Matera con la sua immagine urbana originale e complessa con la sua storia fatta di stratificazioni e di pietre è la protagonista del libro “Matera, forma et imago urbis” presentato lunedì sera a Palazzo Lanfranchi dove un folto pubblico ha riempito la sala intitolata a Carlo Levi. Scritto dalla materana Rosalba Demetrio, il libro rappresenta un’autorevole guida a un complesso urbano-ambientale paradigmatico, che sedimenta i contenuti storici ed etici maturati nel tempo dagli uomini che l'hanno pensato come architettura spontanea ma anche un bene culturale di grande spessore, patrimonio dell’Umanità, per il quale si impone la necessità di comprenderne la genesi, ovvero l'originaria “forma urbis”. Con questo libro che indaga Matera in chiave originale tra architettura e territorio, l’autrice ha ricevuto ad ottobre il "Premio Basilicata 2009" nella sezione “Saggistica storica e Cultura lucana”. A presentare il volume c’era anche il professor Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, che è stato protagonista di un’applaudito intervento a cui ha fatto seguito il saluto di Fabrizio Vona, Soprintendente per i beni Storici Artistici ed Etnoantropoligici della Basilicata.
Il libro, evidenzia un’analisi approfondita e dettagliata dei molteplici aspetti di questa realtà locale da cui traspare a chiare lettere la stretta e feconda interazione fra tecnologie e ricerca storica: un nesso, questo, imprescindibile se si vuole restituire nella sua pienezza e autenticità l’immagine di un Bene culturale, quale è nella sua concrezione materiale. Operare su una città come Matera vuol dire operare non solo sul restauro del tessuto abitativo nelle sue emergenze civili e nelle sue testimonianze monumentali, ma tenere anche in considerazione la stessa programmazione urbanistica e degli assetti territoriali.
Giovanni Martemucci