Un giro turistico tra sporcizia e rifiuti. È l’esperienza poco edificante che hanno potuto fare i visitatori dei Sassi di Matera durante l’ultimo ponte del primo maggio. Uno spettacolo indecente quello degli antichi rioni presi d’assalto da tantissime comitive di turisti durante l’ultimo fine settimana. La spazzatura non è stata raccolta e si è accumulata vicino i gettacarte o è stata ammassata in varie zone lungo i principali itinerari turistici e lungo le vie percorse dai visitatori. Alla quota di sacchetti della raccolta differenziata che fanno capolino ad ogni angolo da Porta Pistola a piazza San Pietro Caveoso si sono aggiunti i rifiuti ingombranti abbandonati lungo via D’Addozio e in diverse strade ad essa adiacenti. Di certo, il calendario della raccolta andava organizzato meglio tenendo conto del ponte festivo e del conseguente (ed atteso) incremento di turisti in modo da offrire una città perlomeno sgombra da rifiuti. Ancora una volta la città si è fatta trovare impreparata con grave danno per l’immagine. La cosa non è piaciuta né ai visitatori che in una città patrimonio dell’Unesco avrebbero evitato volentieri un tour tra l’immondizia, nè agli operatori turistici che in quei due giorni non sapevano “dove mettere la faccia” di fronte a questo degrado generalizzato. Accoglienza turistica significa innanzitutto una città pulita e in ordine mentre sembra che l’unica ricetta da propinare in occasione di ponti e festività sia quella di chiudere al traffico i Sassi. Come se bastasse questo a rendere vivibili gli antichi rioni di tufo.
Giovanni Martemucci