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21/12/2009 9.09.04 - Articolo letto 6926 volte

Botti assassini.

Botti assassini. Botti assassini.
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I consigli della L.I.D.A. per Capodanno
di GIOVANNI MARTEMUCCI
Matera

Da sempre la L.I.D.A. (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale) promuove campagne di informazione al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica mirando alla crescita e allo sviluppo della coscienza civile, prima all'interno dell' Associazione stessa e dopo all'interno della società, per una maggiore sensibilità a favore degli animali, per un ambiente più a misura d'uomo e per una migliore qualità della vita, in un settore che oggigiorno merita sempre più attenzione ed interesse. Le Guardie Volontarie e gli Operatori della L.I.D.A. da tempo vivono e si confrontano quotidianamente con le problematiche e le difficoltà della convivenza civile e rispettosa tra gli uomini ed il mondo animale e vegetale.

La L.I.D.A. – Sezione Prov.le di Matera in prossimità delle imminenti festività natalizie invita tutti i possessori di animali a prestare maggiore attenzione, fornendo cure adeguate al fine di prevenire reazioni inconsulte e istintive del proprio animale, dettate dal fragore assordate dei botti di Capodanno, seguendo alcuni semplici consigli. La cattiva abitudine dei botti di Capodanno, (pratica assai discutibile e molto diffusa), per molti animali rappresenta un vero e proprio incubo che, se non preparato e controllato può causare gravi conseguenze psichiche. Gli animali, infatti,  non possiedono la consapevolezza che un umano possa decidere di divertirsi facendo un rumore così assordante.

I botti di Capodanno in realtà, costituiscono per molti animali un evento terrificante, in quanto intenso e sporadico, che quindi non consente loro di abituarsi. Come è noto, gli animali, e in particolar modo i cani, sono dotati di un udito estremamente sviluppato e sensibile perciò, il rumore provocato dallo scoppio dei petardi può provocare in loro una grave condizione di disorientamento: il riflesso provocato può essere diverso in base al carattere ed alle esperienze di ogni soggetto:

1)     gli stati d'animo possono andare dal semplice disorientamento, alla paura, al terrore o angoscia fino ai casi più gravi di disperazione con probabile urinazione o deposizione di feci  in modo incontrollato;

2)     fuga o tentativo di fuga allo scopo di allontanarsi dal punto in cui è stato spaventato o nel peggiore dei casi lanciarsi e sbattere contro porte/barriere per tentare di abbatterle nel tentativo di evadere, (si tratta di una reazione molto pericolosa);

3)     mordere le recinzioni che rappresentano un ostacolo alla via di fuga;

4)     abbaiare, ululare, guaire, ruotare vorticosamente su se stesso; (anche questa reazione è provocata dall'incapacità di individuare la giusta direzione da seguire per allontanarsi dal pericolo avvertito);

5)     mordere oggetti, animali o persone che si trovano nelle immediate vicinanze, (è un semplice riflesso sostitutivo);

6)     nascondersi in luoghi angusti;

7)     cercare morbosamente protezione dal proprio padrone;

8)     viceversa non riconoscere il proprio padrone, (venendo a mancare la percezione della fonte del pericolo, l’animale tende a non fidarsi più di nessuno);

9)     i cani legati con delle catene possono ferirsi seriamente con gravissime conseguenze o addirittura strozzarvisi, (la voglia di mettersi in salvo, infatti, è più alta della consapevolezza di essere "bloccati");

10) i soggetti più anziani, se deboli di cuore, rischiano l’infarto.

Ogni anno decine, centinaia di cani si ritrovano consegnati al canile di turno perché fuggiti, smarriti o abbandonati, o nella peggiore delle ipotesi, uccisi dallo spavento che i botti hanno provocato nei soggetti più anziani a rischio di infarto.

Per cercare di ridimensionare il pericolo è bene ricordarsi di alcune semplici regole:

1.      Non lasciare mai il cane all’ aperto, preferire invece stanze piccole, magari lontane dalla strada o da zone dove qualcuno può far esplodere petardi.

2.      Non lasciare l’animale da solo, in caso contrario, rendere “viva” la stanza con un po’ di musica o tv a basso volume e luce;

3.      Non lasciare i cani legati al guinzaglio o catena, potrebbero strozzarsi nel tentativo di fuggire;

4.      Non lasciare gli animali nei terrazzi, verande o balconi, perché nel tentativo di fuga potrebbero tentare di gettarsi nel vuoto.




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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