Il carcere che non c'è. E che mai ci sarà. Nonostante le ingenti spese sostenute. In tutto, circa 4 miliardi di vecchie lire. Ossia, poco più di 2 milioni dell'odierna moneta unica. Solo per iniziarlo. Alla periferia di San Mauro Forte. Su di un’area di circa 15mila metri quadrati. Località Pantoni, per la cronaca. Spazio rubato alla natura. Previsto come penitenziario di massima sicurezza (classe 1°) è rimasto solo un orrendo incompiuto. A sentirne l'esigenza fisica, alla fine del 1980, l'Amministrazione comunale dell'epoca che inoltrò apposita istanza all’allora Ministero di Grazia e Giustizia per il necessario rilascio del nullaosta circa la redazione del progetto di massima. Richiesta dettata “dall'inadeguato stato di sicurezza statica e di limitata ospitalità (13 posti detentivi ndr) dell’esistente casa mandamentale” di via Roma. Casa mandamentale chiusa nel 2000. Mentre i lavori per il nuovo carcere iniziarono il 22 agosto del 1988 e terminarono nell’ottobre del 1992. Il tempo per innalzare il muro di cinta e gli scheletri delle strutture di supporto al penitenziario. Da allora un vero e proprio pugno nell’occhio, inferto fra ulivi secolari. Uno sfregio, per la comunità, sul piano dell’immagine. Oltre che un corpo estraneo ad un territorio con ben altre caratteristiche. Passato - nel frattempo - al patrimonio comunale, il mega-complesso attende ancora di conoscere la sua possibile destinazione d’uso, previo recupero e riadeguamento strutturale. Ci sta lavorando su l’Amministrazione comunale in carica (per ironia delle sorte di area progressista come quella che, all’epoca, spinse per la sua costruzione ndr) che, grazie ad un finanziamento del Gal (Gruppo di azione locale ndr) “Le Macine”, l’ha individuato come sito di stoccaggio per la raccolta differenziata. Il progetto pilota, finalizzato a “Interventi di sostenibilità ambientale”, avrà respiro comprensoriale per un investimento complessivo di 400mila euro. Oltre a San Mauro Forte, saranno interessati i comuni di Calciano, Garaguso, Oliveto Lucano e Salandra (quest’ultimo in qualità di ente capofila). Dentro le mura gigantesche di cinta, l’Amministrazione comunale conta di realizzare la piattaforma per la raccolta differenziata. I due locali esterni, da poco completati grazie ad un residuo di vecchio mutuo dall’importo di 88.500 euro, saranno – invece - adibiti l’uno a ufficio di controllo dell’area; l’altro a deposito per i mezzi da impegnare nella raccolta. Non solo. Stando ai programmi della stessa Amministrazione, in autunno dovrebbe partire anche la campagna di sensibilizzazione, che sarà avviata dal Comune in collaborazione con qualche associazione o centro di educazione ambientale. Si vedrà.