato dal Ministero dell’Ambiente.
 
Il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
Riteniamo che questi spostamenti anomali, spesso associati a mortali impatti con veicoli in transito, vadano ancora meglio interpretati sulla base di nuovi dati di recupero  ed in maniera molto accurata. Va chiarito infatti che l’ investimento potrebbe essere un fattore che si aggiunge, con esito letale,  a qualche altra situazione di patologia o sofferenza dell’animale e che nulla per ora possiamo dire sullo stato di salute dell’esemplare prima di essere travolto. Dovremo aspettare infatti l’esito degli esami necroscopici e tossicologici che saranno fatti.   Teniamo conto che il Basento proprio nel  tratto interessato da questo ritrovamento è risultato fortemente inquinato. Sono state registrate recenti morie di pesci per cause chimiche, oltre a varie situazioni di degrado qualitativo del corso d’acqua e a tali condizioni potrebbe essere associata qualche forma di intossicazione acuta o cronica che potrebbe aver determinato disorientamento o anomalie comportamentali inducendo l’animale a movimenti pericolosi lungo le strade.
La carcassa è al momento conservata a cura del CRAS e per motivi di studio la metteremo a disposizione delle strutture di ricerca afferenti al Progetto RECAL (Recupero ed Analisi post-mortem di esemplari di Lontra (Lutra lutra)  avviato dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in collaborazione con società di ricerche,  CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici), Università, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), ASL e Istituti Zooprofilattici provinciali”.
 
 
La Lontra euroasiatica (Lutra lutra) appartiene alla famiglia dei Mustelidi ed è largamente distribuita in tutto il continente europeo e in buona parte dell’Asia.
In Italia era in passato piuttosto diffusa lungo tutta la penisola ma  dall’inzio del secolo scorso ha mostrato un trend negativo scomparendo da molte regioni. Attualmente, grazie alle costanti attività di ricerca e monitoraggio,  sta mostrando timidi segnali di ripresa e mantiene il nucleo più consistente e vitale della sua popolazione confinato in alcune aree del sud (tranne che in Sicilia). Da stime di popolazione effettuate soprattutto negli ultimi anni sembra che in tutto il nostro Paese vi siano tra i 300 e i 600 individui. A livello generale però resta comunque in uno stato di costante minaccia a causa delle trasformazioni del suo habitat e del degrado della qualità dei corsi d’acqua in molte regioni, compresa la Basilicata che ospita ancora il maggior numero di esemplari a livello nazionale. Se non si previene ogni forma di grave inquinamento dei fiumi e dei laghi, se non si riduce il disturbo e la trasformazione degli habitat anche nella nostra regione questa specie potrebbe ridursi considerevolmente segnando così un netto bilancio ambientale a sfavore della Biodiversità.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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