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07/02/2014 12.25.48 - Articolo letto 3180 volte

SAN MAURO, TARES: CITTADINI SUL PIEDE DI GUERRA

Incontro pubblico su TARES a San Mauro Forte Incontro pubblico su TARES a San Mauro Forte
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Stangate per le utenze domestiche e commerciali del paese lucano. Acceso incontro con l’Amministrazione comunale. Chiesta l’abolizione dell’ultima tranche.
di ANTONIO GRASSO
San Mauro Forte Caro rifiuti. Cittadini inviperiti a San Mauro Forte. Non ci stanno a pagare la Tares così come formulata dal Comune, tramite il proprio Ufficio Tributi. Lo hanno ribadito a gran voce nel corso di un acceso (a tratti anche troppo) incontro pubblico convocato dall’attuale Amministrazione comunale per provare a fare chiarezza sulle modalità di calcolo di questo nuovo tributo destinato alla gestione dei rifiuti introdotto dal D.L. n.201 del 6 dicembre 2011 (cosiddetto “Salva Italia”) e convertito in Legge n. 214 del 22 dicembre 2011. Tributo che va a sostituire le precedenti in tariffe Ita (Tariffa di igiene ambientale ndr) e Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ndr). Una sostituzione che, un po’ ovunque, i cittadini (compresi quelli di San Mauro Forte) rischiano di dover pagare a caro prezzo. Questo perché la nuova imposta (in vigore dal 1º gennaio 2013 ndr) prevede - tramite il rispettivo gettito fiscale - la copertura finanziaria per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti di ciascun comune. Copertura tout court che la precedente Tarsu non contemplava come condizione restrittiva. E già questo è un primo elemento di aggravio. Come se non bastasse, poi, mentre l’applicazione della Tarsu era demandata ai Comuni sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro (solo) la superficie dei locali di abitazione e di attività dove potevano avere origine rifiuti di varia natura, nel caso della Tares il calcolo della somma dovuta è basato non solo sulla superficie degli immobili ma anche sul numero dei residenti, sull’uso, sulla produzione media dei rifiuti ed altri parametri che – evidentemente - contribuiscono alla significativa lievitazione del tributo stesso. Nel caso di San Mauro Forte, poi, “una quota parte – hanno riferito gli amministratori - è riservata anche ai costi per lo smaltimento periodico del percolato della vecchia discarica comunale di località Priati (chiusa nel 2009 ndr), per la quale il Comune ha dovuto accendere un mutuo di 220 mila euro e che, nei prossimi anni, andrà a pesare altresì sui cittadini”. E non è ancora finita. Segnatamente alla Tares, solo nel ricalcolo della superficie – senza contare gli altri parametri del tributo - c’è stata, a San Mauro Forte, un incremento standard del 153% rispetto alla Tarsu sulle utenze domestiche, come spiegato dal responsabile dell’Ufficio Tributi nel corso dell’incontro. Includendo - poi - gli altri parametri, a partire dal numero dei residenti, gli aumenti sfiorano – in alcuni casi – anche il 300%. Per cui, più componenti ci sono in un nucleo familiare, più alta sarà il costo del tributo. Ancora più salato il conto per le attività commerciali. Per bar, ristoranti e rosticcerie – in particolare - l’incremento complessivo è di quasi il 300%. Una vera e propria stangata, dunque. Sia per le utenze domestiche, che per quelle non domestiche. Il problema è che, avendo l’Amministrazione comunale approvato il bilancio di previsione a fine luglio 2013 - a differenza di altri di altri Comuni che lo hanno fatto solo in extremis, alla scadenza ultima del 30 novembre scorso – non può neanche tornare indietro alla vecchia imposta. Paradossalmente. “E pur in presenza di un avanzo di bilancio – è stato spiegato ai numerosissimi cittadini presenti - l’Amministrazione comunale non può operare alcun prelievo per operazioni di riduzione dell’imposta dal momento che i costi complessivi devono per forza essere coperti dalle entrate della medesima, così come previsto per legge”. Quindi, i circa 220 mila euro annui necessari a coprire tutte le spese per l’assolvimento del servizio devono corrispondere, volente o nolente, ai pagamenti tariffari. E di questi 220 mila euro, il maggior assorbimento (pari a 109.600 euro ndr) è alla voce “costi generali di gestione” (compreso quelli relativi al personale addetto alla raccolta e smaltimento dei rifiuti). Solo se fosse partita (nello scorso autunno) la raccolta differenziata ci sarebbe stato un abbattimento della tariffa di circa il 20%. Ma il progetto è ancora al palo. E così si va avanti col conferimento in discarica. Con tutto quel che ne consegue, specie in termini economici. Ma non solo. Al forte disappunto manifestato dai cittadini e alla precisa richiesta di differire i termini di scadenza e abolire possibilmente l’ultima tranche dell’imposta, come in allegato alla raccolta-firme organizzata dai circoli cittadini di Forza Italia e Fratelli d’Italia, il sindaco - a fine incontro – si è riservato di convocare un nuovo tavolo tecnico con gli uffici, i partiti, le parti sociali e gli addetti ai lavori per verificare se ci sono margini d’intervento in tal senso. Si vedrà.             
 
Antonio Grasso



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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