Hanno percepito indebitamente i rimborsi chilometrici dovuti a chi ha una residenza diversa da quella della sede del Consiglio regionale. Per questo il Tribunale di Potenza ha condannato a un anno e otto mesi di reclusione per falso e truffa (con pena sospesa) gli ex consiglieri regionali (alcuni ancora in carica ndr) Franco Mattia, Franco Mollica, Prospero De Franchi e Giacomo Nardiello. L’inchiesta, avviata nel 2008 dall’allora pm Henry John Woodcock (poi trasferito a Napoli) e passata – nel frattempo - al collega Sergio Marotta (che oggi in aula, prima della camera di consiglio, aveva chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” ndr), interessa la precedente legislatura. Spostamenti, utenze telefoniche e non solo dei 4 componenti del parlamentino lucano finirono sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori fra il 2004 ed il 2009 (sennonché, per il periodo aprile 2004 - maggio 2005 subentrò la prescrizione ndr). Dalle indagini emerse, stando all’accusa, che la residenza dichiarata dai 4 consiglieri regionali era fittizia, in quanto tutti e quattro avrebbero – in realtà - vissuto stabilmente a Potenza e non nei comuni della provincia (Mattia a Tolve, Mollica ad Anzi, De Franchi a Corleto Perticara e Nardiello a Ruoti ndr). Ergo, i “rimborsi viaggio” (tra i 24 mila e i 19 mila euro in) erano forfettari e calcolati sulla distanza chilometrica per 18 riunioni mensili. Almeno stando a normative del 2002 (poi abolite), in base alle quali potevano usufruirne solo coloro che risiedevano fuori dalla città capoluogo per sostenere le spese degli spostamenti da e verso la massima sede istituzionale lucana. “Sconcertati”, per la condanna, i destinatari del provvedimento. Qualcuno, a margine della lettura del dispositivo, ha anche parlato di “sentenza politica”. Una ripercussione politica, invece, potrebbe – evidentemente - già esserci a breve, dal momento che, fra i quattro condannati, Mollica (rieletto in Consiglio, come Mattia, alle ultime regionali del 2010 ndr) era in lizza per assumere la guida di uno dei quattro assessorati della nuova, imminente, Giunta De Filippo. Anche per questo, la sentenza odierna precipita come un macigno.