“La classe politica è avvitata su sé stessa, ci riesce difficile pertanto, individuare interlocutori attenti a cui sottoporre i problemi del territorio, delle famiglie e dei lavoratori, proprio nel momento in cui serve invertire la rotta con scelte di discontinuità precise e coraggiose”
“Non è facile all’inizio di ogni anno, fare il punto della situazione, di fronte al quadro deprimente sul piano economico-occupazionale che riguarda il nostro territorio, in cui ci troviamo. Di fronte ad una classe politica avvitata su sé stessa, impegnata perennemente per ricercare i famosi equilibri interni, ci riesce difficile individuare, in questo particolare momento storico, interlocutori attenti a cui sottoporre i problemi del territorio, delle famiglie e dei lavoratori”.
E’ quanto sostiene con preoccupazione, il segretario provinciale della Cisl di Matera, Giuseppe Amatulli. “Ribadisco cose certamente dette e ridette più volte – afferma l’esponente sindacale - ma ad oggi impellenti. In un Mezzogiorno sofferente, si innesta la Basilicata ed il materano, dove è evidente un numero spropositato di esuberi dal mondo del lavoro che nel 2009 è quasi di cinquemila unità, con una crescita del numero dei disoccupati di duemila unità. I dati ultimi fornitici dall’Istat, evidenziano una crescente sofferenza delle famiglie del Mezzogiorno in particolare di quelle lucane. Abbiamo pertanto il dovere di imporre uno stop allo sfascio produttivo e sociale della nostra economia – continua Amatulli - che sta perdendo funzioni e strutture di servizio come hanno dimostrato in questi anni i continui disimpegni dal territorio materano di enti e grandi gruppi industriali. In ultimo, nel 2009 abbiamo registrato la chiusura della storica sede della Banca d’Italia a Matera. Per invertire la tendenza occorrono scelte precise e coraggiose, scelte nette di discontinuità, attraverso un patto tra i componenti sociali, imprenditoriali ed istituzionali. Chiaro che occorre il clima giusto in cui poter mettere in campo le giuste sinergie nell’interesse esclusivo dei lavoratori. In cima – suggerisce il segretario provinciale della Cisl – va indicata una forte ripresa degli investimenti pubblici, riservando particolare attenzione alle opere infrastrutturali sia materiali che immateriali: trasporti, ferrovie e innovazioni tecnologiche (internet a banda larga, ecc.).
Altra priorità riguarda l’“industria” turistico-culturale. Servirebbe rafforzare maggiormente l’inserimento del nostro patrimonio turistico –ambientale nei grandi circuiti nazionali e soprattutto internazionali – suggerisce il leader materano della Cisl - per renderlo finalmente sempre più produttivo e meno episodico e quindi funzionale allo sviluppo più complessivo della nostra provincia. Se vogliamo raggiungere il fondamentale e prestigioso obiettivo di far diventare Matera “Capitale Europea della Cultura” nel 2019, molto c’è ancora da fare in questa direzione. Un’altra ampia prospettiva – sottolinea - è rappresentata dalla potenzialità nell’offerta tecnologica del nostro territorio: Centro di Geodesia spaziale, Enea, Università, Agrobios ed altro. Essi devono raggiungere l’obiettivo di favorire scambi tra il sistema dell’offerta di ricerca scientifica e la domanda di innovazione tecnologica. Per quanto attiene invece all’industria ed in particolare alla Valbasento – conclude Amatulli - gli sforzi devono mirare ad attrarre la localizzazione di una grande industria che l’Eni deve a questo territorio ed alla sua storia”.