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12/11/2012 17.31.59 - Articolo letto 3018 volte

Maria Antezza: due provincie una regione

Sen.Maria Antezza Sen.Maria Antezza
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"La battaglia politica contro la Provincia Unica è alle sue battute finali e decisive."
Basilicata "Ho voluto unirmi alla grande determinazione - afferma la senatrice Maria Antezza  - dimostrata dall’amministrazione provinciale, dai 31 Sindaci della Provincia di Matera, dalle Istituzioni regionali,  parlamentari e religiose e dai cittadini, partecipando ieri alla manifestazione per ribadire la ferma volontà di correggere un grave errore di valutazione del Governo che vuole ridurre ad una le due province della Regione di Basilicata.

La battaglia politica contro la Provincia Unica è alle sue battute finali e decisive.

La spending review e la forte restrizione dei costi afferenti al settore pubblico allargato, ivi compresi quelli della politica e delle istituzioni, rispondono ad un’esigenza incontrovertibile e raccolgono un ampio consenso sociale.

Ma trattare il ridisegno delle istituzioni con sforbiciate lineari, applicando criteri del tutto opinabili e senza una razionale valutazione d’impatto, serve assai poco all’obiettivo del contenimento dei costi e serve invece tantissimo al turbamento, se non alla destabilizzazione, della vita politica e sociale.

Questa scelta nello specifico della Basilicata invece di far risparmiare aumenterebbe i costi di gestione dei servizi essenziali, con funzioni e materie che riguardano una dimensione territoriale enorme: ben 10.000 Kmq.

Ed è per questo che penso che la Basilicata, in tutte le sue espressioni, deve continuare a difendere l’esistenza di due Province, come si dice “senza se e senza ma”.

Deve farlo non solo in ossequio alla storia ed alla geografia, cioè al patrimonio consolidato della sua comunità, facendo comprendere le ragioni del suolo come dice il Pres. De Filippo o altrimenti quelle del sottosuolo.

Deve farlo per difendere e riaffermare soprattutto la sua identità regionale, per la semplice, lapalissiana considerazione che la coincidenza e sovrapposizione territoriale di Regione e Provincia menoma le funzioni di entrambe e, di fatto, riduce la Regione a Provincia.

E da questa autoriduzione alla cancellazione della Regione il passo è brevissimo.

Per ciò la questione, e la battaglia politica ad essa collegata, non riguarda la Provincia di Matera, riguarda la Regione Basilicata, la sua identità, il suo destino, la sua stessa possibilità di unire armoniosamente tradizione, modernità ed innovazione nel Mezzogiorno d’Italia.

Una identità, un destino della nostra Regione su cui era giusto che si pronunciasse il Consiglio regionale e che invece, com’è accaduto in ossequio ad una procedura dissennata, non poteva essere messo nelle mani dei Consigli comunali delle due città capoluogo.

Ma noi siamo e vogliamo continuare ad essere lucani, non pugliesi o campani di complemento.

La Basilicata è una creatura istituzionale piccola, che però ha sempre saputo esporre la singolarità dei suoi costumi e delle sue virtù collettive.

Separare il nostro destino da quello di questa terra è come diventare dei “senza patria”.

Matera è parte costitutiva e caratterizzante della Basilicata ed è in Basilicata che la sua funzione deve essere riconosciuta e valorizzata.

Io credo che la battaglia per la conferma delle due Province deve continuare senza incertezze in Parlamento.

So bene che non sarà facile, ma credo che le armi del confronto e della ragione potranno indurre il governo ad una riconsiderazione e far avanzare le ragioni del buonsenso.

La posizione da testimoniare sino alla fine deve essere una ed univoca: una Regione coincidente con una sola Provincia è una contraddizione in termini, uno sfregio alla dignità istituzionale della Regione.

Su questo ed altri aspetti della riforma ci adopereremo nell’iter parlamentare in sintonia con tutti i parlamentari lucani, dell’Umbria e del Molise in modo da proporre emendamenti correttivi che rendano la legge davvero efficace e rispondente alle esigenze dei cittadini".

Ma l’iniziativa politica deve continuare anche in sede regionale.

Sono convinta che la vicenda ha fatto venire in evidenza e reso ineludibile un tema di straordinaria valenza, che attiene all’assetto politico-istituzionale della nostra Regione: un assetto attualmente non adeguato alla vocazione pluralistica ed alla struttura differenziata del territorio regionale.

Ebbene, io penso che sia venuto il momento di dare corpo al disegno di una regione policentrica che individui con lucidità la gerarchia delle funzioni territoriali, dia corpo alle istituzioni intermedie e adegui a tale disegno anche la distribuzione delle funzioni pubbliche, sia statali che regionali valorizzando non solo le due città principali ma l’intero territorio regionale, ma non solo esse. E’ questo un terreno delicato ed impegnativo, da affrontare senza preclusioni o privative di sorta.

E’ questo il nuovo terreno di iniziativa sul quale Matera e i materani e la sua provincia intendono promuovere una fase più avanzata del dibattito politico regionale, sforzandosi di delineare proposte serie e coerenti e utilizzando come sempre le armi dell’intelligenza, del rispetto e del coraggio: chiedendo che intelligenza, rispetto e coraggio diventino, a partire da oggi, il lessico condiviso di tutta la comunità regionale."




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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