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08/01/2013 8.59.09 - Articolo letto 5789 volte

“LA COLPA DI OTTAVIA”

Montemurro Montemurro
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BASILICATA, ISOLA FELICE O TERRA DEI COLD CASE E DELLE SPARIZIONI INSPIEGABILI?
di ANTONELLO LOMBARDI
Scanzano Jonico Tutti conoscono la tragica storia di Elisa Claps, ne hanno parlato i giornali nazionali ed internazionali, ma molti non sanno che in Basilicata il numero dei delitti irrisolti e delle sparizioni inspiegabili è di gran lunga maggiore.
Il 12 maggio del 1975 a Mantemurro, piccolo paesino a un centinaio di chilometri da Potenza, scompariva Ottavia De Luise una bambina di soli 12 anni, ultima di otto fratelli.
La storia di Ottavia De Luise, sembrerebbe quasi il copione di un film tragico. Una bambina innocente che aveva ancora una vita intera da vivere. Era bella, bionda e carismatica. Scomparve improvvisamente lasciando solo amarezza, disperazione e dubbi.
Erano gli anni settanta, e l'Italia di allora era molto diversa da quella che conosciamo oggi. Più ombre che luci, ad avvolgere il nome di Ottavia, forse colpa di un provincialismo bigotto o della vigliaccheria di chi forse qualcosa sapeva e non ha voluto mai raccontare.
Quali colpe poteva avere una giovane anima innocente?
E' questo l'interrogativo attorno al quale si sviluppa il libro dei giornalisti lucani, Fabio Amendolara ed Emanuela Ferrara, “La colpa di Ottavia”, la bambina che nessuno ha cercato. Si tratta di una meticolosa ed efficace controinchiesta giornalistica, sulla sparizione della giovane.
Dopo avere presentato il libro in diversi paesi del Potentino, i giovani ed instancabili giornalisti sabato scorso hanno fatto tappa a Scanzano Jonico. L'evento patrocinato dal giornale “Il Metapontino”, ha riscosso notevole successo, impegnando per più di un'ora nell'interessante dibattito i presenti. 
Quello di Fabio Amendolara e di Emanuela Ferrara, è un libro che risveglia le coscienze, spesso assopite dalla paura ti trattare determinati argomenti, poiché scomodi e fastidiosi. Forse scomoda era anche la vitalità spensierata della giovane Ottavia, tacciata fin dall'inizio delle indagini, di essere una “Poco di buono”, perché frequentava gli adulti.
Oggi per descrivere un fatto simile, possiamo ricorrere fortunatamente al termine “abuso”. Si, perché probabilmente Ottavia veniva anche abusata, e in quegli anni non esisteva nessuna legge contro la piaga della pedofilia.
Quali interessi sessuali o perversioni poteva mai avere una bambina di dodici anni? L'ennesimo episodio che aprirebbe una riflessione sul maschilismo scellerato di un tempo.
Un solo uomo, Giuseppe Alberti, detto il “viggianese”, venne indagato ma per assenza di prove mai condannato. Una sola testimone chiave, dichiarò di aver visto per l'ultima volta la giovane vicino alla parrocchia del Carmine, sulla strada per Armento.
Chi di dovere, all'epoca dei fatti sicuramente cercò poco e male, archiviando il caso frettolosamente e superficialmente. Solo 35 anni dopo, qualcuno è tornato a cercare. È stata la scoperta del corpo di Elisa Claps, poco lontano, a Potenza, a spingere il fratello di Ottavia, Settimio, a chiedere che si riaprissero le indagini. Sempre Settimio De Luise, ha denunciato per favoreggiamento l'allora comandante della stazione dei carabinieri di Montemurro, sostenendo che fece di tutto per insabbiare una storia la cui soluzione era a portata di mano. Nuovi scenari, e nuovi colpi di scena sulla sparizione di Ottavia, come il ritrovamento dei vestiti della giovane nel 2010, in un pozzo-cisterna di proprietà del “viggianese”, ma il titolare aveva un alibi.
“La Colpa di Ottavia” racchiude testimonianze e prove che mettono in luce ciò che si poteva fare e non è stato fatto. Il libro presentato anche dalla conduttrice di “Chi l'ha visto?” Federica Sciarelli,  non è solo la cronaca di una sparizione, ma è una vera e propria indagine contrastante alle numerose versioni presentate fino a oggi spesso bizzarre e differenti tra loro.
Per il tentativo di risolvere un mistero che sicuramente non fa onore alla nostra regione, e soprattutto per il coraggio e l'impegno dimostrato, grande è il merito che va ai due autori.
Antonello Lombardi



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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