Dalle competenze in materia estrattiva ai progetti di soppressione della Provincia di Matera, dal riordino dei Tribunali al varo di infrastrutture strategiche, e ancora le iniziative a tutela della salute e dell’ambiente, per la promozione della cultura e della solidarietà. E’ stato un anno particolarmente intenso quello che si è da poco concluso e di pari intensità, anche per portare a conclusione molte delle partite ancora aperte, si annuncia quello appena iniziato.
Tra queste voci sicuramente spicca la questione del petrolio, tra innovazioni normative, orientamenti e prese di posizione destinate inevitabilmente ad avere un seguito nel 2013. Il 2012 è stato l’anno in cui, il 22 marzo, è stato approvato l’oramai famoso “articolo 16” della legge così detta “salva Italia” che ha dato forza di legge alle intese definite con il Memorandum. Tuttavia i sei mesi previsti dalla stessa norma per l’emissione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che individuasse maggiori entrate e modalità di destinazione di parte delle stesse alle aree d’estrazione, sono trascorsi invano e la materia sarà inevitabilmente al centro dell’attenzione e dell’azione della Regione nel 2013.
Allo stesso modo, e sempre parlando di greggio, il 2013 porterà seguiti su due previsioni normative di Stato e Regione che hanno poi reciprocamente impugnato innanzi alla Corte Costituzionale.
In particolare, la Regione ha impugnato l’articolo 38 comma 1 del decreto legge 83 del 22 giugno scorso, convertito nella legge 134 del 7 agosto scorso. Si tratta del provvedimento che pone termini stringenti per le Regioni quando vengono chiamate ad esprimere intese o assenso per attività minerarie inerenti gli idrocarburi prevedendo che, in caso di mancato rispetto dei termini, sia la Presidenza del Consiglio dei Ministri a provvedere in materia “con la partecipazione della Regione interessata”.
Di contro nella seduta n. 48 del Consiglio dei Ministri del 4 ottobre scorso, il Governo italiano ha deciso di impugnare la “Legge Regionale Basilicata n. 16 del 08/08/2012 “Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014” che contiene tra l’altro l’articolo 37 “Provvedimenti urgenti in materia di governo del territorio e per la riduzione del consumo di suolo”. Si tratta della norma divenuta nota come “moratoria petrolifera”, con cui la Basilicata ha deciso di non concedere altre intese a programmi di estrazione petrolifere al di fuori delle aree già destinate a tali attività. Una posizione a cui ha fatto seguito, per via amministrativa, la deliberazione di una serie di “mancate intese” su istanze presentate dalle compagnie petrolifere.
Ma sul fronte del petrolio, il 2012 ha anche portato una serie di risultati consolidati. Tra questi sicuramente l’intesa per aumentare la sicurezza dell’oleodotto Eni, definita a inizio aprile, e il contratto di settore sottoscritto da Regione, compagnie e parti sociali a inizio ottobre, con il quale non solo vengono date garanzie di continuità occupazionali ai lavoratori del comparto, ma con le quali si punta anche ad un sempre maggiore coinvolgimento dell’imprenditoria locale e a un’ulteriore elevazione degli standard di sicurezza.
L’obiettivo della sicurezza ha rappresentato una costante dell’attività della Regione nel 2012. In questa scia si inseriscono l’avvio del Centro di Monitoraggio Ambientale dell’Arpab avvenuto a febbraio e l’andata a regime dell’Osservatorio ambientale della Val d’Agri (avviatosi nel 2011), con il reclutamento di 7 ricercatori ad aprile, l’aumento delle centraline attive e il varo del sito di divulgazione dei dati raccolti a novembre. E, sulla stessa scia, si inserisce anche il piano per la qualità dell’aria in Val d’Agri varato qualche settimana fa, che prevede automatismi in termini di riduzione delle attività industriali (fino allo stop totale) qualora dovessero essere superati parametri di inquinamento di molto inferiori a quelli fissati a livello nazionale come limite di legge.
Sicurezza è la parola chiave anche delle attività messe in campo per la tutela del territorio. E in questo ambito va sicuramente segnalata la battaglia fatta e vinta nel 2012 contro la cosiddetta “tassa sulle disgrazie” imposta l’anno prima per legge dallo Stato, che obbligava all’elevazione al massimo di tasse imposte e accise per i residenti nei territori colpiti da calamità. Non solo, infatti, la Corte Costituzionale, davanti a cui la Basilicata aveva impugnato la norma, ne ha sancito l’incostituzionalità, ma la Regione Basilicata è riuscita anche ad ottenere i sia pur non consistenti fondi nazionali per l’alluvione 2001, la prima “disgrazia” che sarebbe stata ricompresa nella previsione normativa statale. E la dichiarazione dello Stato di emergenza la si è avuta anche per il sisma del Pollino dello scorso 26 ottobre, dove la Basilicata ha però dimostrato di aver saputo mettere a frutto quanto in passato investito in questo ambito, tanto mettendo in campo una macchina di Protezione civile efficientissima, quanto con la buona tenuta del patrimonio edilizio destinatario degli interventi post terremoto 1998 nel Lagonegrese.
Il confronto con lo Stato, pur in una logica di collaborazione che ha portato spesso a soluzioni condivise e mai a contrapposizioni puramente polemiche, non ha fatto mancare forti divergenze. Tra le principali sicuramente la vicenda dei progetti di soppressione della Provincia di Matera, che avrebbero portato la Basilicata ad avere una sola Provincia, la più estesa di Italia, e il riordino degli uffici giudiziari, con la soppressione del Tribunale di Melfi e della Sezione distaccata di Pisticci. Soluzioni a cui la Basilicata si è opposta con decisione, con esiti alterni che tuttavia, per quel che riguarda il Tribunale di Melfi, sta ancora cercando di mitigare sostenendo una proroga di attività per anni anche in attesa di possibili sviluppi.
Parallelamente, si è dimostrato vincente l’atteggiamento di dialogo avuto con Fiat a fronte dei da qualche parte paventati rischi di smobilitazione in Basilicata. Una interlocuzione che ha avuto il suo esito con il Piano di Sviluppo presentato dall’Ad Fiat Marchione a Melfi lo scorso 20 dicembre, con investimenti sullo stabilimento lucano destinato a produrre nuovi modelli sia a marchio Fiat che a marchio Jeep per essere esportati in tutto il mondo. E sulle coordinate del rafforzamento dei sistemi produttivi e del Vulture-Melfese si incrocia anche il finanziamento di 200 milioni di euro ottenuto dal Cipe per la trasformazione della tratta ferroviaria Potenza-Foggia con standard di “alta capacità ferroviaria”, migliorando i tempi di percorrenza per i viaggiatori, ma soprattutto potenziando gli standard del trasporto merci. Un’infrastruttura che la Basilicata ha ottenuto nell’ambito della riprogrammazione di fondi destinati ad altre regioni e non utilizzati, riuscendo così ad agganciarsi alla più moderna e veloce rete di trasporto ferroviario in via di realizzazione sulla direttrice Napoli-Bari. Definitivamente archiviata, invece, l’ipotesi di raddoppio della “canna del Sinni”, ossia di una seconda conduttura per portare acqua dalla diga di Senise e portarla in Puglia. L’opera, inizialmente programmata dal Cipe nell’ambito di fondi destinati alla regione confinante, è stata bloccata non essendoci stata intesa con la Basilicata.
Sul fronte del sostegno allo sviluppo, va segnalato anche il raggiungimento dei risultati di “Obiettivo 2012” il "Patto di sistema per il lavoro e la crescita" sottoscritto da Regione Basilicata e forze sociali. Oltre al già citato Contratto di settore del petrolio, da senalare, in particolare, il Credito di imposta per l’occupazione. La prima tranche dell’Avviso Pubblico, che si è chiusa il 16 Agosto 2012, riguardava le assunzioni avvenute fra il 14 Maggio 2011 e il 1° Giugno 2012, ha visto l’arrivo di ben 572 domande, per oltre 1.188 lavoratori assunti, per un importo pari a oltre 18 milioni di Euro. Di queste, ne sono state accolte circa 60, per 126 lavoratori assunti, per un importo pari a 2 milioni e 150mila euro. La seconda tranche, che è ancora in corso e si chiuderà il 13 Maggio 2013, ha ad oggi visto l’arrivo di 416 domande per un importo pari a 9.568.256,59 milioni di euro a fronte dei 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione.
Tra le realizzazioni del 2012 in Basilicata degna di nota è sicuramente quella del Centro Bambino Gesù Basilicata presso il San Carlo, che ha avviato le attività a gennaio ed ha portato il Segretario di Stato Tarcisio Bertone in Basilicata il 24 febbraio per una visita. Un progetto inserito nell’ambito del progetto “Benessere Bambino Basilicata” che ha pure visto altre iniziative rivolte alla cura dell’infanzia che, ha detto più volte il presidente De Filippo, “rappresenta uno dei principali indicatori di benessere sociale di una comunità”. E sempre sul fronte della cura della persona il 2012 ha fatto registrare anche il varo del Piano della Salute e delle attività Socio Assistenziali, definitivamente varato lo scorso 24 luglio, a distanza di 15 anni dal precedente Piano Sanitario. E di notevole portata è anche il definitivo avvio del Registro Tumori, ad inizio dello scorso mese di dicembre. Dati tutt’altro che allarmanti, quelli che emergono, ma che la Regione ha comunque voluto affidare all’Università Cattolica per un approfondimento.
Grande attenzione anche alla cultura e alla promozione sociale, vissuta, in chiave moderna, anche come opportunità di crescita. E’ il caso dei centri della creatività di Visioni Urbane presentati quest’anno e che hanno iniziato le loro attività coinvolgendo le comunità dei creativi tanto nella progettazione che nella gestione diretta, e della Film Commission che, con l’insediamento del Consiglio di Amministrazione, entrerà a breve nella piena operatività con la nomina del direttore.
Di straordinaria portata, poi, il varo della “Città della pace” a Scanzano Jonico e San’Arcangelo, con l’arrivo dei primi rifugiati già a febbraio, e la visita fatta il 25 giugno in Basilicata da Sua Santità il Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la Pace, riconoscimento assegnato anche alla promotrice dell’iniziativa Betty Williams. Un evento di pace e speranza che ha regalato immagini indelebili alla Basilicata a testimonianza di quanto sia possibile mettere in campo anche in un anno difficile come il 2012.
De Filippo: Per il 2013 innegabili differenze con l’anno prima, ma resta delicato
“Abbiamo messo in sicurezza la Basilicata e garantito servizi e coesione, una buona base per puntare a quella ripresa che ora va costruita”
“Siamo in un crocevia delicato della vicenda nazionale e globale. Il 2012 è stato, come l’anno precedente, un anno difficile ed è inutile tentare di nascondere le prove che ci attenderanno nel nuovo anno. Ritengo tuttavia che delle differenze siano pure evidenti e sono frutto di un’azione che si è articolata in una fase di messa in sicurezza della Basilicata come base per puntare alla ripresa”. Queste le parole in cui il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha voluto rinchiudere l’attuale fase all’alba del 2013.
“Credo – ha aggiunto – che l’azione messa in campo nei mesi passati abbia posto buone basi per la nostra regione, articolandosi in manovre di difesa dell’esistente e di progettualità per agganciare il futuro. Purtroppo, come detto altre volte, non esistono prove controfattuali, ma tutta la nostra azione ha teso a mettere la Basilicata in sicurezza e posso con serenità parlare di sforzi che hanno prodotto risultati. A fronte della convergenza del partito dei tagli e di quella lobby geografica che ha voluto indicare nel Sud la fonte di ogni male e della conseguente sostanziale riduzione dei trasferimenti, non solo abbiamo garantito le diverse platee del lavoro, il mantenimento di un sistema di ammortizzazione sociale, l’attenzione agli ultimi facendoci carico anche di servizi che lo Stato centrale non garantisce più, ma non abbiamo rinunciato al sostegno agli investimenti”.
“In controtendenza con quello che è stato il fenomeno nazionale del 2012 – ha aggiunto De Filippo – se c’è una caratteristica che ha segnato la gestione della cosa pubblica in Basilicata è stata la politica nella sua accezione più alta. In un momento in cui amministrare non può come mai prima d’ora limitarsi a gestire risorse che sono sempre più esigue, con iniziative politiche abbiamo provato a governare il tema dell’energia, riuscendo a condurre a termine il primo contratto di settore, a mantenere aperto il dialogo con Fiat, che a dispetto delle Cassandre ha scelto di far partire proprio da Melfi il rilancio del sistema produttivo italiano, a contrapporci a iniziative quali la tassa sulle disgrazie o la soppressione della Provincia di Matera che ci sembravano ingiuste. Mentre a Roma, pur senza voler fare di tutta l’erba un fascio, abbiamo avuto tecnici che hanno inteso il loro mandato in modo troppo sbilanciato sul solo versante dei tagli, giungendo a mettere in forse anche il diritto a servizi essenziali, a beni costituzionalmente garantiti quali la salute, a Potenza, con risorse sempre più esigue, abbiamo sopperito affiancando a morigeratezza e sobrietà, volontà e progettualità”.
Da parte del presidente De Filippo, però, nessuna volontà di disegnare un rapporto conflittuale con l’esecutivo nazionale. “Il nostro comportamento è sempre stato di correttezza istituzionale e in questo modo siamo riusciti a dialogare sempre con gli altri livelli di governo dello Stato, quello che ora conclude il suo mandato come quello precedente, ma ugualmente con entrambi e sempre abbiamo avuto ben chiaro che la nostra responsabilità è di tutela degli interessi della Basilicata, in uno spirito unitario e solidaristico col Paese, ma evitando il paradosso in cui siano i deboli unilateralmente ad aiutare i forti. E questo schema investe anche le politiche estrattive”.
Sul Petrolio il presidente De Filippo si è soffermato a lungo. “Ci sono due contenziosi costituzionali pendenti, uno promosso da noi contro una legge che, forse più nella logica che negli effetti, mira a indebolire il potere decisionale dei territori per una stagione di nuovo centralismo che, ho spiegato più volte, come nel caso di Scanzano non produce frutti. E un ricorso costituzionale lo ha fatto il Governo contro la legge lucana sulla tutela del suolo che nega nuove intese per estrazioni petrolifere al di fuori delle aree già individuate per evitare che la Basilicata diventi solo petrolio e leghi solo a questa attività il suo destino. Anche in questo caso – ha aggiunto – più che gli effetti di norma abbiamo ben chiara l’affermazione di principio e, indipendentemente dall’esito della vicenda giudiziaria, siamo pronti a tradurla in atti amministrativi per dire il nostro ‘no’ ogni volta che sarà necessario a ogni ulteriore istanza che sia al di fuori delle aree individuate”.
Proseguendo il presidente ha fatto un cenno al così detto “memorandum”. “I sei mesi previsti dall’articolo 16 per individuare risorse da destinare alla Basilicata e modalità di utilizzo sono trascorsi invano, ma la questione non può essere giocata sul filo del mese in più o il mese in meno e sono convinto che il ritorno di un governo politico possa essere determinante per sbloccare la vicenda che è frutto, appunto, di ragionamenti e scelte politiche. Su questo tema – ha ribadito – la nostra posizione è e resta ferma: la Basilicata è un’opportunità per tutto il Paese, ma non è possibile che dei benefici qui prodotti non si avvantaggi proprio questa terra che sopporta i disagi. E nel passaggio dal 2012 al 2013 non ci sarà soluzione di continuità nella nostra opera”.
E sempre nell’ambito dei rapporti col Governo, De Filippo ha fatto cenno alle previsioni della Legge di Stabilità che escludono l’alluvione lucana del marzo 2011 dal novero delle calamità destinatarie di finanziamenti. “Il senso dello Stato – ha detto – mi porta a credere che si tratti di una svista da correggere e che sarà corretta, anche con l’impegno dei nostri parlamentari. Se così non fosse la nostra protesta sarà durissima”.
De Filippo ha poi indicato altre scelte della Basilicata sostanziatesi nel 2012 che rappresentano un modello culturale e di sviluppo e che devono avere seguito nel 2013. “Penso per tutte – ha detto – alla Città della Pace, che ha portato nei nostri centri persone di varie etnie e rappresenta non solo un esempio solidale, ma una punta avanzata di industria del welfare, e ai centri della creatività di Visioni Urbane che creano opportunità di lavoro e offrono servizi per i giovani, voci, queste, entrambe spesso alla base della rottura del legame con la terra di origine dei giovani, specie quelli che frequentano l’università fuori”.
“Il 2013 – ha poi osservato De Filippo – ci attende con sfide nuove ma, pur senza facili ottimismi, non possiamo non rilevare che oggi si discute dell’entità di una ripresa possibile, mentre un anno fa le prospettive erano tutte di recessione anche se lo Svimez ha certificato che proprio in Basilicata ci sono stati dati in controtendenza. Tuttavia questo può essere forse il momento più delicato, sia perché la struttura sociale è indebolita dalle difficoltà degli anni che abbiamo alle spalle, sia perché ogni azione diventa strategica per uscire dalla crisi nel modo giusto, creando prospettive solide per il futuro. E per questo – ha concluso il Presidente – resta fondamentale quel senso di responsabilità e quella capacità di concertazione che la Basilicata, in tutte le sue componenti, è riuscita a mettere in campo più volte in questi anni difficili ottenendo risultati che, in sincerità, come nel caso di ‘Obiettivo 2012’ devo dire non essere solo della giunta regionale e nemmeno solo della politica, ma di tutte le componenti che in Basilicata costituiscono un tessuto sociale ancora sano e coeso”.
Il 2012 è stato un anno ricco di eventi importanti e significativi che hanno caratterizzato l’attività istituzionale della Regione Basilicata.
Gennaio: si insedia il Comitato di Alta Sorveglianza sull’inceneritore Fenice di Melfi; viene presentato il nuovo attrattore turistico “Volo dell’aquila”; vengono destinati al territorio lucano 24 milioni di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico che si aggiungono ai 7 già messi in campo dalla Regione e ai 4 messi dallo Stato nel 2010.
Febbraio: il governo regionale un protocollo d’intesa per garantire la salute nei centri di detenzione; il presidente De Filippo si reca a Roma per discutere col governo nazionale dell’emergenza neve che ha colpito la Basilicata; arrivano i primi rifugiati nella Città della pace; viene sottoscritto un Accordo quadro per gli ammortizzatori sociali; il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, visita il Centro Bambino Gesù istituito nell’ospedale San Carlo di Potenza; partono le attività del Centro monitoraggio ambientale.
Marzo: premiazione dei vincitori del concorso di idee sulla prevenzione del rischio sismico: “Trent’anni da quei novanta secondi”, il terremoto visto con gli occhi di chi non c’era”; la Basilicata sbarca nella laguna di Venezia con i suoi sapori e i suoi prodotti tipici; viene presentato il Piano di dimensionamento scolastico; si concludono le celebrazioni per il 150° Unità d’Italia, in Basilicata un anno ricco di incontri e manifestazioni
Aprile: il Rapporto Ceis promuove sanità lucana; parte il Progetto Smart cities per la qualità di vita e di lavoro in città più “intelligenti”; apre i battenti Naturalmente Lucano: tre giorni dedicati all’enogastronomia e al turismo; vengono approvati i provvedimenti per le aziende agricole danneggiate dall’alluvione del 2011.
Maggio: la Regione stanzia un milione di euro a sostegno delle aziende del Metapontino maggiormente danneggiate dalle alluvioni; il sisma in Emilia Romagna richiama gruppi di Protezione civile che montano un campo di accoglienza a Carpi; Regione e Parlamentari chiedono di più alle compagnie petrolifere: il confronto sul tema delle estrazioni si fa più intenso, alle acque di Maratea e Policoro viene assegnata la Bandiera blu 2012.
Giugno: viene presentato il progetto del primo Osservatorio regionale sul diabete; firmato in Regione il Protocollo NaturArte per accrescere l’attrattività turistica dei quattro Parchi lucani; per l’edilizia residenziale la Regione stanzia 10 milioni di euro; parte la battaglia degli enti regionali a difesa dei Tribunali lucani; nei Sassi di Matera nasce l’incubatore per creativi.
L’estate del 2012 sarà ricordata per la visita a giugno del massimo esponente mondiale del buddismo tibetano, il Dalai Lama e 14esimo premio Nobel per la Pace Tenzin Gyatso. Invitato da Betty William (promotrice dell’iniziativa insieme alla Regione) ha voluto visitare la Città dalla Pace in via di realizzazione a Scanzano e Sant’Arcangelo, per testimoniare al mondo intero che la Basilicata è una terra di accoglienza e di solidarietà.
Luglio: De Filippo chiede al governo nazionale una deroga per la Basilicata sull’annunciata chiusura dei Tribunali; parte il servizio di eliambulanza notturna del 118; il ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi a Maratea per dare avvio all’iniziativa “Polo Sud – Idee per il futuro;
Agosto: continua l’impegno del governo regionale a difesa dei presidi giudiziari; parte la II edizione della Summer School a Maratea e Matera; viene presentato un bilancio dell’Osservatorio ambientale, la Basilicata diventa meta dell’Annus Fidei con un protocollo firmato a Lauria dalla Regione e dall’Opera Romana Pellegrinaggi; continua l’impegno sui temi del petrolio: De Filippo annuncia la volontà di impugnare la legge dello Stato in materia di estrazioni e la Giunta nega l’intesa per nuovi permessi di ricerca idrocarburi; il presidente della Regione incontra i lavoratori della Val d’Agri
Settembre: partono i lavori per la realizzazione del Campus universitario a Maratea.
Ottobre: lo sciame sismico sul Pollino attiva il sistema regionale di Protezione civile; partono le attività dell’Osservatorio regionale sul diabete frutto di un accordo tra Regione Basilicata e Università Tor Vergata di Roma; nasce la Lucana Film Commission per il coordinamento delle attività cinematografiche sul territorio lucano; l’agenzia di rating Moody’s afferma: i conti della Regione Basilicata sono in regola.
Novembre: il rilancio dell'area industriale di Pisticci è al centro della conferenza Valbasento; si insedia il comitato promotore dell’Anno “Gesualdiano” per coordinare le attività che saranno messe in campo in occasione del quarto centenario della morte del musicista e compositore, Carlo Gesualdo da Venosa.
Dicembre: Aliano, Castelsaraceno e Sasso di Castalda diventano le scenario delle “Attrazioni Fatate”: tre giorni per affascinare i turisti e promuovere il territorio; vengono presentati i dati relativi all’incidenza dei tumori in Basilicata del triennio 2005, 2006, 2007; il territorio si misura sulle capacità di reazione al rischio sismico con l’esercitazione nazionale di Protezione civile denominata “Basilicata 2012”; viene messo a punto il Piano aria Val d’Agri per il monitoraggio continuo della qualità dell’aria; la Rai trasmette le temperature minime e massime di Potenza grazie ai dati forniti dal Dipartimento regionale della Protezione civile; l’Eni consegna a De Filippo il Local report 2012.
L’anno si conclude con il dono della Regione al Vaticano: il presepe realizzato dal maestro Artese che ritrae la natività ambientata nei Sassi di Matera. Il presidente De Filippo accompagna papa Benedetto XVI per la benedizione dell’opera d’arte che esprime apprezzamento e gratitudine. Ancora una volta i valori profondi del popolo lucano trovano riscontro e tutto il mondo può apprezzare la spiritualità ma anche i solidi principi civili e i comportamenti di solidarietà che caratterizzano i Lucani, da “ultimi” a primi.
Martorano: Stato chiede sacrifici, noi opponiamo buona sanità
“Con l’adozione del Piano integrato della salute e dei servizi, la sanità lucana si è data basi solide, disegnando una nuova architettura della governance sanitaria. Il 2013 sarà un altro anno caratterizzato da profondi mutamenti, che nel ricercare ed eliminare sprechi ed inefficienze dovranno avvicinare sempre più il sistema sanitario regionale al cittadino e alle sue esigenze"
“Le politiche sanitarie e socio assistenziali si sono mosse lungo un crinale a tratti scivoloso a causa di numerose insidie, prima fra tutte l’incertezza finanziaria derivante dal restringimento del gettito delle risorse dello Stato, tema più volte affrontato e dibattuto in sede di conferenza Stato Regioni. In tale contesto, la sanità lucana si è data basi solide, disegnando una nuova architettura a sostegno delle scelte future, il Piano integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità, e avviando contestualmente importanti iniziative che nel breve e medio periodo hanno prodotto effetti e continueranno a farlo per assicurare cura, prevenzione e assistenza socio-assistenziale alla comunità lucana. Il lavoro di riordino e razionalizzazione non può dirsi concluso: il 2013 sarà un altro anno caratterizzato da profondi mutamenti, che nel ricercare ed eliminare sprechi ed inefficienze dovranno avvicinare sempre più il sistema sanitario regionale al cittadino e alle sue esigenze.
La sanità lucana si conferma una buona sanità. In questo anno abbiamo rafforzato le premesse che ci consentiranno di finalizzare gli obiettivi di maggiore efficienza del sistema sanitario regionale, anche attraverso l’implementazione dei numerosi programmi avviati a sostegno della cura, della prevenzione e del benessere della persona. E’ in atto la riforma della rete ospedaliera che consentirà, grazie a un ripensamento delle strutture e dei servizi negli ospedali per acuti e in quelli distrettuali, di assicurare appropriatezza delle cure e della sicurezza del paziente.
Era obiettivo precipuo quello di garantire strumenti utili ed efficaci alla sorveglianza epidemiologica. Lo abbiamo fatto giungendo finalmente alla pubblicazione dei dati del Registro tumori e alla convenzione con l’università Cattolica per la lettura dei dati e all’avvio dell’Osservatorio regionale del diabete, primo strumenti in Italia su base regionale che ci consentirà di indagare con particolare attenzione i fattori scatenanti di una malattia troppe volte invalidante, che minaccia fatalmente vasta parte della popolazione italiana.
Ecco perché il governo regionale, assumendo come prioritarie la spesa sanitaria, ha confermato scelte e risorse a sostegno del sistema sanitario regionale, cercando di metterle al riparo dagli effetti della cospicua riduzione che deriverà, già nel 2013, dai trasferimenti dello Stato alle Regioni".
Mastrosimone: “Autorizzati pagamenti per oltre 108 mln di euro”
“Un’opportunità per la ripresa del settore puntando sul ricambio generazionale e ristrutturazione aziendale”.
“Essere riusciti nell’arco del 2012 a mettere in circolo 108 milioni di euro a favore delle aziende agricole in un momento di forte crisi del settore è per noi un risultato importante in quanto ci permette di guardare al 2013 con un margine di ottimismo e dare l’opportunità per una ripresa economica”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Sviluppo rurale, economia montana, Rosa Mastrosimone.
Per quanto riguarda la spesa comunitaria, l’Assessore, confermando quando preannunciato nelle settimane scorse, ha evidenziato che è stata rispettata, come da impegni, la regola N+2 dell’Unione europea. “Un risultato raggiunto – ha spiegato - grazie all’emanazione dei bandi, alla rapidità con cui sono state istruite le domande e alla velocizzazione dei pagamenti, ma soprattutto all’egregio lavoro da tutta la struttura dipartimentale anche durante le festività natalizie e dell’Arbea. Non sono mancate le difficoltà causate dall’accesso al credito che rimane il problema più spinoso per le nostre aziende che non riescono più a fronteggiare il debito e a richiederne la ristrutturazione agli istituti di credito. Molti imprenditori lucani, beneficiari degli interventi, nonostante i solleciti ricevuti dall’Amministrazione nel proseguire con gli investimenti strutturali grazie alle risorse pubbliche impegnate, non riescono a cofinanziare i progetti di ammodernamento aziendale. Nonostante l’accordo di programma stipulato tra Regione Basilicata e Ismea, per attivare fidejussioni, garanzie e controgaranzie utili per facilitare gli investimenti approvati nel corso degli anni, gli istituti di credito, anche a fronte di garanzie certe, non erogano prestiti alle imprese agricole provocando situazioni di stallo e di revoca dei finanziamenti. Gli interventi adottati dal Dipartimento, che favoriscono il ricambio generazionale e gli investimenti strutturali, oltre a quelli destinati al miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale, potranno sicuramente contribuire ad accrescere la competitività del settore agricolo e forestale della Basilicata”.
“Ulteriori e importanti azioni - ha annunciato - verranno messe in campo a partire dal prossimo mese di gennaio per i diversi comparti dell’agricoltura, settore vitale e trainante dell’economia lucana.
Mazzocco: continuare nella programmazione per uno sviluppo sostenibile
“Abbiamo respinto con forza le richieste di concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi e puntato sul sistema di aree protette Rete Natura 2000”
“La Basilicata deve continuare a programmare ed investire con determinazione su uno sviluppo sostenibile, un attento e rigoroso monitoraggio ambientale, una tutela del patrimonio naturalistico, un sistema di smaltimento dei rifiuti che metta in rete gli enti locali”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, Vilma Mazzocco.
“Durante quest’anno abbiamo respinto con forza le richieste di concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi, sia in terra che in mare. Lo sfruttamento degli idrocarburi, pur costituendo una risorsa rilevante del territorio lucano, va inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo in coerenza con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti. Il 2012 – sottolinea la Mazzocco - è stato anche un anno importante per i risultati conseguiti nell’ambito del progetto “Rete Natura 2000” per la conservazione della biodiversità. Il sistema delle aree protette rappresenta una sorta di spina dorsale che si sviluppa sull’intero territorio lucano e salvaguardarle non è un costo, ma un investimento in grado di produrre valore aggiunto”.
Pittella: più competitiva grazie alla conoscenza e all’innovazione
“Con il cuore in Basilicata e la mente in Europa stiamo lavorando per adeguare sempre più le nostre politiche allo scenario attuale e per far fronte ai possibili scenari futuri”.
“Un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, più efficienza, più verde, più competitiva. L’innalzamento del tasso di occupazione, più coesione sociale e territoriale. Sono queste le direttrici verso le quali intendiamo sviluppare le future azioni del Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata. Sono per noi questi punti cardine importanti per i quali stiamo lavorando per ottenere la massima condivisione per poi procedere al varo di una nuova programmazione dei Fondi Strutturali per il settennio 2014 – 2020 consapevole e finalizzata”.
Lo ha dichiarato l’assessore alle Attività Produttive, Politiche dell’Impresa e Innovazione Tecnologica Marcello Pittella.
“Con il cuore in Basilicata e la mente in Europa stiamo lavorando per adeguare sempre più le nostre politiche allo scenario attuale e per far fronte ai possibili scenari futuri. Tutto ciò attraverso una mirata programmazione di settore per il turismo, l’energia, l’industria e il commercio. Tra gli obiettivi che intendiamo rafforzare: l’utilizzo delle fonti rinnovabili,incentivi alle piccole e medie imprese per innovazione tecnologica e ricerca, misure per il credito. Le azioni che intendiamo mettere in campo ruotano intorno al tema delle fonti energetiche rinnovabili, dell’innovazione dell’internazionalizzazione e della ricerca. E’auspicabile – ha concluso Pittella - che in futuro le politiche di coesione rappresentino una più diretta espressione della combinazione dei fondi Fesr, Fse, Feasr allo scopo di offrire una strategia unitaria, completa, multidisciplinare e integrata”.
Viti: “Interventi formativi per ampliare le competenze del capitale umano”
“Percorsi ‘on job’ per consentire ai giovani lucani di sviluppare competenze tecnico-scientifiche presso le imprese interessate a porre in essere progetti innovativi”
“Fare sistema tra il momento della formazione e il mondo del lavoro è diventata un’esigenza ineludibile. Nell’ottica di accelerare quanto più possibile il percorso di uscita dalla crisi e anticipare i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro, con la programmazione del Fse sono stati rafforzati gli interventi formativi per ampliare le competenze del capitale umano e consentire alle imprese locali di inserire nei propri processi produttivi di forza lavoro qualificata”. Così l’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Vincenzo Viti, in occasione della Conferenza stampa di inizio anno.
“In tale direzione la Regione si è mossa attivando percorsi ‘on job’ che consentano ai giovani lucani di sviluppare competenze tecnico-scientifiche presso le imprese interessate a porre in essere progetti innovativi. E’ questo il senso dell’apprendistato, declinato nelle sue tre nuove figure contrattuali. Nello stesso tempo stiamo lavorando per valorizzare le risorse locali, come con il bando sull’artigianato.
Da segnalare – ha aggiunto Viti - l’azione interdipartimentale messa in campo per dare positive soluzioni a vertenze storiche. Sta per concludersi, con la stipula dell’Accordo di programma per il Distretto del Mobile imbottito un lungo percorso, iniziato nel 2003, che dopo momenti di accelerazione e di abbandono è stato riattivato a luglio di quest’anno, trovando un punto di approdo e una data mentre ai primi dell’anno prenderà corpo a Macchia di Ferrandina, presso la sede del Consorzio Asi, l’attività del Gruppo interdipartimentale di lavoro sulla Valbasento che si avvarrà del coordinamento tecnico di Invitalia”.
APPROFONDIMENTI - LE SCHEDE
Scheda attività – Dipartimento Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità
Tra i principali interventi realizzati dal Dipartimento Infrastrutture, opere pubbliche e mobilità della Regione Basilicata nel corso del 2012, quelli finalizzati al raggiungimento del cosiddetto “obiettivo casa” si confermano prioritari.
Il governo regionale ha infatti portato a termine l’assegnazione dei 10 milioni di euro stanziati previsti per l’edilizia residenziale. La manovra avrà ricadute positive sia sul bilancio delle famiglie che sul rispetto dell’ambiente: agli acquirenti in possesso dei requisiti previsti dalle leggi vigenti in materia di edilizia residenziale, sarà assegnato un contributo massimo di 30 mila euro e potranno beneficiare di una casa sicura e a risparmio energetico. Nella graduatoria per la concessione delle agevolazioni, sono stati assegnati punteggi preferenziali agli edifici con maggiori prestazioni energetico-ambientali e che utilizzano dispositivi antisismici. Sempre in termini di edilizia il Dipartimento ha approvato il disciplinare all’unanimità il regolamento che disciplinerà l’Osservatorio regionale edilizia e lavori pubblici: uno strumento di indirizzo, vigilanza e controllo che consentirà di monitorare i lavori delle opere in corso e di quelle in cantierizzazione, fornendo un supporto sostanziale all’opera di prevenzione e contrasto a possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.
Il Dipartimento Infrastrutture si è poi adoperato per assicurare i fondi necessari per finanziare gli interventi urgenti di protezione civile causati dall’alluvione del marzo 2011. I fondi a disposizione sono 14,5 milioni di euro, di cui 7 assegnati dal Governo nazionale e trasferiti alla Regione. La giunta regionale ha inoltre stanziato un milione di euro, risorse aggiuntive rivenienti dal bilancio regionale, per le famiglie e le imprese danneggiate del Metapontino: il 50 per cento delle procedure sono già stata avviate. E per mantenere costantemente sotto controllo il livello dei fiumi, la Protezione Civile regionale effettua in il monitoraggio continuo dei parametri della rete regionale idrometeopluviometrica e segnala ogni variazione significativa agli Enti dei territori interessati da possibili eventi, affinché, anche con il supporto del sistema di volontariato regionale, possano adottare in tempo utile i necessari provvedimenti.
Il lavoro del Dipartimento è poi proseguito a grandi passi verso il superamento dell’isolamento. Grazie ad un accordo siglato con Trenitalia Spa, è riuscito ad ottenere l’implementazione dei collegamenti per Roma e Milano, l’intensificazione della connessione con l’Alta velocità sul versante tirrenico e il miglioramento dei trasporti su ferro sulla linea Potenza – Foggia, assicurato, quest’ultimo, dallo stanziamento di circa 200 milioni di euro di fondi Fas. Nel corso del 2012 anche la rete viaria ha beneficiato di importanti investimenti: il governo regionale è riuscito infatti ad ottenere 260 milioni di euro per il rifacimento ed il miglioramento delle strade, oltre che per i collegamenti ferroviari. E’ stata potenziata anche la rete di emissione dei biglietti che comprende tre biglietterie regionali (a Potenza Centrale, Metaponto e Maratea) e, con un investimento di circa 500 mila euro, sono state installate 10 nuove emettitrici self-service dotate di moderne tecnologie antieffrazione e videosorvegliate.
Molto è stato fatto poi per la sicurezza: 565.000 euro sono stati stanziati dalla giunta regionale per la costituzione del Centro regionale di coordinamento e monitoraggio sulla sicurezza stradale che si pone l’obiettivo di riduzione il numero di morti e feriti per incidenti stradali attraverso un approccio sistematico ed integrato che prevede la gestione organica di più aspetti tra cui l’ambiente stradale (infrastrutture e traffico), gli utenti della strada e i veicoli.
E sempre in tema di sicurezza un grande lavoro è stato condotto dal dipartimento regionale della Protezione civile con l’operazione “Basilicata 2012”, un’esercitazione nazionale che, simulando un evento sismico nella provincia di Potenza, ha attivato l’intera macchina dei soccorsi testando così la capacità di reazione agli eventi calamitosi. Un’esercitazione in cui la Basilicata ha dimostrato la preparazione e la professionalità del suo sistema di soccorso. L’adeguatezza del sistema regionale di Protezione civile, ha trovato riscontro anche in seguito alle scosse di terremoto (questa volta reali) che hanno interessato i Comuni del Pollino nel mese di ottobre. La macchina del soccorso si è mossa subito dopo le scosse più forti e la popolazione ha ricevuto assistenza fin dai primi momenti. Inoltre, in un incontro a Roma del Tavolo sugli effetti del sisma, è stato deciso di avviare un progetto di interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture e delle strutture ricettive della zona del Pollino Una prima bozza del progetto dovrebbe essere pronta per la prossima riunione del Tavolo prevista a gennaio.
Contratto di settore, la scheda
Dopo 14 anni dall’inizio finalmente la risposta alle richieste avanzate dalla Basilicata all’industria del petrolio in termini di sviluppo e occupazione nel protocollo d'intesa sottoscritto a ottobre da Regione, Eni, sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e parti datoriali (Confindustria, Alleanza delle cooperative e Rete Imprese Italia-Basilicata, Confapi). Il documento mette le basi per la promozione di iniziative nel settore geo-minerario e, in particolare, per lo sviluppo degli investimenti Eni in Val d'Agri e in tutto il territorio regionale. Il contratto di settore per la Val d'Agri, che si compone di sei assi, pone in primo piano la salvaguardia dei livelli occupazionali, l’occupazione e investimenti per lo sviluppo del settore energetico nel territorio lucano e la crescita dell’apparato produttivo regionale, senza tralasciare i temi della sostenibilità ambientale e della sicurezza. Il primo asse prevede la conclusione delle attività già previste dal Protocollo di intesa sottoscritto nel 1998 dalla Regione Basilicata ed Eni/Shell. L’investimento previsto è di 500 milioni di euro, che consentiranno di portare a regime la concessione Val d’Agri secondo quanto previsto con l’Accordo del 1998 (la quinta linea di trattamento del gas all'interno del Centro Oli (Cova) e 9 pozzi produttori). Il contratto prevede, inoltre, che i nuovi progetti per lo sviluppo delle attività potranno essere avviati solo dopo essere state condivisi con le Istituzioni del territorio. I programmi di medio e lungo periodo di Eni sul territorio e le ricadute occupazionali ad esse connesse saranno, di volta in volta, esaminati dal Tavolo della Trasparenza, appositamente costituito e che ha già iniziato l’attività.
Il Dalai Lama in Basilicata, la scheda
Il 24 e 25 giugno la visita del Dalai Lama in Basilicata ha suggellato il valore della “Città della Pace per i Bambini”, un’iniziativa voluta dal Premio Nobel Betty Williams, ideatrice del progetto e presidente della omonima fondazione.
Il capo spirituale del buddismo tibetano, insignito nel 1989 del Premio Nobel per la pace, ha avuto modo di visitare, prima a Scanzano Jonico, nel sito individuato nel 2003 come Deposito unico delle scorie nucleari, e poi a Sant’Arcangelo, i luoghi e le strutture, dove sono stati accolti i primi nuclei familiari di rifugiati e richiedenti asilo. Non sono mancati momenti di incontro con la comunità lucana e gli amministratori durante i quali il Dalai Lama ha trasmesso messaggi di pace, fratellanza e solidarietà.
La sua presenza dei Premi Nobel è un riconoscimento per il progetto che sta diventando una realtà conosciuta a livello internazionale e sottolinea il significato di pace e fratellanza sotteso alla nascita della Città della Pace della Basilicata.
Scheda attività – Dipartimento agricoltura
Favorire il ricambio generazionale e investimenti strutturali, semplificazione amministrativa, adozione di strumenti finanziari per uscire dalla crisi: sono le azioni messe in campo nell’ultimo anno dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana della Regione Basilicata. La strategia dipartimentale è stata orientata nell’accrescere la competitività dell’agricoltura, settore importante per l’economia regionale. Tanti gli interventi attivati nel corso del 2012. Nel complesso, nel corso del 2012, sono stati autorizzati pagamenti a valere sul PSR per oltre 108 milioni di euro a favore delle aziende agricole e del mondo rurale della Basilicata. Il Dipartimento Agricoltura ha raggiunto l'obiettivo dell'N+2 sul disimpegno automatico delle risorse europee del PSR Basilicata 2007/2013.
Corrispondono a 56.906.000 di euro le risorse comunitarie del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale liquidate entro il 31 dicembre a favore dei beneficiari degli interventi del PSR.
Otto i bandi emanati per far fronte alle esigenze del mondo agricolo e del territorio. Nell’ambito dell’Asse 1 del PSR ‘Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale’ le misure adottate hanno considerato i giovani fondamentali per dare nuova linfa al settore. Per la misura ad attuazione integrata 112-121 in totale sono stati messi a disposizione sedici milioni di euro. Destinatari giovani under 40 con l’obiettivo di favorire il loro inserimento nel settore primario rafforzando le loro capacità professionali e realizzando ammodernamenti strutturali. Adottando procedure snelle e semplificate, sono state date risposte immediate a 485 beneficiari dell’intervento.
Nell’ambito della stessa strategia di Asse, attraverso la Misura 125 Azione 1B-4 gli interventi sono stati rivolti al miglioramento delle reti infrastrutturali a sevizio delle imprese agricole e forestali. Con investimenti di 20 milioni di euro per i 4 Consorzi di bonifica e di altri 23 milioni di risorse pubbliche per il miglioramento delle infrastrutture connesse all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura, si sono volute garantire le condizioni di base della competitività del sistema produttivo agro-forestale regionale e migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli operatori del settore. Centoventidue gli enti locali che stanno beneficiando dei finanziamenti pubblici, sia per la realizzazione di acquedotti rurali che per l'adeguamento, la ristrutturazione e la messa in sicurezza della rete viaria rurale, in entrambi i casi a beneficio di un considerevole numero di aziende.
Nell’ambito dell’Asse 2, con i pagamenti agro-ambientali, e con circa 20 milioni di euro di risorse pubbliche, sono state adottate misure finalizzate a promuovere l’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli, utili alla valorizzazione del territorio, alla conservazione della biodiversità e degli habitat agricoli.
In un’ottica di rete tra gli operatori delle diverse filiere sono stati favoriti i Progetti Integrati di Filiera. Quattordici in tutto quelli costituiti (9 territoriali e 5 regionali). L’investimento ammonta a circa 70 milioni di euro puntando soprattutto sul miglioramento delle condizioni
di commercializzazione dei prodotti, sulla tracciabilità e sulla valorizzazione delle produzioni tipiche lucane.
Per quanto riguarda le alluvioni e le calamità naturali verificatesi nel periodo 18 febbraio-1°marzo 2011 che hanno causato danni alle aziende agricole il Dipartimento, oltre ad aver indetto un bando con un milione di euro trasferito dall’Ufficio risorse finanziarie e bilancio della Regione, ha operato per garantire alle imprese e alle famiglie le risorse necessarie per il ripristino del potenziale agricolo danneggiato nell’area cosiddetta “cratere”, con altre risorse comunitarie pari a 1 milione di euro, che si aggiungono ai 2.5 milioni di euro già stanziati con il primo bando della misura specifica del PSR.
Scheda attività – Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della sostenibilità
Monitoraggio ambientale. Investimenti per il potenziamento del sistema regionale di depurazione. Approvazione del Documento propedeutico di indirizzo e del relativo rapporto preliminare ambientale per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Mappatura delle biodiversità e promozione dei siti e degli habitat naturali presenti nel territorio lucano. Valorizzazione e salvaguardia del patrimonio boschivo. Ma anche e soprattutto un “no” forte e deciso a nuovi permessi per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi che non rientrano negli accordi sottoscritti nel 1998 e nel 2005.
Il 2012 è stato l’anno cruciale in tema di interventi per la tutela dell’ambiente della Basilicata, caratterizzato e scandito da alcune tappe: l’inaugurazione del Centro di monitoraggio ambientale della Regione Basilicata, presso l’Arpab, dotato di sala server, sala gestione e sala operativa. Il controllo a tappeto del sistema di funzionamento dei depuratori e degli scarichi agricoli e produttivi, in territorio lucano, che insistono sull’area in cui scorrono i torrenti Jesce e Gravina, con il coinvolgimento nell’assunzione di responsabilità e attività di verifica della regione Puglia e la condivisione di dati e programma interventi con le associazioni ambientaliste. Lo stanziamento da parte del Cipe, alla Regione Basilicata, di 32 milioni di euro a valere sui fondi dei Programmi Attuativi Regionali destinati, al potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane, nonché l’assegnazione di circa 42 ML per la bonifica dei siti di Interesse Nazionale della Val Basento e Tito. E’ stato approvato il Documento propedeutico di indirizzo e il relativo rapporto preliminare ambientale per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che sarà portato in approvazione entro il 2013. E ancora, il potenziamento delle attività dell’Osservatorio ambientale in Val d’Agri, con l’ accordo che la Regione Basilicata ha sottoscritto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell'Università Bocconi (Iefe) e l’Istituto Superiore della Sanita' (ISS) anche attraverso nuove opportunità di lavoro per giovani talenti lucani, la predisposizione del sito informativo, la realizzazione della biblioteca degli studi ed indagini pregresse, l’avvio delle attività di sviluppo di metodologie ambientali innovative. Infine, in ordine cronologico, nel mese di dicembre la predisposizione e la presentazione delle norme tecniche e delle azioni per la Tutela della Qualità dell’Aria nell’area della Val d’Agri , segnatamente nei comuni di Viggiano e Grumento Nova.
E’ stato, altresì, svolto un lavoro serio e puntuale che ha portato all’approvazione in Consiglio Regionale del Disegno di Legge, noto come “piano Casa”, promosso dalla Giunta che consente di introdurre novità importanti che investono due diritti essenziali, quello all’abitazione, consentendo di migliorare il patrimonio edilizio, mettendolo in sicurezza e anche autorizzando ampliamenti nell’ordine del 20 per cento, e quello al lavoro, dando fiato a questo settore da sempre strategico nell’economia lucana, con interessanti prospettive per tecnici e lavoratori, il tutto con i necessari vincoli di rispetto di ambiente e paesaggio.
Significativa anche l’attività espletata nell’ambito della forestazione. L’obiettivo del Dipartimento è stato quello di accelerare al massimo le procedure utili a garantire lo start-up del Programma di Forestazione 2012. Nonostante la crisi economica e i tagli di trasferimenti statali al bilancio, nel 2012 le 7 Aree Programma e le 2 Province hanno potuto disporre di 45 milioni di euro per ricostituire il potenziale produttivo forestale, al fine di attuare interventi per la prevenzione degli incendi boschivi. E ancora, il progetto “Vie blu” 2012 con una dotazione finanziaria di 12,5 milioni di euro, il rifinanziamento del Progetto Ivam (programma di interventi di valorizzazione ambientale e miglioramento delle pinete della fascia ionica), il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente per il monitoraggio e il contrasto dell’uso improprio degli ambienti marino-costieri, così come il piano di lotta agli incendi, rappresentano azioni emblematiche della grande attenzione del Governo regionale finalizzata a coniugare la tutela del patrimonio forestale, fluviale e costiero al consolidamento di posti di lavoro.
Molto importanti, inoltre, i risultati del progetto “Rete Natura 2000” per la conservazione della biodiversità, illustrati a Roma nel mese di giugno all’Accademia dei Lincei dalla Regione Basilicata, dal Forum Plinianum e dall’Enea secondo i quali la Basilicata rappresenta un esempio positivo di sviluppo sostenibile. La mappa prodotta dal gruppo di ricercatori interdisciplinari ha evidenziato che con i suoi 50 siti di interesse comunitari (Sic) e le 17 zone di protezione speciale (Zps), la regione vanta un ambito territoriale “protetto” pari al 17 per cento del suo territorio (170.479 ettari). In quest’ottica, il Dipartimento ha puntato sull’educazione alla sostenibilità ambientale, alla corretta fruizione dei Parchi e alla gestione razionale della risorsa idrica. Sono stati questi gli obiettivi dei cinque Progetti attuativi dei bandi presentati nel mese di giugno che rientrano nel programma strategico Epos 2010-2013. Significativa anche la firma del protocollo NaturArte tra la Regione Basilicata, l’Apt e i quattro Parchi lucani, con l’obiettivo di trasformare in vantaggio competitivo la grande ricchezza di risorse culturali, naturali e di biodiversità, presenti sul territorio lucano, attraverso la creazione di una rete tra le molteplici realtà di interesse turistico, ambientale, paesistico e storico-culturale della regione.
Scheda attività – Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della sostenibilità
Monitoraggio ambientale. Investimenti per il potenziamento del sistema regionale di depurazione. Approvazione del Documento propedeutico di indirizzo e del relativo rapporto preliminare ambientale per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Mappatura delle biodiversità e promozione dei siti e degli habitat naturali presenti nel territorio lucano. Valorizzazione e salvaguardia del patrimonio boschivo. Ma anche e soprattutto un “no” forte e deciso a nuovi permessi per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi che non rientrano negli accordi sottoscritti nel 1998 e nel 2005.
Il 2012 è stato l’anno cruciale in tema di interventi per la tutela dell’ambiente della Basilicata, caratterizzato e scandito da alcune tappe: l’inaugurazione del Centro di monitoraggio ambientale della Regione Basilicata, presso l’Arpab, dotato di sala server, sala gestione e sala operativa. Il controllo a tappeto del sistema di funzionamento dei depuratori e degli scarichi agricoli e produttivi, in territorio lucano, che insistono sull’area in cui scorrono i torrenti Jesce e Gravina, con il coinvolgimento nell’assunzione di responsabilità e attività di verifica della regione Puglia e la condivisione di dati e programma interventi con le associazioni ambientaliste. Lo stanziamento da parte del Cipe, alla Regione Basilicata, di 32 milioni di euro a valere sui fondi dei Programmi Attuativi Regionali destinati, al potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane, nonché l’assegnazione di circa 42 ML per la bonifica dei siti di Interesse Nazionale della Val Basento e Tito. E’ stato approvato il Documento propedeutico di indirizzo e il relativo rapporto preliminare ambientale per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che sarà portato in approvazione entro il 2013. E ancora, il potenziamento delle attività dell’Osservatorio ambientale in Val d’Agri, con l’ accordo che la Regione Basilicata ha sottoscritto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell'Università Bocconi (Iefe) e l’Istituto Superiore della Sanita' (ISS) anche attraverso nuove opportunità di lavoro per giovani talenti lucani, la predisposizione del sito informativo, la realizzazione della biblioteca degli studi ed indagini pregresse, l’avvio delle attività di sviluppo di metodologie ambientali innovative. Infine, in ordine cronologico, nel mese di dicembre la predisposizione e la presentazione delle norme tecniche e delle azioni per la Tutela della Qualità dell’Aria nell’area della Val d’Agri , segnatamente nei comuni di Viggiano e Grumento Nova.
E’ stato, altresì, svolto un lavoro serio e puntuale che ha portato all’approvazione in Consiglio Regionale del Disegno di Legge, noto come “piano Casa”, promosso dalla Giunta che consente di introdurre novità importanti che investono due diritti essenziali, quello all’abitazione, consentendo di migliorare il patrimonio edilizio, mettendolo in sicurezza e anche autorizzando ampliamenti nell’ordine del 20 per cento, e quello al lavoro, dando fiato a questo settore da sempre strategico nell’economia lucana, con interessanti prospettive per tecnici e lavoratori, il tutto con i necessari vincoli di rispetto di ambiente e paesaggio.
Significativa anche l’attività espletata nell’ambito della forestazione. L’obiettivo del Dipartimento è stato quello di accelerare al massimo le procedure utili a garantire lo start-up del Programma di Forestazione 2012. Nonostante la crisi economica e i tagli di trasferimenti statali al bilancio, nel 2012 le 7 Aree Programma e le 2 Province hanno potuto disporre di 45 milioni di euro per ricostituire il potenziale produttivo forestale, al fine di attuare interventi per la prevenzione degli incendi boschivi. E ancora, il progetto “Vie blu” 2012 con una dotazione finanziaria di 12,5 milioni di euro, il rifinanziamento del Progetto Ivam (programma di interventi di valorizzazione ambientale e miglioramento delle pinete della fascia ionica), il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente per il monitoraggio e il contrasto dell’uso improprio degli ambienti marino-costieri, così come il piano di lotta agli incendi, rappresentano azioni emblematiche della grande attenzione del Governo regionale finalizzata a coniugare la tutela del patrimonio forestale, fluviale e costiero al consolidamento di posti di lavoro.
Molto importanti, inoltre, i risultati del progetto “Rete Natura 2000” per la conservazione della biodiversità, illustrati a Roma nel mese di giugno all’Accademia dei Lincei dalla Regione Basilicata, dal Forum Plinianum e dall’Enea secondo i quali la Basilicata rappresenta un esempio positivo di sviluppo sostenibile. La mappa prodotta dal gruppo di ricercatori interdisciplinari ha evidenziato che con i suoi 50 siti di interesse comunitari (Sic) e le 17 zone di protezione speciale (Zps), la regione vanta un ambito territoriale “protetto” pari al 17 per cento del suo territorio (170.479 ettari). In quest’ottica, il Dipartimento ha puntato sull’educazione alla sostenibilità ambientale, alla corretta fruizione dei Parchi e alla gestione razionale della risorsa idrica. Sono stati questi gli obiettivi dei cinque Progetti attuativi dei bandi presentati nel mese di giugno che rientrano nel programma strategico Epos 2010-2013. Significativa anche la firma del protocollo NaturArte tra la Regione Basilicata, l’Apt e i quattro Parchi lucani, con l’obiettivo di trasformare in vantaggio competitivo la grande ricchezza di risorse culturali, naturali e di biodiversità, presenti sul territorio lucano, attraverso la creazione di una rete tra le molteplici realtà di interesse turistico, ambientale, paesistico e storico-culturale della regione.
Scheda attività – Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport
In primo piano gli strumenti per favorire l’inserimento nel tessuto produttivo dei giovani, delle donne e dei cassintegrati e la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. Nel 2012 ha preso il via la riforma dell’apprendistato, poco e usato male nel passato ma a cui adesso la nuova legislazione ha assegnato un ruolo chiave per l’ingresso dei giovani dai 15 ai 25 anni nel mondo del lavoro. Nelle sue tre tipologie (apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, professionalizzante e di alta formazione e ricerca), il contratto di apprendistato ha posto l’impresa al centro dell’offerta formativa, operando una maggiore interazione tra mondo del lavoro e formazione.
Il Credito di imposta per l’occupazione, invece, è un’azione ricompresa nel Piano di azione e di Coesione. Concede ai datori di lavoro, per ogni nuovo lavoratore svantaggiato assunto nelle regioni del Mezzogiorno, un credito nella misura del 50 per cento dei costi salariali sostenuti nei dodici mesi successivi all’assunzione (o nei 24 mesi successivi, in caso di lavoratore molto svantaggiato). La Regione Basilicata ha aderito al credito d’imposta destinando poco più di quattro milioni di euro nell’ambito del Po Fse 2007-2013 (e raddoppiando le risorse finanziarie inizialmente previste) per dare reale impulso a interventi di nuova occupazione.
Nell’ottica della valorizzazione delle risorse locali è stato approvato l’avviso pubblico ‘Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri della Basilicata’. L’intervento si sostanzia in una work experience di 6 o 12 mesi presso botteghe artigiane preceduta da una breve esperienza formativa per le persone svantaggiate o affette da disabilità. E per una più efficace integrazione nel mondo del lavoro, un apposito Catalogo formativo ha l’obiettivo di creare un’offerta formativa costruita in accordo con le associazioni rappresentative che tenga conto delle specifiche richieste e necessità delle persone disabili.
Con l’avviso pubblico “Valore donna” è stato messo a punto un aiuto per le donne lucane in difficoltà o che si sono sobbarcate responsabilità di cura, assegnando un voucher per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro o per sostenere la formazione e l’avviamento al lavoro.
Per quanto riguarda, inoltre, i lavoratori socialmente utili è stata assicurata anche per il 2013 la copertura finanziaria dei progetti degli enti locali che vedono impegnati Lsu, confermando gli incentivi per la fuoriuscita volontaria dalla platea che conta al momento poco più di 400 lavoratori. Un risultato che non era affatto scontato alla luce della nota situazione di ristrettezza in cui versa la finanza pubblica e dei pesanti tagli ai trasferimenti di Regioni ed enti locali.
Nel 2012 non è mancata l’attenzione verso il rilancio delle aree industriali “storiche”. D’intesa con l’assessorato alle Attività produttive, si è lavorato per definire gli ultimi passaggi per la firma dell’Accordo di programma per il Polo murgiano del “Mobile Imbottito” con il ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Puglia. L’Intesa alla battute finali e dovrebbe essere formalizzata entro gennaio. L’Accordo di programma costituirà la cornice giuridica e operativa a sostegno degli investimenti per rivitalizzare l’area. Al rilancio del distretto del salotto è strettamente connessa l’attivazione a Matera della Scuola internazionale di design, per favorire, attraverso la formazione, la ricerca e l’innovazione, la costruzione di un sistema capace di divenire attrattore territoriale e sviluppare fermenti creativi e iniziative.
Con la Conferenza regionale sulla Valbasento, inoltre, è stato riavviato il confronto tra istituzioni, parti datoriali e sindacali per dare vita a un nuovo programma per la reindustrializzazione della Valbasento. Senza trascurare i settori industriali tradizionali, che devono essere in ogni caso sostenuti e incentivati, una possibilità connessa alla ripresa produttiva della Valle, ma anche di altri ambiti industriali della regione, potrebbe legarsi alle produzioni innovative nel settore della chimica verde, attraverso una gamma di azioni che puntino all’incubazione e allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico.
Quanto alla cultura è da segnalare l’insediamento del Comitato promotore dell’anno Gesualdiano 2013 che avrà il compito di organizzare, avviare e coordinare le iniziative per ricordare Carlo Gesualdo da Venosa, il grande compositore lucano nato a Venosa nel 1566 e scomparso nel 1613, in occasione della ricorrenza del quarto centenario della sua morte.
E’ proseguito il progetto Alba per il recupero e la valorizzazione dei patrimonio linguistico lucano, in collaborazione con l’Università della Basilicata, con il terzo volume dedicato ai modi di dire casa e di chiamare gli utensili, mentre sono in corso l’esame e l’approvazione di due leggi che reimpostano le politiche sul sostegno alle associazioni e imprese culturali e allo spettacolo dal vivo nonché sulla promozione dei sistemi culturali e sulla loro riorganizzazione.
Scheda attività – Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport
In primo piano gli strumenti per favorire l’inserimento nel tessuto produttivo dei giovani, delle donne e dei cassintegrati e la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. Nel 2012 ha preso il via la riforma dell’apprendistato, poco e usato male nel passato ma a cui adesso la nuova legislazione ha assegnato un ruolo chiave per l’ingresso dei giovani dai 15 ai 25 anni nel mondo del lavoro. Nelle sue tre tipologie (apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, professionalizzante e di alta formazione e ricerca), il contratto di apprendistato ha posto l’impresa al centro dell’offerta formativa, operando una maggiore interazione tra mondo del lavoro e formazione.
Il Credito di imposta per l’occupazione, invece, è un’azione ricompresa nel Piano di azione e di Coesione. Concede ai datori di lavoro, per ogni nuovo lavoratore svantaggiato assunto nelle regioni del Mezzogiorno, un credito nella misura del 50 per cento dei costi salariali sostenuti nei dodici mesi successivi all’assunzione (o nei 24 mesi successivi, in caso di lavoratore molto svantaggiato). La Regione Basilicata ha aderito al credito d’imposta destinando poco più di quattro milioni di euro nell’ambito del Po Fse 2007-2013 (e raddoppiando le risorse finanziarie inizialmente previste) per dare reale impulso a interventi di nuova occupazione.
Nell’ottica della valorizzazione delle risorse locali è stato approvato l’avviso pubblico ‘Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri della Basilicata’. L’intervento si sostanzia in una work experience di 6 o 12 mesi presso botteghe artigiane preceduta da una breve esperienza formativa per le persone svantaggiate o affette da disabilità. E per una più efficace integrazione nel mondo del lavoro, un apposito Catalogo formativo ha l’obiettivo di creare un’offerta formativa costruita in accordo con le associazioni rappresentative che tenga conto delle specifiche richieste e necessità delle persone disabili.
Con l’avviso pubblico “Valore donna” è stato messo a punto un aiuto per le donne lucane in difficoltà o che si sono sobbarcate responsabilità di cura, assegnando un voucher per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro o per sostenere la formazione e l’avviamento al lavoro.
Per quanto riguarda, inoltre, i lavoratori socialmente utili è stata assicurata anche per il 2013 la copertura finanziaria dei progetti degli enti locali che vedono impegnati Lsu, confermando gli incentivi per la fuoriuscita volontaria dalla platea che conta al momento poco più di 400 lavoratori. Un risultato che non era affatto scontato alla luce della nota situazione di ristrettezza in cui versa la finanza pubblica e dei pesanti tagli ai trasferimenti di Regioni ed enti locali.
Nel 2012 non è mancata l’attenzione verso il rilancio delle aree industriali “storiche”. D’intesa con l’assessorato alle Attività produttive, si è lavorato per definire gli ultimi passaggi per la firma dell’Accordo di programma per il Polo murgiano del “Mobile Imbottito” con il ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Puglia. L’Intesa alla battute finali e dovrebbe essere formalizzata entro gennaio. L’Accordo di programma costituirà la cornice giuridica e operativa a sostegno degli investimenti per rivitalizzare l’area. Al rilancio del distretto del salotto è strettamente connessa l’attivazione a Matera della Scuola internazionale di design, per favorire, attraverso la formazione, la ricerca e l’innovazione, la costruzione di un sistema capace di divenire attrattore territoriale e sviluppare fermenti creativi e iniziative.
Con la Conferenza regionale sulla Valbasento, inoltre, è stato riavviato il confronto tra istituzioni, parti datoriali e sindacali per dare vita a un nuovo programma per la reindustrializzazione della Valbasento. Senza trascurare i settori industriali tradizionali, che devono essere in ogni caso sostenuti e incentivati, una possibilità connessa alla ripresa produttiva della Valle, ma anche di altri ambiti industriali della regione, potrebbe legarsi alle produzioni innovative nel settore della chimica verde, attraverso una gamma di azioni che puntino all’incubazione e allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico.
Quanto alla cultura è da segnalare l’insediamento del Comitato promotore dell’anno Gesualdiano 2013 che avrà il compito di organizzare, avviare e coordinare le iniziative per ricordare Carlo Gesualdo da Venosa, il grande compositore lucano nato a Venosa nel 1566 e scomparso nel 1613, in occasione della ricorrenza del quarto centenario della sua morte.
E’ proseguito il progetto Alba per il recupero e la valorizzazione dei patrimonio linguistico lucano, in collaborazione con l’Università della Basilicata, con il terzo volume dedicato ai modi di dire casa e di chiamare gli utensili, mentre sono in corso l’esame e l’approvazione di due leggi che reimpostano le politiche sul sostegno alle associazioni e imprese culturali e allo spettacolo dal vivo nonché sulla promozione dei sistemi culturali e sulla loro riorganizzazione.