Giorni fa la scuola media statale Nicola Festa aveva diramato un comunicato stampa per il lavoro di riqualificazione del campetto sportivo esterno alla scuola. Enorme è stata la gioia degli abitanti del quartiere che, finalmente, si vedevano così restituito uno spazio all’aperto per anni alla mercé di ragazzi che vi trascorrevano le notti, trasformandolo in una giungla di vetri rotti e rifiuti di ogni genere.
Il ripristino di quest'area degradata è stato il frutto di un lavoro di squadra: il Dirigente scolastico, i dirigenti comunali, gli insegnanti, gli alunni e i collaboratori scolastici, sostenuti da alcuni sponsor e volontari, hanno collaborato per ridare vita a questo spazio e riconsegnarlo ai ragazzi. Emblematica, a questo riguardo, è stata la scelta di realizzare un murales raffigurante alcuni personaggi dei cartoni animati.
La sorpresa sopraggiunge stamattina quando, durante una passeggiata nel quartiere, si scopre che il murales è stato deturpato da scritte realizzate con bombolette spray. Ad un’occhiata generale risaltano, poi, completamente ribaltati nel campetto, i contenitori verdi per i rifiuti con bottiglie di birra che vi fuoriescono. Segno inequivocabile dell’ennesima notte brava trascorsa senza il minimo rispetto per il decoro urbano e la sicurezza dei bambini.
Con profondo senso di delusione la passeggiata continua e lo sguardo si sofferma sulla rotatoria antistante il palazzetto dello sport “Lanera”: due siringhe appaiono ancora abbandonate lì, nonostante siano venute alla luce a seguito dei lavori di sfalcio dell’erba realizzati ormai da circa un mese.
Gli abitanti del quartiere non sono nuovi a questo genere di scoperte: ogni angolo poco illuminato, in particolar modo il piazzale accanto alla palestra dell’istituto magistrale, viene utilizzato come area di “sosta” e conseguente abbandono di siringhe.
Lo spettacolo è stato sconfortante. Il murales scarabocchiato è il simbolo di una totale insensibilità nei confronti dell’impegno altrui. Le siringhe abbandonate sono indice di una perpetrata incuranza da parte delle autorità.
Occorrerebbe far leva sul senso civico di ognuno per elevare Matera a “città a portata di bambino” o, perlomeno, restituirla ai suoi legittimi proprietari: i cittadini.
Mi sembra il minimo in una città come la nostra: popolazione incivile ed ipocrita che forma ragazzi incivili ed ignoranti. Nella città più sicura d'Italia, dopo l'enel, la banca d'italia, la telecom chiudiamo anche la Questura.