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02/07/2013 19.48.51 - Articolo letto 2947 volte

Vertenza Natuzzi. Duro colpo all'occupazione

Natuzzi (foto internet) Natuzzi (foto internet)
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Franco Stella scrive al capo di governo Enrico Letta
Basilicata Esuberi Natuzzi, Stella scrive al premier Letta
 
Matera, 2 luglio 2013 – Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha inviato una nota al capo del governo Enrico Letta, al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e al presidente della Regione Vito De Filippo chiedendo la convocazione urgente di un tavolo nazionale sulla questione Natuzzi.
 
I timori sulle sorti del futuro della regione alle prese con l'ennesimo problema lavoro hanno contrassegnato questa 624esima edizione della Festa della Bruna. “Le drammatiche notizie che, ancora una volta, sconvolgono il nostro territorio condannandolo a una retrocessione senza eguali – ha commentato il presidente Stella – ci impongono una immediata presa di posizione. Il piano di riorganizzazione della Natuzzi prevede 1.726 esuberi in Italia, ma siamo ben consci che a venire colpito sarà principalmente il distretto del mobile imbottito che vanta nel Materano centinaia di lavoratori. Professionalità e competenze che ci hanno resi protagonisti di un settore chiave per l'economia italiana e che ora vengono spazzati via da una concorrenza sleale. A pochi mesi dalla firma dell'Accordo di programma che stanziava 101 milioni per la salvaguardia e il consolidamento delle imprese che operano nel settore del mobile imbottito, concentrandosi sull’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e sul sostegno al reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva nel distretto del mobile imbottito, la Regione deve tornare a discutere con il governo centrale della questione.”
 
Per il presidente Stella, che condivide le fortissime preoccupazioni espresse dai sindacati, non c'è alcuna possibilità se non intervenire subito, prima che una nuova emorragia occupazionale decreti la fine di una polo industriale che, come ricordava il presidente della Regione solo poco tempo fa, “una volta rappresentava la punta di diamante dell'export italiano”.

Natuzzi. Duro colpo a occupazione ma riprendere confronto
 
“L’annuncio della Natuzzi spa di mettere in mobilità oltre 1700 lavoratori, parte dei quali negli stabilimenti di Matera, rappresenta un duro colpo al sistema produttivo e occupazione del nostro territorio. Ma è auspicabile che l’azienda possa rivedere la decisione in tempi e modalità da definire, alla luce della convocazione dell’incontro al Ministero per lo sviluppo economico  il prossimo 5 luglio a Roma’’. E’ il commento del presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, che ha espresso preoccupazione per l’ennesimo stato di crisi che colpisce il tessuto produttivo materano e del distretto del mobile imbottito murgiano, con effetti negativi sull’occupazione e sulla competitività del settore. “ E’ auspicabile –ha detto il presidente Tortorelli- che a un annuncio di forte impatto  per l’economia locale di due regioni seguano atti di responsabilità, che aiutino a ripensare decisioni che avranno effetti devastanti sull’economia locale e sulle famiglie, in una fase che ha attivato comunque percorsi per l’attuazione dell’accordo di programma per il rilancio del distretto del mobile imbottito. Seguiremo con attenzione gli sviluppi del confronto di Roma, come Casa di tutti gli imprenditori, attenta ai fatti anche piccoli che possono portare Natuzzi a riprendere la strada della ripresa con il patrimonio di risorse, anche umane, di un grande gruppo internazionale’’.

Natuzzi; De Filippo: Bene convocazione Ministero, ora responsabilità

Il presidente De Filippo richiama il gruppo al suo ruolo nel progetto di rilancio del polo murgiano. “Non alziamo i toni, ma nessuno ha il diritto di tirarsi indietro e far fallire un programma a cui si lavora da tempo tutti insieme”

“La convocazione dell’incontro al Ministero sulla vertenza Natuzzi rappresenta un punto di ripartenza dopo un annuncio choc”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo commentando la notizia della convocazione.
“Ho rispetto della storia industriale del Gruppo Natuzzi – ha aggiunto De Filippo - e per questo ritengo che non possa agire del tutto svincolato da un senso di responsabilità di impresa come lascerebbe presupporre la chiusura di due stabilimenti e la messa in mobilità di oltre 1.700 lavoratori mentre è in atto uno sforzo corale per il rilancio del mobile imbottito. Per questo ritengo che dal confronto al ministero non possano che arrivare elementi utili e confortanti”.
Il presidente lucano ha sottolineato che “è sempre opportuno, nelle fasi di confronto, evitare toni aspri e contrapposizioni radicali, ma è altrettanto giusto chiarire che la responsabilità del Paese è una responsabilità collettiva e che se si decide di marciare tutti insieme in una direzione, in questo caso di tentare il rilancio del polo murgiano del mobile imbottito,  nessuno può tirarsi indietro e far fallire tutto, men che meno chi giustamente rivendica e ha rivendicato un ruolo chiave in un distretto produttivo. E appena qualche giorno fa il ministro Giovannini ha ripetuto che alla politica sta il compito di costruire condizioni di contesto per favorire le politiche industriali, ma poi sono gli imprenditori ad essere chiamati direttamente in causa. E, ripeto, sono certo che girare le spalle al problema non è quello che, a dispetto degli annunci, può fare il gruppo Natuzzi anche se, evidentemente, quanto annunciato è il sintomo di una difficoltà che, ancora una volta tutti insieme, dobbiamo affrontare. E anche per questo la sede ministeriale credo sia quella più appropriata”.

Natuzzi, Falotico: “È una calamità sociale”
Il segretario della Cisl durissimo con il gruppo Natuzzi che ha annunciato la chiusura di due stabilimenti e la mesa in mobilità di 1.726 lavoratori.Natuzzi prima si lamenta della concorrenza cinese e poi trasferisce la produzione in Brasile, Romania e Cina. Ora intervenga il governo con vere politiche industriali per salvare il polo del salotto e lotta senza quartiere al lavoro sommerso
 
Potenza, 2 luglio 2013 – “Natuzzi non può pensare di fare fagotto infischiandosene delle conseguenze sociali delle sue decisioni”. È durissimo il commento del segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, alla decisione del gruppo Natuzzi di cancellare con un colpo di spugna due stabilimenti, tra cui quello di Matera, e licenziare 1.726 lavoratori. “È un atto irresponsabile e totalmente inaccettabile che combatteremo strenuamente e senza alcuna indulgenza nei confronti della Natuzzi”. Per Falotico “stanno venendo al pettine i nodi di una gestione fallimentare che, è ben ricordarlo, è stata sostenuta con lauti contributi pubblici e che ora Natuzzi vorrebbe scaricare sulle spalle dei lavoratori. La chiusura di due stabilimenti e la messa in mobilità di quasi 2 mila persone è una vera e propria calamità sociale in un territorio già martoriato dalla disoccupazione di massa e dalla povertà”.
 
Secondo il segretario della Cisl lucana “è contraddittorio giustificare la chiusura di due stabilimenti con la concorrenza sleale dei cinesi, salvo poi delocalizzare la produzione proprio nei paesi a basso costo del lavoro come Brasile, Romania e la stessa Cina. È bene sottolineare che con questa improvvida e poco ponderata decisione Natuzzi ha scelto di mettersi al livello della sua concorrenza nella più bieca tradizione di una certa imprenditoria italiana che predica bene per gli altri e razzola male per sé. La fuga della Natuzzi, che resta pur sempre il più importante player del settore per fatturato e occupati, rischia di dare il colpo mortale al futuro del polo murgiano del salotto e di bloccare sul nascere ogni speranza di rilancio. La smobilitazione dal territorio che ne ha decretato il successo in tutti questi anni, infatti, mette a repentaglio anche l'attuazione dell'accordo di programma per il rilancio del mobile imbottito siglato nello scorso febbraio dopo anni di attesa”.
 
“Bene hanno fatto l'assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a chiedere l'immediato intervento del  governo e, nella fattispecie, del ministro Zanonato affinché la vertenza venga ricondotta al tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali e il governo. In questo senso la notizia della convocazione di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per venerdì prossimo è uno spiraglio positivo. Ci sono ritardi storici che vanno colmati, in particolare sulle politiche industriali per il rilancio della competitività del sistema produttivo nazionale e meridionale in particolare, ma occorre fare presto altrimenti ci resterà ben poco da rilanciare. Una delle piaghe che andranno affrontare con modalità radicali è quella del lavoro sommerso, pratica sempre più diffusa e sempre più spesso annidata negli interstizi dei nostri distretti industriali messa in atto da una concorrenza cinese sempre più agguerrita che è venuta a sfidare le leggi e i contratti del nostro paese permettendosi il lusso di pagare salari da fame, pari a circa un quarto del salario contrattuale, e calpestando i diritti fondamentali dei lavoratori”.

Natuzzi, Braia: serve concertazione per individuare soluzioni

L’assessore annuncia che parteciperà all’incontro di venerdì a Roma
Si tratta di un tema delicato che coinvolge migliaia di famiglie, di cui oltre 600 lucane, da affrontare con responsabilità e determinazione”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, Luca Braia, che annuncia la diretta partecipazione all’incontro sulla crisi aziendale dell’azienda Natuzzi che si terrà nella mattinata di venerdì prossimo a Roma al Ministero dello Sviluppo economico.
“La Regione Basilicata – sottolinea – farà tutta la sua parte, consapevole che solo una concertata azione tra associazioni datoriali, sindacati e istituzioni può creare le condizioni migliori per la ricerca di un’ipotesi di soluzione che tuteli il maggior numero possibile di posti di lavoro, in questo momento di straordinaria difficoltà per il Paese e per la Basilicata. In questo momento – conclude Braia – non ci sono spazi per pericolosi tatticismi”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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