“Il programma di lavori – aggiunge – tiene conto di antiche rivendicazioni di comunità locali che risentono dell’isolamento o delle difficoltà nei collegamenti viari che, come sindacato, abbiamo sostenuto con forza specie attraverso scioperi ed iniziative di mobilitazione. Tra le priorità individuate, particolarmente significative sono la variante di Brienza della strada statale 95 Tito-Brienza per un rapido collegamento con la strada statale 598 di Fondovalle Agri e con l'Autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, di cui ci siamo occupati anche di recente inserendola al primo posto tra le grandi opere pubbliche incompiute in Basilicata; i lavori di adeguamento e messa in sicurezza (sia pure ancora parziali) della Potenza-Melfi che è il collegamento viario obbligatorio per gli operai della Fiat e per tantissimi lavoratori lucani; il completamento della strada statale 655 Bradanica che abbiamo sempre considerato strategica per dare attuazione al disegno di sviluppo del Materano. Ma – mette in guardia il leader degli edili lucani della Uil – poiché siamo “scottati” delle lungaggini burocratiche, tecniche ed amministrative alle quali l’Anas ci ha abituati in oltre 30 anni, adesso richiamiamo l’attenzione della politica e delle istituzioni a mostrare grande attenzione a tutte le fasi di cantierizzazione del programma. Non si sottovaluti – aggiunge Palma – che la Basilicata ha il primato negativo tra tutte le regioni italiane per i tempi di attuazione degli interventi infrastrutturali con 5,8 anni necessari, in media, dal progetto dell’opera al taglio del nastro. E’ una maglia nera che ci assegna una fonte autorevole quale l’Uver (Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici) del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica e che richiede più di qualche azione per accelerare il processo di sburocratizzazione della macchina tecnico-amministrativa della P.A. in Basilicata in materia di lavori pubblici. Nel rapporto 2011 dell’Uver – riferisce ancora il segretario Feneal-Uil – i 5,8 anni sono così calcolati: 2,7 anni per la progettazione, 0,6 anni per l’affidamento, 2,5 anni per l’esecuzione dei lavori. La graduatoria complessiva, ottenuta ponderando le tre graduatorie con i pesi medi di ciascuna fase rispetto alla durata totale, rivela che nel complesso Basilicata e Sicilia sono le regioni che manifestano le maggiori criticità con riferimento ai tempi di attuazione degli interventi, con ritardi che superano di oltre il 20 per cento la media nazionale. L’auspicio della Feneal è di smentire la statistica e di accelerare le procedure perché i primi cantieri si possano aprire entro la fine dell’anno”.