Come è arrivata la Fidas a questa assemblea annuale?
Il 2009 è stato un anno di intenso lavoro, ma anche di grandi soddisfazioni. Sono state raccolte 3.014 sacche complessive con un aumento percentuale del 17%. L’Associazione è in ottima salute, ha conseguito e superato gli obiettivi di raccolta di sangue intero, per cui si era impegnata in fase di programmazione annuale presso la Regione Basilicata. Ha dato un ulteriore impulso alla raccolta di plasma programmando la raccolta associativa. In termini numerici gli associati sono circa 4.000 e i donatori attivi (coloro che negli ultimi due anni hanno donato almeno una volta) sono 2.900. Le sezioni strutturate e i gruppi afferenti alla FIDAS sono 28.
Quali gli obiettivi del 2010?
Contribuire significativamente al mantenimento dell’autosufficienza di sangue intero che negli ultimi anni è stato un motivo di orgoglio per la FIDAS. Raddoppiare la raccolta di plasma con la programmazione di oltre 30 giornate di raccolta associativa nell’intera regione, senza dimenticare che presso i SIT o i Centri Trasfusionali degli ospedali lucani, quotidianamente i nostri donatori si recano a offrire il loro prezioso liquido. Stipulare protocolli d’intesa con altre Associazioni storiche della Regione; questa stretta collaborazione consentirà sicuramente di migliorare la raccolta e aggregare al nostro progetto di solidarietà altre realtà del terzo settore in tutta la Regione. Promuovere la donazione del sangue con progetti mirati sui corretti stili di vita.
Registrata la crescita della Fidas sia in termini numerici che di gruppi organizzati negli ultimi anni, potrebbe cambiare qualcosa nella gestione futura?
E’ chiaro che aumentando i numeri, la gestione deve essere tarata sulle nuove esigenze. La struttura associativa ha già considerato questa evenienza ed ha programmato le sue attività in modo analitico, per cui tutte le realtà territoriali sono pronte per migliorare i propri standard di riferimento. L’aver avviato alla formazione, negli ultimi anni, oltre 50 volontari con corsi mirati sulle tematiche della raccolta sangue, aspetti normativi e fiscali, la dice lunga sulla capacità di gestione delle sezioni. Oltre ai volontari hanno partecipato agli aggiornamenti annuali della SIMTI (Società Italiana Medicina Trasfusionale e Immunoematologia) i medici prelevatori associativi. Questo permette di avere volontari sempre più preparati e motivati.
Come è il rapporto con il mondo dell'associazionismo in genere?
Ottimo. La FIDAS fin dalla sua costituzione, nel 1979, ha avuto un rapporto privilegiato con il mondo dell’Associazionismo. Ha promosso attraverso la rete tra Associazioni, progetti quali: “Donazione sì alcol no grazie” “Prevenzione donna” “Rinascita”; queste collaborazioni sono indispensabili per un volontariato professionale e in linea con i tempi. Non credo ci sia più spazio per il volontariato improvvisato ed estemporaneo. Molto importante è il ruolo del Centro Servizi al Volontariato che, con i suoi interventi in materia di formazione, assistenza e consulenza offre alle Associazioni un supporto fondamentale per la crescita del settore. Infine, avere un Vice presidente nazionale FIDAS (Antonio Bronzino), permette di tenere alto il livello qualitativo dei nostri interventi e nello stesso tempo vedere riconosciuto lo straordinario impegno profuso dalla FIDAS Basilicata.
Quali i rapporti con gli Enti e le Istituzioni?
Finalmente la FIDAS Basilicata ha quell’attenzione che da tempo chiede e merita. E’ disponibile a collaborare con tutti i soggetti operanti nel settore della donazione del sangue. L’importante è avere pari dignità ai tavoli istituzionali. L’ottimo rapporto instauratosi con la Responsabile del CRS (Centro Regionale Sangue) Dott.ssa Clelia MUSTO, permette di programmare con la certezza di avere interlocutori attenti e capaci di apprezzare proposte e suggerimenti. L’aver sottoscritto negli ultimi mesi la nuova convenzione con la Regione Basilicata e l’Azienda Sanitaria di Potenza ci permette di lavorare a pieno titolo su tutto il territorio regionale. Per concludere un cenno al nuovo piano sangue regionale, che la sanità lucana aspetta da tempo; ci auguriamo che il nuovo Assessore alla Sicurezza Sociale possa dare un impulso decisivo per la sua approvazione.