Consolidamento dell’abitato di Oliveto Lucano. Messo in sicurezza il costone della rupe “affetto” da dissesto. Una delle priorità fra gli interventi previsti dall’ente di via della Libertà in tema di salvaguardia del territorio e stabilità del suolo. Non poche, però, le difficoltà incontrate dall’impresa aggiudicataria dell’appalto. Tanto da richiedere l’ausilio di esperti rocciatori non organici alle maestranze della stessa. Complice la naturale accidentalità del sito, delimitato da profonde gole erose da due torrenti (il Pisciolo ed un suo affluente) che confluiscono ad est del paese. Sono stati impiegati sei mesi per sistemare la parete. Non prima, però, di aver posto in essere la bonifica ambientale dell’area sottostante. Rimosso tutto il materiale di scarto ed i rifiuti ingombranti gettati impropriamente a valle nel corso degli anni si è, così, potuto procedere alla messa in sicurezza. Oltre ad applicare una robusta rete di contenimento, in prossimità delle parti più “vulnerabili” della rupe sono stati installati dei distanziometri, in grado di misurare e comunicare alla cabina di monitoraggio dell’Ufficio tecnico dell’ente gli eventuali spostamenti delle faglie, come stabilito nel progetto esecutivo a firma dell’ingegner Dangelo Carmine (direttore dei lavori, insieme al geometra Vincenzo Straziuso). Progetto approvato dalla Giunta comunale nella seduta del 21.07.2008. L’operazione è stata interamente finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, in attuazione del “II° Piano strategico nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico – D.M. n. 1081 del 26.11.2007”. Anche se il contributo concesso (150 mila euro ndr) è pari solo ad un decimo del fabbisogno stimato (un milione e mezzo di euro ndr) da uno studio di fattibilità commissionato, nello specifico, dal Comune di Oliveto Lucano e trasmesso al Ministero nel 2005. Per l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, con delega di vicesindaco Nicola Terranova “il finanziamento è un primo, importante segnale di attenzione da parte del Ministero che, ovviamente, non costituisce la soluzione del problema, ma ci fa ben sperare su più adeguati finanziamenti per la completa messa in sicurezza della rupe, che - pur nella particolare valenza paesaggistica - è una delle più significative emergenze sul fronte della lotta al dissesto idrogeologico che accomuna la quasi totalità delle aree interne, ad alto indice di spopolamento”.