Pajetta, uno dei leader storici del glorioso PCI, quando come capo partigiano liberò Milano dall’invasore nazista telefonò a Togliatti per comunicargli che aveva occupato la Prefettura! Togliatti lo gelò chiedendogli in modo sprezzante: “ed ora che l’hai occupata che te ne fai ? La stessa domanda, a distanza di 65 anni andrebbe indirizzata al nuovo sindaco di Matera ed alla famelica armata brancaleone che lo sorregge (?) : “Ora che avete occupato il comune che ve ne fate”. Mi sarei aspettato che la stessa domanda l’avesse formulata in verità la stessa minoranza che invece non ha trovato di meglio che cercare di speculare (meschinamente) sulla mancata nomina del Presidente del Consiglio Comunale (CC). Era prassi tacita quanto consolidata che la Presidenza fosse assunta dal consigliere anziano. Sarebbe stato meglio conservare detta tradizione…che oggi è mantenuta proprio perché non si vota. Votazione dalla quale nessuno al mondo fa dipendere il suo destino. Ma torniamo alle nostre miserie. Lo spettacolo che la maggioranza sta dando in consiglio comunale è veramente indegno! E’ ridotta a triste accozzaglia di spezzoni tribali che rispondono bovinamente (li offendo sperando che abbiano almeno un moto di orgoglio e mi rispondano per le rime!) ai telecomandi dei capobastone che si stanno scontrando nel PD. Che molti rappresentanti in quel CC siano il melanconico risultato di una politica che artiglia consensi con inganni, bugie, false promesse e brutali ricatti ad onta del bene comune e non informata a quella cultura e responsabilità necessaria per un esercizio del potere almeno nei limiti della decenza, è ormai indecenza che non si ha il pudore nemmeno di dissimulare. Quello che interessa è solo il Risiko delle poltrone. Poi che cosa se ne facciano una volta occupate non è dato di sapere! Ora se Atene piange Sparta non ride. Mi sarei aspettato che la minoranza, invece di avvitarsi sulla nomina “do presidente” avesse invece esercitato la responsabilità che è mancata alla maggioranza: che avessero cioè manifestato la loro cultura di governo contro l’assenza di cultura e di idee della controparte. Insomma il brutto gesto di andarsene dall’aula rinunciando a tallonare e contrastare le proposte (in verità povere!) della maggioranza su come gestire la città, denuncia uno stile nel fare politica perfettamente speculare a quello della maggioranza testè stigmatizzata. Mi meraviglio che sia Acito che Tosto abbiano fatto mancare al dibattito il loro apporto critico. Forte del mio unico voto sicuro che rappresento lo faccio io, visto che nessun’altro lo ha fatto. Molte cose ci sono da dire sulla deludente relazione . Primo fra tutti la giaculatoria, in perfetta continuità con la gestione Porcari, sulla riduzione progressiva dei trasferimenti statali ai comuni. Ovvero ancora prima di iniziare si mettono le mani avanti sulla individuazione delle responsabilità del mal governo: “sarà tutta colpa del governo centrale che ha chiuso i rubinetti”. In verità il sindaco con i soldi che piovono dal cielo lo sa fare anche mio figlio di 10 anni! La bravura di un amministratore oggi sta invece nella capacità di calamitare risorse mettendo in campo progetti validi e sostenibili. Un esempio su tutti è il giocarsi fino in fondo la carta del turismo. A parte le generiche quanto scontate parole sull’incentivazione del turismo nella nostra città dette dal sindaco, non buone più nemmeno in una campagna elettorale; abbiamo assistito in questo ventennio; cioè da quando Matera è stata dichiarata parte del patrimonio culturale del mondo, ad una impetuosa quanto disordinata moltiplicazione dell’offerta turistica promossa dai privati (dalla creazione del MUSMA per finire al baretto nei Sassi) a cui ha risposto un’imbarazzante, degenerata poi in criminale, latitanza del pubblico. Aprire musei comunali, parchi, disegnare itinerari turistico-culturali finanche catacombali, mostre permanenti, festival sportivo-culturali e chi più ne ha più ne metta, potrebbe permettere al comune di aumentare i suoi introiti moltiplicando l’offerta dei servizi a domanda e evitando così di usare la leva fiscale o di dipendere dai soli trasferimenti statali con l’indubbio vantaggio di moltiplicare il flusso dei turisti e dilatare il periodo di permanenza di essi nella città. Viene confermato poi dal sindaco l’impostazione di disperdere in mille rivoli i fondi PISUS rinunciando a realizzare infrastrutture strategiche per la nostra città. Mi riferisco al completamento del collegamento della bretella di ricongiungimento della parte Nord di Matera con quella Sud (all’altezza dei pompieri per intenderci). Senza la creazione di un arteria alternativa a via Lucana il centro storico, Sassi compresi, non potranno mai essere chiusi al traffico! Tanto ci sarebbe ancora da dire ma per ora può bastare. Alla prossima!
Francesco Vespe
Saggie parole quelle di Francesco Vespe ma... quand'è che finalmente la "politica" farà anzichè perdere tempo a dire. Una vera maggioranza governa e non tenta di farlo(per cui non è tale)e a Matera questo non accade da decenni.