Festa intorno ai falò

Falò (foto SassiLand)

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La devozione per San Giuseppe accomuna centri grandi e piccoli. Ma è anche un modo per salutare l’ingresso della nuova stagione
di ANTONIO GRASSO

Matera e provincia “Bello et jocundo et robusto et forte”. In questa serie di aggettivi tutta la magia e la suggestione del fuoco, così decantato da San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. Quando è acceso nella notte tra il 18 e 19 marzo (ricorrenza liturgica di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria) o fra il 19 ed il 20, si carica di significati e valenze riconducibili alla scomparsa civiltà rurale: segna il tramonto del periodo invernale e l’avvento della “nuova” stagione, astronomicamente fissato per il giorno 21. Equinozio di primavera e capodanno contadino. Comune a quasi tutta la dorsale appenninica lucana – ma riscontrabile in molte altre zone “interne” della penisola – l’usanza era una volta riferibile pure alla prima domenica di Quaresima. La pratica – oggigiorno assoggettata dalla religione cristiana – rispecchia fedelmente tutti gli elementi che caratterizzavano i falò primordiali. Tanti minuscoli “camini all’aperto”, messi su già al calare delle prime ombre per incontrarsi, dialogare, partecipare e condividere in armonia il calore della festa. Sulla scia del mito di Prometeo, che rubò il fuoco agli Inferi per donarlo agli uomini. E, se in passato a finire nella foga del rogo erano i residui dell’annata agraria (frasche di querce, di olivo, di ginestre, sarmenti di viti provenienti dalle operazioni di potatura, ecc.), oggi a bruciare fino a tardi nei vicoli e nelle piazze dei numerosi paesi dell’entroterra (da Calciano a Gorgoglione, a Grassano, Montescaglioso, Pomarico, Salandra, Tursi) sono enormi cataste di legna. E non solo. Spesso tra le fiamme anche sedie, suppellettili e quant’altro di “ingombrante”. Di voluttuario. A rappresentare il vecchio che se ne va.

Tags: falò | san giuseppe | fuoco

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Rubrica: Cultura / Spettacoli

Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008

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