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11/01/2013 10.28.00 - Articolo letto 5141 volte

Elezioni 2013: chi si candida e chi no

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Media voti: Elezioni 2013: chi si candida e chi no - Voti: 1
Partiti al lavoro per sciogliere il “nodo” candidature. Ore decisive per la definizione di alleanze e composizione delle liste. Molte le trattative ancora in corso.
di ANTONIO GRASSO
Basilicata Politiche 2013. Partiti al lavoro in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio prossimi. Ore frenetiche e decisive per la definizione di alleanze e composizione delle liste. Ancora da sciogliere, in molti casi, il “nodo” candidature. Solo il Partito democratico, fino questo momento, è riuscito a farlo. Anche se restano ancora delle caselle da riempire (vedi il quarto posto nella lista del Senato). Dettagli se si pensa, però, alla situazione degli altri partiti. Così, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione di simboli e contrassegni di liste e coalizioni, del partito-Regione si conoscono – complice l’attuale legge elettorale - già i futuri onorevoli e senatori. Nell’ordine - per la Camera - il segretario regionale del partito, Roberto Speranza, l’attuale presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino e l’uscente Antonio Luongo. Al quarto posto c’è la senatrice uscente, Maria Antezza, la cui posizione è a rischio d’eleggibilità. Dietro di lei, il governatore De Filippo, in posizione di attesa di qui al 2015 per prendere il cosiddetto “trenino” per il Parlamento. Capolista per Palazzo Madama, invece, sarà una donna. Non lucana, ma “dirottata” – per decisione del partito – da Roma. Un’esterna di area cattolica, Emma Fattorini (classe 1952), docente di Storia contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma. Alle sue spalle il senatore uscente Filippo  Bubbico e Salvatore Margiotta, nella scorsa legislatura alla Camera. Resta l’incognita Chiurazzi. Dopo il “caso” Nova Siri ed il braccio di ferro con l’Antezza per la supremazia alle parlamentarie, l’ex senatore è fuori dai giochi. Dirà addio al partito o si metterà a disposizione? Lo si vedrà. Ancora tutto in alto mare, invece, nel Pdl (e dintorni). Nonostante l’ufficializzazione dei criteri per le candidature (massimo 3 legislature o 15 anni in Parlamento, massimo 65 anni di età, aver versato la quota di mille euro mensili al partito e non essere già europarlamentare ndr) nulla è deciso. Anche se gli uscenti (Vincenzo Taddei, Giuseppe Moles, Cosimo Latronico e Guido Viceconte) scalpitano per essere tutti ricandidati. Salvo sorprese, solo Viceconte (da coordinatore regionale del partito) potrà contare su una deroga e su un posto di “sicurezza” in lista. Una situazione che non piace, però, alla componente ex An del partito lucano. Quella, cioè, che si rifà alle posizioni dei consiglieri regionali Gianni Rosa e Mario Venezia, da settimane sul piede di guerra. Chiedono un “cambio di strategia e scelte condivise” nella definizione delle liste. Se strappo ci sarà possibile un loro approdo nei “Fratelli d’Italia” di La Russa, Crosetto e Meloni. Incerta anche la situazione al centro. Difficoltà di manovra nell’Udc, che alla Camera correrà con una propria lista mentre al Senato indicherà i propri nominativi per la composizione del listone montiano (dove dovrebbe trovare spazio, fra i montezemoliani, anche il responsabile di Italia Futura Basilicata, nonché presidente del Distretto del Mobile imbottito di Matera, Tito Di Maggio). Scalpita l’ex vice presidente della Giunta regionale, Agatino Mancusi, pronto – specie dopo le ultime vicissitudini giudiziarie - a lasciare la massima assise lucana per un posto in Parlamento. Ma l’area liberal del partito non ci sta. E così l’intesa stenta a trovarsi. La sensazione è che tutto si deciderà a Roma nelle prossime ore. Possibile che, alla fine, il capolista per il partito dello scudocrociato sia uno fra Casini e/o l’ex ministro Catania. Sempre fra i partiti che si richiamano all’ex presidente del Consiglio, Monti, c’è Futuro e Libertà. Alla Camera il partito di Fini sarà verosimilmente capitanato da uno fra il senatore uscente Egidio Digilio e l’ex consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo. Trattative sono in corso anche fra gli alleati di Pd e Pdl. Correrà con proprie liste, assieme al Pd, il Centro Democratico, il partito fondato da Bruno Tabacci (Api) e Massimo Donadi (ex Idv). Capilista saranno il consigliere regionale Nicola Benedetto (al Senato) e l’assessore regionale Vilma Mazzocco (alla Camera). Quasi chiuse le liste anche per Sinistra Ecologia e Libertà. La “sorpresa” dell’ultim’ora potrebbe essere la presenza di Vendola (data per certa) come capolista alla Camera, anziché del sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, vincitore delle parlamentarie di fine dicembre. Mentre in testa per Palazzo Madama resta confermato Giovanni Barozzino, operaio Fiat di Melfi e sindacalista Fiom, scelto direttamente dal governatore pugliese. A rischio, invece, il rapporto fra i democratici e i socialisti di Riccardo Nencini. L'accordo con Bersani, atteso mercoledì 9 gennaio, non è stato trovato. Il Psi si aspettava, secondo precedenti accordi col leader della coalizione, una decina di parlamentari eleggibili. Invece, dalla composizione delle liste democratiche, i posti “certi” riservati alla quota socialista sarebbero soltanto tre. Per questo Nencini e company starebbero valutando l'ipotesi - non proprio agevole - di presentare ovunque proprie liste. In Basilicata - di certo - ce ne sarà una al Senato, con dentro tutti i big del partito: dal segretario regionale Livio Valvano, al consigliere regionale Rocco Vita, all'amministratore unico dell'Ater di Matera, Innocenzo Loguercio. Sempre per il Senato, fuori dagli schieramenti “tradizionali”, ci sarà anche una lista di “Comunità Lucana”. A capitanarla sarà il segretario regionale dell’omonimo movimento, Miko Somma. E con lui, in lista, anche Antonio Bevilacqua e Fiorenzo Magni. Per il Movimento 5 Stelle saranno candidati i vincitori delle parlamentarie on line. Alla Camera in lista Mirella Liuzzi, Michele Labriola, Giovanni Perrino, Virgilio D’Ottavio e Rocco Ostuni. Al Senato, invece, Vito Petrocelli, Rocco Vaccaro, Gianluca Tramutola, Piernicola Pedicini, Giuseppe Arcieri e Sandro Calabrese.  Nulla di deciso per la “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia. Candidati ancora coperti da “segreto”. Anche se al Senato come capolista ci potrebbe essere Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori nella scorsa legislatura. Mentre alla Camera, anche in Basilicata come in tutte le circoscrizioni, capolista sarà lo stesso Ingroia.   
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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