Durante le riprese l’atmosfera in piazza Gramsci era quasi irreale grazie all’effetto delle luci di scena che rendevano ancora più suggestivo il cuore storico della città, con le sue case affacciate sulla strada risalenti addirittura al 1600. I protagonisti Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Giovanna Mezzogiorno si muovevano con disinvoltura sul set nelle pause durante le quali gli operatori di ripresa sistemavano le telecamere. Quando non partecipava direttamente alle scene, Rocco Papaleo era solito sedere all’interno del gazebo allestito al limite di piazza Gramsci per ospitare la regia: parlava con gli attori, coordinava e ogni tanto fumava. Si sentiva a casa, forse anche per l’accoglienza che i cittadini scanzanesi hanno riservato a tutto lo staff che, per oltre dieci giorni, a fine settembre, ha stravolto le abitudini del piccolo borgo jonico. I bar del centro restavano aperti più a lungo per soddisfare le esigenze degli attori e della produzione mentre i ristoranti ubicati in piazza Gramsci rinunciavano a lavorare all’esterno per lasciare spazio libero alle riprese. Il numeroso pubblico assiepato in maniera composta all’esterno della fascia che delimita il set, seguiva silenzioso tutti i ciak attenendosi alle indicazioni del direttore di produzione che raccomandava di spegnere i telefoni, chiedeva di arretrare o di non scattare foto. La magia del cinema ha catturato Scanzano. Ora c’è la curiosità di vedere cosa racchiude il film di quel ricordo.
Giovanni Martemucci