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19/03/2013 20.10.14 - Articolo letto 3060 volte

SANITA’: FENASP, “CUPINLINEA” NON E’ SUFFICIENTE

Azienda Sanitaria Matera (foto SassiLand) Azienda Sanitaria Matera (foto SassiLand)
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FISIOTERAPIA DESTINATA SOLO A CAMPIONI-CALCIATORI?
Basilicata “Nella sanità si può risparmiare eliminando gli sprechi senza ridurre l’offerta di salute”. E’ la conclusione che ci affida il Rapporto Oasi 2012 della Bocconi di Milano che è stato diffuso in contemporanea con la presentazione del nuovo servizio “Cupinlinea” che, secondo le intenzioni, dovrebbe risolvere ogni problema del Servizio Sanitario Regionale, anche se, per il momento, vede assenti le strutture della sanità privata accreditate. C’è dunque una diversa valutazione dei problemi perché si sottovaluta che tagli e crisi economica rischiano di ridurre l’offerta di servizi alle persone. Un allarme che il Rapporto Oasi ha confermato con fatti e cifre: i ticket sui farmaci sono aumentati del 40% lo scorso anno; il 55% degli assistiti paga oramai da se le visite specialistiche e accertamenti diagnostici, sia per aggirare le lunghe liste d’attesa, sia perché i ticket per la specialistica sono oramai così alti da spingere verso un privato sempre più low cost; il welfare “fai da te” è sempre più esteso, tant’è che oramai ci sono più badanti (774mila) che dipendenti di Asl e ospedali (646mila). E come se non bastasse per non tingere di rosso i propri bilanci o per evitare disavanzi peggiori le Regioni ripianano i bilanci a suon di tasse, oppure, come accade per la Basilicata, rinviando alle “calende greche” la rimodulazione dei ticket per la specialistica ambulatoriale. Il silenzio impera, gli sprechi continuano, la speculazione delle strutture di fisioterapia perdura, la punizione verso i cittadini utenti che scelgono noi prosegue (si ricorda che i cittadini che scelgono le nostre strutture sono costretti, diversamente da quanto avviene nelle altre strutture di riabilitazione che erogano le stesse prestazioni a tariffe più alte a pagare l'esoso ticket), la necessità di riordino dei servizi riabilitativi rimarrà forse solo un sogno come la revisione della LR 28/2000, mettendo fine alle discriminazioni-penalizzazioni tra “figli” e “figliastri”.
La FENASP Basilicata, a nome degli associati, rinnova la propria disponibilità a collaborare e difendere le strutture di fisioterapia e con esse gli assistiti, i posti di lavoro e le risorse professionali, una disponibilità che però necessita di interventi concreti ed immediati per superare lo stato di disagio più volte denunciato.
Poiché noi continuiamo a sostenere che se un Patto sulla Salute deve essere, perché lo sia davvero, ha bisogno dell’ascolto anche di quanti la Sanità la vivono tutti i giorni sul campo, è sempre più urgente il superamento della vecchia e  inopportuna distinzione tra le strutture di riabilitazione (ex 26 ed ex 25) che sono da equiparare sul presupposto imprescindibile del possesso dei requisiti minimi strutturali, organizzativi e professionali, in quanto operano nella stessa branca di Medicina Fisica e Riabilitazione. Questa prospettiva consentirebbe a tutte le strutture che ne hanno i requisiti di effettuare e assicurare prestazioni di riabilitazione estensiva a costi inferiori nel rispetto della qualità e della congruità, consentirebbe quindi una riduzione di spesa immediata in quanto patologie ora trattate con percorsi multidisciplinari a costi elevati sarebbero trattati a costi inferiori, nonché si adempirebbe al principio posto a presidio del diritto del cittadino di scegliere liberamente la struttura cui rivolgersi per la cura della sua patologia, (principio codificato nell'art.8 bis del d.lgs n. 502/92). E’ da tempo inoltre che chiediamo l’inserimento delle Strutture Private Accreditate nel Servizio ADI (Assistenza domiciliare integrata) con l'affidamento dell'erogazione di prestazioni. I soggetti naturali preposti alla erogazione delle prestazioni sanitarie in ADI sono le strutture private autorizzate ed accreditate. Noi, inoltre, non ci rassegniamo all’idea di prevedere l'utilizzo dei risparmi di settore come previsto dalla DGR n. 2105/2006 e s.m.i. prioritariamente sul territorio distrettuale che li ha prodotti e l'eventuale esubero sul restante territorio dell'ASL di appartenenza e di prevedere delle premialità alle strutture in base al livello di soddisfazione del cliente, comfort della struttura, rapporto tra fatturato e personale, certificazione di Qualità. In sostanza, non vorremmo che anche da noi la fisioterapia diventi una prestazione da erogare solo a campioni-calciatori al punto, come è accaduto da parte di una Asl della Toscana, solo ed esclusivamente allo scopo di risparmiare, di rifiutare prestazioni riabilitative ad utenti della terza età invitandoli ad “andare a fare ginnastica oppure a passeggiare di più nei parchi”.




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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