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16/09/2013 18.07.30 - Articolo letto 2401 volte

Approvato all'unanimità il dossier Matera 2019

Approvato all´unanimità il dossier Matera 2019 Approvato all´unanimità il dossier Matera 2019
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Ecco l'introduzione del sindaco Adduce
Matera Il Consiglio comunale di Matera, nel corso della seduta odierna, con un lungo applauso ha approvato all’unanimità il dossier di candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Di seguito la delibera e l’intervento del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che rappresenta anche la introduzione al dossier.

"DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
 
 
OGGETTO: Approvazione dossier di candidatura Matera 2019
 
L'anno duemilatredici il giorno sedici del mese di settembre alle ore 09,00 in Matera e nella
Sala delle adunanze consiliari della Sede comunale, in via Sallustio, convocato con appositi avvisi consegnati a domicilio di ciascun Consigliere, si è oggi riunito il Consiglio Comunale in seduta pubblica. Sessione STRAORDINARIA ED URGENTE di prima convocazione.
 
Presiede Brunella MASSENZIO, Presidente del Consiglio, partecipa il Segretario Generale del Comune Dott. Antonio Fasanella.
Il Presidente, dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della adunanza, dichiara aperta la seduta.
Vengono designati a scrutatori i Consiglieri Signori:
 
 
IL CONSIGLIO COMUNALE
 
Premesso che:
- il Consiglio Comunale con delibera n. 9 del 11/03/2009 deliberava di “proporre la candidatura della città di Matera a  Capitale europea della cultura per l’anno 2019”;
- la stessa delibera prevedeva di “mettere in atto tutte le sinergie e le procedure utili al conseguimento di tale obiettivo, compresi i regolamentari percorsi in Commissione e l’ascolto e l’audizione delle presenze culturali ed artistiche della città”;
 
Considerato che
- la decisione del Consiglio Comunale è stata accolta in città e nell’intero territorio regionale in modo estremamente positivo tanto che numerose amministrazioni comunali hanno deliberato l’adesione alla candidatura;
 
Richiamata
- la delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 24/05/2010 “Presentazione delle linee programmatiche per il mandato amministrativo 2010/2015” che conferma esplicitamente l’interesse alla candidatura in quanto “(…) la stessa candidatura a capitale europea della cultura 2019 costituisce l’occasione per mettere a frutto le grandi potenzialità che la città esprime”;
 
Visto
l’esito della riunione del 17.1.2011 tenutasi presso il Comune di Matera, in cui il Comune di Matera, la Regione Basilicata, il Comune di Potenza, le Province di Matera e Potenza, la Camera di Commercio di Matera hanno assunto l’impegno di sostenere unitariamente la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura attraverso un Comitato da istituire all’uopo e hanno contestualmente identificato il Comitato Tecnico e Scientifico in persone di comprovata esperienza e competenze nella preparazione, gestione e valutazione di candidature di città a manifestazioni e titoli di carattere internazionale;"

Introduzione al dossieri di Salvatore Adduce:

"La candidatura, che presentiamo in questo Dossier, ha messo in moto un processo inarrestabile: a Matera si respira uno straordinario clima di mobilitazione sociale che dimostra che un nuovo modo di fare cultura è possibile. E questo ha contaminato l’intera Basilicata e molte aree limitrofe, tanto che praticamente tutti i comuni lucani, la Regione, entrambe le province hanno aderito alla nostra sfida.
L’esperienza unica di una comunità che, nell’immediato dopoguerra, ha saputo affrontare la terribile questione dell’inabitabilità della propria bellissima città, consente di raccontare al mondo intero che da una grande emergenza, come quella dello svuotamento dei Sassi, è possibile assicurare, attraverso una programmazione intelligente, nuova ospitalità ad un’intera popolazione.
In meno di cinquant’anni, il dilemma di Matera si è risolto positivamente, nell’assoluto rispetto di quel grandissimo patrimonio storico, architettonico, antropologico costituito dallo spettacolare sito rupestre, millenario esempio di equilibrio ambientale.
Anche per questo, Matera è la città del rovesciamento, la città resiliente che ha saputo sconfiggere la sua condizione negativa, risollevandosi grazie alla cultura e ad un sapere antico, fatto di segni ma soprattutto di pratiche sostenibili, che derivavano proprio da quell’antica armonia.
La nuova sfida consiste nel proporre ai cittadini di “rigenerare” insieme la città, superando quella sfiducia e quel fatalismo che spesso caratterizzano i nostri territori.
Matera e la Basilicata vogliono annunciare all’Europa che un altro Sud è possibile, mettendosi alla spalle gli stereotipi di un Mezzogiorno piegato su se stesso ed in perenne attesa di assistenze.
La nostra città punta sulla cultura perché questa è la sua storia, perché è la cosa giusta da fare.
Cinquant’anni fa, Pier Paolo Pasolini scelse Matera per ambientare il “Vangelo secondo Matteo” non solo per il suo sole ferocemente antico, che somigliava a quello di Gerusalemme, ma per la bellezza e la storia che vi si respiravano, in quel connubio eccezionale di natura e cultura che fa dei nostri Sassi e della prospiciente profonda Gravina il paesaggio unico al mondo che tutti conoscono e che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità.
Nel 1964 i Sassi di Matera erano però in gran parte deserti e spettrali: pieni di fascino per un artista ma quasi completamente svuotati della loro popolazione, per gli effetti di una legge che nel 1952 aveva sancito la ‘vergogna nazionale’ delle condizioni di vita degli abitanti degli antichi rioni, denunciata da Carlo Levi nel suo libro scritto dopo il confino in Basilicata, imponendo lo spostamento coatto di migliaia di persone dalle ‘grotte’ insalubri ai nuovi quartieri della città laboratorio.
Un ‘esodo biblico’, che aveva segnato profondamente il cuore della comunità. Fu una scelta radicale, perché impossibile era allora immaginare una soluzione diversa, che guardasse alla bellezza o alla conservazione del ‘patrimonio culturale’. Era l’immediato dopoguerra e il Sud doveva essere ricostruito. C’erano fame e miseria, la mortalità infantile negli antichi rioni di Matera era insostenibile. Bisognava risollevarsi. I contadini delle nostre campagne, cantati e difesi da Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria, dovevano riconvertirsi, diventare operai e costruttori dei nuovi quartieri popolari. I Sassi, simbolo dell’arretratezza del meridione agricolo, andavano evacuati e presto dimenticati, di fronte alle urgenze della ripresa economica.
Matera si poteva perdere.
La frattura, la rimozione furono tremende, lo iato profondissimo.
Invece, grazie alla mobilitazione nazionale di personalità della cultura, alla battaglia di civiltà che i giovani materani del circolo culturale “La Scaletta” immediatamente ingaggiarono, difendendo e valorizzando l’identità e la storia del nostro sito e ritornando pian piano ad abitare i Sassi, quel processo venne invertito e, nel giro di pochi decenni, Matera è riuscita a riscattarsi diventando, anche per lo straordinario programma di recupero avviato all’inizio degli anni novanta e reso possibile dalla legge 771 del 1986, il primo sito patrimonio Unesco del nostro Mezzogiorno.
E al tempo stesso, grazie alla lungimiranza della cultura urbanistica italiana che scelse Matera come luogo di sperimentazione anche sulla scorta della visione di Adriano Olivetti, fu possibile progettare ed edificare nuovi quartieri popolari “a misura d’uomo”.
Quella sfida vinta alimenta ancora oggi, proprio nel tempo della grande crisi europea e mondiale, le energie per osare e costruire nuove opportunità per chi a Matera vive ma anche per chi vuole scegliere la nostra città come luogo temporaneo per creare, inventare, progettare, facendosi prendere dal suo fascino.
Matera, città accogliente e vitale, è al centro di un vastissimo agro che rinsalda, non solo concettualmente, l’assonanza “cultura-coltura”, dando valore alla biodiversità e ad un nuovo modo colto e consapevole di lavorare oggi la terra. La “Carta di Matera”, voluta nel 2010 dalla Confederazione Italiana Agricoltori e sottoscritta da migliaia di sindaci, anche ricordando il grande movimento materano e meridionale degli anni ’50 per la riforma agraria, rilancia proprio da qui, dalla nostra terra, l’impegno civico a favore dell’agricoltura, quale settore strategico nel panorama economico.
La cultura è il fondamento sul quale possiamo costruire tutti insieme un nuovo modello di sviluppo perché dà corpo ed anima ad ogni settore produttivo, nessuno escluso.
Un modello che deve fondarsi su un assunto condiviso, per segnare una stagione nuova di inevitabile cambiamento: un nuovo paradigma che rompa definitivamente col modello della desolazione meridionale.
Dare concretezza e speranza, positività e visione: un’epoca nuova rispetto all’autocommiserazione, un tempo utile ad intercettare risorse. Utilizzando al meglio i fondi della programmazione europea, intrecciando l’artigianato tradizionale al design contemporaneo, daremo nuove forme alle distrettualità economiche preesistenti, stimolando una nuova imprenditorialità diffusa.
La candidatura vuole presentare all’Europa un grande esempio di sostenibilità e integrazione tra città e territorio. Un modello di emancipazione e di riconquista collettiva attraverso la cultura degli spazi comuni della vita. Matera ha molto da offrire, è una città attrattiva che crea “dipendenza”: chi è venuto vuole ritornare e chi non è ancora arrivato ne percepisce anche da lontano il magnetismo.
La nostra comunità si presenta con qualcosa di magnifico, che è insieme remoto e futuro.
Una tradizione che affonda le sue radici in un lontanissimo passato e una spinta eccezionale all’innovazione, che ci permette di rileggere documenti e monumenti della storia come testi vivi, pulsanti, di oggi.
Matera è una città sana e sicura, nella quale è bello vivere come nuovi “abitanti culturali”.
Attingiamo alla grande lezione del passato per condividere le risorse disponibili e questo ci consente in modo naturale di incamminarci sulla strada, ormai per tutti obbligata, del “re-cycling, re-use, re-duce”.
Ai giovani che preparano il futuro offriamo il presente, liberando spazi ed opportunità.
La candidatura a Capitale Europea della Cultura è soprattutto per loro, consapevoli come siamo che il percorso è cominciato tanto tempo fa, già nel 1952, e continuerà dopo il 2019.
Questo è l’esempio che Matera ha dato e può offrire all’Europa. Anche per questo il programma culturale contenuto in queste pagine, frutto della crescita e della condivisione della nostra città e di un intero territorio, sarà comunque realizzato. Tornare indietro è ormai impossibile.
 
Salvatore Adduce – Sindaco di Matera"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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