Oggi, alle ore 18 e 30 nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera sarà presentato l'ultimo romanzo della scrittrice materana Mariolina Venezia. L'evento è organizzato dal Women's Fiction Festival con Amministrazione Provinciale e Libreria dell'Arco.
Nella quiete sorniona di un sabato mattina in ufficio, mentre Matera si prepara al rituale dello struscio pomeridiano, una telefonata raggiunge il Sostituto Procuratore Imma Tataranni. "Pensò immediatamente a Valentina, che doveva essere appena uscita da scuola e in quei giorni stava piantando una grana. Invece le dissero che avevano ucciso un ragazzo, a Nova Siri". Imma per mestiere ha a che fare abitualmente coi morti ammazzati; ma se a morire è un coetaneo di sua figlia, a poco a poco la madre e il procuratore si scopriranno facce della stessa medaglia che finiranno per confondersi e alimentarsi l'un l'altra. L'indagine del procuratore - con le sue tecniche, le sue dinamiche, le rivalità antiche e nuove - pagina dopo pagina assume infatti i contorni del viaggio di una madre alla scoperta di un mistero più importante e profondo: chi sono i nostri figli, che cosa vogliono, che possibilità hanno di questi tempi? In una comunità chiusa del Mezzogiorno italiano, fra dicerie superficiali e misfatti sepolti dalla terra arsa dal sole, Imma scruta, interroga, immagazzina dati: qualche volta inciampa, come sugli irrinunciabili tacchi alti, qualche volta, proprio come con quelli, riesce a ergere lo sguardo oltre l'apparenza dei fatti. Fino a ricomporre la verità. Alla sua seconda prova narrativa, Mariolina Venezia costruisce un nuovo affresco che muove da un giallo appassionante per poi corrodere e smantellare dall'interno le astratte classificazioni ed etichette di genere con le suggestioni della sua voce d'autore. È la voce di Imma che risuona Nel paese del silenzio. Quella di una donna dei nostri tempi che è riuscita con pazienza e dedizione a costruirsi una posizione, e che scopre sulla propria pelle il potere ancestrale di un tempo assoluto i cui mali non riguardano solo Matera ma l'Italia tutta.
Giovanni Martemucci