In data 11 gennaio 2010, il CIACP firmò una lettera con cui il Coordinamento regionale per l’ <<acqua bene comune>> proponeva che, nel successivo Consiglio regionale, all’odg fosse inserita una mozione, preparata dallo stesso Coordinamento, con cui si chiedeva che il Consiglio regionale di Basilicata si pronunziasse per il principio di acqua come bene pubblico, contro il minacciato tentativo di privatizzazione. Si faceva riferimento all’atteggiamento della vicina <<siticulosa>> Puglia, e in particolare del Presidente Vendola, che, oltre che pronunziarsi contro la privatizzazione, aveva incaricato l’ufficio legale della Regione di impugnare il provvedimento legislativo per vizio di incostituzionalità. In Basilicata, intanto, contro la privatizzazione si erano pronunziati il Presidente De Filippo e qualche consigliere con dichiarazione pubblica.
Il testo della mozione fu inviato al Presidente della Giunta regionale, dr. Vito de Filippo e al Presidente del Consiglio regionale, dr. Franchi. Ad ogni buon conto, e per eccesso di zelo, fu inviato anche ai singoli consiglieri regionali. E’ persino superfluo dire che nessuno dei consiglieri ha dato segno di vita e di interessamento; ma ancor più grave è che il testo della mozione non sia stato inserito all’ odg del prossimo Consiglio regionale. Non resta che un’altra seduta, ultima, prima del suo scioglimento.
Il CIACP esprime forte disapprovazione per questo atteggiamento di noncuranza e distrazione di fronte ad un problema di così vitale importanza per le nostre popolazioni e, soprattutto, per i più bisognosi. Per fortuna, con soddisfazione leggiamo che la terza Commissione consiliare della Provincia di Matera, dimostrando molta più sensibilità del supremo organismo regionale, all’unanimità ha votato un ordine del giorno a favore della pubblicità dell’acqua <<bene comune>>, richiamandosi esplicitamente a quanto fatto e detto dalla Regione Puglia. Dobbiamo dunque concludere che sull’argomento la Provincia di Matera e i più “modesti” consiglieri provinciali vedono più lontano e meglio dei nostri consiglieri regionali? Forse che questi, per ovvie ragioni elettorali, sono più preoccupati di non indispettire e irritare direttive centrali del partito (nel caso specifico, del Partito Democratico)?
Lo diciamo a ragion veduta, considerato che l’antagonista di Vendola nelle primarie, - Boccia - aveva esordito con la stupefacente affermazione che, pur ammettendosi il principio dell’<<acqua bene comune>>, la gestione poteva essere affidata ad un privato! Sinceramente non siamo capaci di entrare nelle sottigliezze di Boccia, che sono quelle, sicuramente, della “direzione” del PD. Noi, sugli orientamenti liberistici e antisociali (nemmeno antisocialisti) del PD non capiamo più nulla. Che le primarie contro Vendola si siano perdute anche per questo? E se per questo il PD lucano perdesse l’amministrazione della Regione Basilicata, terra ad altissima percentuale di disoccupazione e di povertà?
Noi, sinceramente, non ci meraviglieremmo più di tanto.