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03/01/2013 21.04.23 - Articolo letto 2572 volte

“Dialogo sul nuovo Statuto”, confronto a più voci

Regione Basilicata Regione Basilicata
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Il testo elaborato dai giuristi dell’Issirfa Cnr dopo un anno di approfondimenti della prima Commissione e del Consiglio regionale oggetto di valutazione da parte dei rappresentanti della società lucana
Basilicata I rappresentanti delle reti sociali, civili, associative, economiche, professionali della società lucana a convegno, quest’oggi, per discutere la bozza del testo del nuovo Statuto della Regione. Un dialogo a più voci sulla bozza del documento programmatico elaborato dai giuristi dell’Issirfa – Cnr, formalmente assunto dalla prima Commissione dopo la giornata di studio e approfondimento in Consiglio regionale. La nuova Carta, consultabile sul sito internet del Consiglio regionale (www.consiglio.basilicata.it, cliccando alla voce “Parliamo del nuovo Statuto”), è composta da 95 articoli, suddivisi in nove Titoli recanti rispettivamente: I. I principi; II. Istituzioni e società regionale (diviso in tre capi); III. Il Consiglio Regionale; IV. La Giunta; V. La funzione amministrativa; VI. La finanza regionale; VII. Gli strumenti di raccordo istituzionale; VIII. L’Europa e le relazioni internazionali; IX. Disposizioni finali e transitorie.
“Un incontro qualificato per la presenza di protagonisti della vita sociale e civile della Basilicata che saprà portare un valido contributo al confronto in atto su un tema delicato e di grande rilevanza”. E’ così che ha introdotto i lavori il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, il quale ha definito lo Statuto della Regione Basilicata “di nuova generazione”. “Un testo organico e completo – ha detto - che supera molte criticità emerse in altre Regioni in quanto riprende soluzioni derivate dalle buone prassi già sperimentate”. Il Presidente del Consiglio regionale, poi, facendo riferimento al momento di crisi della funzione delle Regioni, ha sollecitato la platea, “al di là della decisione da prendere sulla forma di Governo” a riflettere su “come la Regione dovrà riassumere le funzioni legislative, rappresentative e sussidiarie nei confronti degli enti locali”. “Occorre – ha aggiunto – fare uno sforzo per guardare oltre l’orizzonte politico immediato non disperdendo il lavoro fatto sinora”. “L’augurio – ha concluso – è che il 2013 sia l’anno del nuovo Statuto”.
Il presidente della prima Commissione consiliare (Affari istituzionali), Vincenzo Santochirico, ha spiegato ai presenti che “dal punto di vista del profilo metodologico si è inteso distinguere il lavoro in due fasi: prima l’individuazione delle scelte di fondo e poi la definizione delle norme di dettaglio, evitando di proporre principi ridondanti e mere enunciazioni di natura culturale o anche politica con un obiettivo ben preciso, quello di stabilire disposizioni traducibili in politiche ed atti”. Santochirico ha, quindi, fatto riferimento ai principi di sostenibilità e di sicurezza del territorio e dell’ambiente,  “principi audaci – ha sottolineato – finalizzati a garantire la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della Basilicata”. Il presidente della prima Commissione consiliare, successivamente, ha posto l’accento sui punti cardine: la partecipazione, la programmazione, la trasparenza, il territorio, soffermandosi poi sul ruolo del Consiglio regionale non più inteso come “un semplice organismo che si riunisce e approva ma un’Assemblea più autonoma che svolge l’importante funzione di verifica. Un modo, questo, per ristabilire l’equilibrio tra Esecutivo e Parlamento”. Santochirico infine ha spiegato che lo Statuto prevede “un sistema in cui la Giunta sia composta da assessori che non facciano parte, in quel momento, del Consiglio regionale: assessori esterni o  consiglieri regionali eletti e momentaneamente sospesi”.
Ad animare il dibattito diversi interventi, alcuni tesi a riconoscere la validità del documento, altri  a mettere in luce alcune criticità. L’onorevole Savino si è soffermato sui tagli alla rappresentanza. “Una tendenza antidemocratica che – ha detto – va necessariamente smantellata, ponendo l’attenzione sull’unico strumento di effettiva partecipazione: il partito”. “Le pari opportunità  possono essere assicurate solo con le buone azioni politiche”: è quanto ha affermato Rossella Brenna, portavoce regionale delle donne democratiche di Basilicata, la quale ha ribadito che “non si vuole rivendicare il principio di femminismo ma un nuovo protagonismo femminile”. Si è invece soffermato sul principio di Pace e sui diritti della persona, il rappresentante dell’associazione “Cattolici Pax Christi”, Rubino, che ha fatto riferimento al tragico fenomeno del femminicidio che in questi ultimi tempi ha assunto caratteri preoccupanti. Il già parlamentare Peppino Brescia ha fatto presente “quanto sia importante riavvicinare le istituzioni ai cittadini. Una necessità colta dallo Statuto con lo spazio dedicato agli strumenti di partecipazione”. E’ stata poi la volta della presidente della Commissione regionale pari opportunità, Antonietta Botta, la quale ha condiviso il lavoro svolto e ha espresso apprezzamenti per la scelta di porre al centro l’essere umano. Tra i suggerimenti quello di “prevedere che nella composizione della Giunta regionale e nella nomina di dirigenti venga garantita una equilibrata presenza dei due generi”. Sul tema del lavoro è intervenuto un rappresentante della società civile, Vincenzo Basile, il quale  ha fatto rilevare la non adeguata puntualizzazione della questione pur apprezzando la modernità del documento. Franco Cafarelli della Conferenza regionale “Volontariato e Giustizia” ha rappresentato la necessità di prevedere diversi uffici di Difesa senza accentrarli, come invece prevede lo Statuto, nell’istituto del Difensore civico.  Per l’assessore alla Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, “il proliferare del sistema di sottogoverno regionale e statale, di fatto ha neutralizzato la rappresentanza democratica. La vicenda delle Province ne è l’esempio più alto”. Tra gli altri argomenti affrontati dall’Assessore provinciale, “l’importanza dei partiti la cui assenza genera mostri su mostri” e la scelta del sistema di Governo che “qualunque essa sia non può essere avulsa dal meccanismo di selezione di partecipazione democratica”. Sui principi di precauzione, di sostenibilità ambientale e di uguaglianza ha parlato il rappresentante della Fillea Cgil, Vaccaro, il quale ha auspicato tempi brevi per la decisione sulla scelta della forma di Governo. Il già consigliere regionale, Franco Vinci, ha espresso opinione sul prezioso ruolo svolto dai partiti che hanno da sempre garantito azioni di educazione e indirizzo. Anche il già consigliere regionale, Giacomo Nardiello si è soffermato sui tagli alla rappresentanza affermando che “la perdita di dieci consiglieri corrisponde alla perdita di democrazia di un territorio”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
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