Sulla vicenda di Tributi Italia che interessa anche il Comune di Scanzano Jonico il Tar decide di accorciare i tempi: tra dieci giorni è attesa la sentenza di primo grado sulla cancellazione dall'albo della società. Soddisfatti il sindaco D'Alessio e gli oltre 200 cittadini di Aprilia e di altri comuni limitrofi che due giorni fa hanno deciso di manifestare sotto la sede del Tar di Roma dove si doveva decidere se concedere o meno la sospensiva a Tributi Italia che ha impugnato la delibera della commissione ministeriale con la quale è stata cancellata dall'albo dei soggetti autorizzati a riscuotere i tributi comunali. Scanzano Jonico ha un credito di un milione e 300 mila euro, e in piedi ci sono una serie di contenziosi anche penali avviati dall'amministrazione. Domenica scorsa il sindaco di Scanzano, Salvatore Iacobellis, aveva partecipato ad Aprilia alla manifestazione per protestare contro la decisione del presidente del collegio del Tar di sospendere la delibera della commissione ministeriale che ha cancellato Tributi Italia dall'albo. Nonostante il tempo, la manifestazione promossa dal Comune di Aprilia per fare fronte comune sulla vicenda della Tributi Italia è stata partecipata. Prima dai Comuni e poi dalla cittadinanza che ha occupato tutti i posti del centro Sada. Oltra a Iacobellis erano presenti in tutto otto sindaci ed altri dodici avevano dato la loro adesione. Oltre a Domenico D'Alessio primo cittadino di Aprilia, dalla Basilicata è giunto anche il sindaco di Ferrandina, Raffaele Domenico Ricchiuti. Tutti hanno firmato un documento nel quale i Comuni si impegnano a costituirsi in tutte le sedi giudiziarie perché diventi definitivo il provvedimento di cancellazione dall'albo di Tributi Italia. Inoltre chiedono garanzie al Governo sugli importi arretrati e non versati dalla società tramite una «tutela indennitaria o risarcitoria» e sulla tutela occupazionale dei dipendenti di Tributi Italia. Infine reclamano un intervento legislativo che porti ad una disciplina di tutta la materia. Adesso i sindaci si siederanno a un tavolo insieme a governo ed Anci (l'associazione nazionale dei Comuni d'Italia) per decidere le strategie comuni da assumere dopo la pronuncia del Tar, sia in caso di conferma della sospensiva sia in caso di pronuncia a favore del Ministero delle Finanze. Scanzano Jonico ha dovuto subire quattro gradi di giudizio e un numero considerevole di arbitrati per riprendersi in mano la gestione dei tributi. Ferrandina sta in contenzioso e il sindaco Ricchiuti parla di una “seconda Parmalat sui tributi”. “Sulla questione –ha dichiarato Iacobellis- siamo determinati ad andare fino in fondo, vogliamo che vengano fuori le responsabilità di chi ha creato questo dissesto. In più chiediamo al Governo di farsi carico dei debiti di Tributi Italia verso i Comuni e di annullare gli arbitrati ed eventuali procedimenti amministrativi nel caso dovesse fallire. Per la tutela dei Comuni e dei cittadini, il governo dovrebbe farsi carico della situazione alla stregua di quanto accaduto per Alitalia”.
Gio. Mar.
Nella foto il sindaco di Scanzano Jonico, Iacobellis