E’ ufficiale. Si voterà il 17 e 18 novembre prossimi. Sono, infatti, state fissate per quelle date le elezioni per il rinnovo anticipato del Consiglio regionale della Basilicata, travolto – nello scorso mese di aprile - dalla cosiddetta “Rimborsopoli lucana”. Ad innescarla l’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Potenza, sui rimborsi percepiti da consiglieri e assessori regionali per il periodo 2010 - 2011. Inchiesta che aveva portato all’iscrizione, nel registro degli indagati, di ben 42 persone (dei quali 37 uomini politici ndr) ed agli arresti domiciliari di due assessori allora in carica (Vincenzo Viti e Rosa Mastrosimone ndr) e del capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca. E stamani a 9 fra consiglieri ed ex assessori coinvolti dalla stessa inchiesta è stata notificata dalla Digos la sospensione dall’attività consiliare per il periodo in cui sono stati sottoposti alle misure cautelari. I provvedimenti odierni (a carico di Vincenzo Viti, Rosa Mastrosimone, Agatino Mancusi, Antonio Autilio, Rocco Vita, Paolo Castelluccio, Nicola Pagliuca, Mario Venezia e Mariano Pici) sono stati adottati dal Dipartimento per gli Affari regionali e per le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta della Prefettura di Potenza e in base alla recente Legge anticorruzione. La sospensione degli interessati interviene sugli stipendi e su tutti gli atti, firmati come amministratori, rendendoli nulli. Per il 18 giugno prossimo è prevista la discussione dell’appello presentato dai pm Sergio Marotta e Francesco Basentini contro la decisione del gip, Luigi Spina, di revocare i divieti di dimora per 7 dei consiglieri coinvolti.