“Non è stata la furia della natura. La bretella non era in sicurezza. Mancavano le condizioni tecniche minime per essere collaudata”. Secondo l’avvocato Amedeo Cataldo, legale di uno dei figli di Anna Lanzillotta, la donna deceduta tragicamente lungo il percorso alternativo alla provinciale Pisticci – Craco Peschiera (ex 176), a seguito di un’ondata di piena dell’alveo sottostante, “quella strada non doveva essere aperta al traffico”. Ecco perché, a pochi giorni dai funerali (per i quali fu proclamato il lutto cittadino ndr) della malcapitata, lo stesso legale ne chiede il sequestro. Non fosse altro per garantire che “la situazione dei luoghi non venga modificata”. Non solo. Lo stesso Cataldo, nella sua istanza, chiede altresì “la nomina di un perito, che accerti il livello di sicurezza della strada in relazione alla notevolissima pendenza e al dislivello” del tratto in oggetto, attraversato da un canale a regime torrentizio. Condizioni che “rendono assolutamente pericoloso il percorso anche in tempi di normalità, in spregio ad ogni norma di carattere tecnico” aggiunge il legale, la cui richiesta punta a far luce sulla luttuosa vicenda e a far si che eventuali responsabilità pubbliche vangano a galla. Intanto che la Procura della Repubblica di Matera procede all’acquisizione degli atti. Al momento non ci sono né ipotesi di reato, né persone indagate. Poi si vedrà.