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06/03/2014 23.24.21 - Articolo letto 2999 volte

“SU TECNOPARCO CHIARIRE, MA SENZA FRETTA”

Tecnoparco Valbasento - Pisticci Scalo (foto SassiLand) Tecnoparco Valbasento - Pisticci Scalo (foto SassiLand)
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Lo chiede l’associazione “Ambiente e Legalità”. Mentre per la Ola la soluzione è chiudere l’impianto e bonificare l’area.
di ANTONIO GRASSO
Pisticci Chiarire si, ma lasciando lavorare tranquillamente la magistratura. “Perché, al contrario di quanto pensi l’assessore regionale all’Ambiente (Aldo Berlinguer ndr), i cittadini non hanno fretta di sapere le risultanze dell’inchiesta in atto. Non hanno fretta perché ripongono piena fiducia nella Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza”. A renderlo noto è l’associazione “Ambiente e Legalità” di Ferrandina. E proprio perché “la posta in gioco è molto alta, sia in termini ambientali che economico-finanziari, è necessario che si vada sino in fondo e senza tralasciare alcuna aspetto”. Dunque, l’inchiesta giudiziaria - che ha portato alla notifica di ben 11 avvisi di garanzia in Italia e all’estero per traffico illecito di rifiuti dal Centro Oli di Viggiano all’impianto Tecnoparco di Pisticci scalo - faccia il suo corso. Ma in attesa che gli organi inquirenti facciano chiarezza sulle reali quantità e sulla tipologia dei reflui derivanti dalle attività estrattive in Val d’Agri e smaltite proprio in Valbasento, la Ola (Organizzazione lucana ambientalista ndr) sollecita l’Amministrazione comunale di Pisticci a chiedere alla Regione Basilicata la convocazione della Conferenza dei servizi preliminare al nuovo parere AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale ndr) regionale per Tecnoparco, in vista anche della scadenza (a giugno) della stessa Autorizzazione, rilasciata con DGR n.1022 del 18 giugno 2008. “Tale richiesta – sottolinea la Ola - deve essere finalizzata – previa riduzione del quantitativo di rifiuti - alla chiusura definitiva dello stabilimento gestito da una società per azioni pubblica con la partecipazione della Regione Basilicata, attraverso il Consorzio Asi di Matera (40% delle azioni ndr), con la presenza di un pacchetto azionario suddiviso tra grandi imprese multinazionali quali Energia spa, Tecnomeccanica Ecologia spa e finanziarie locali”. Allo stato, infatti, la quantità di reflui che arrivano nello stabilimento di Tecnoparco di Pisticci scalo è pari a circa un milione di metri cubi all’anno. “Un quantitativo insostenibile” a parere della Ola che chiede all’assessore regionale all’Ambiente di conoscere in modo puntuale anche i risultati delle verifiche periodiche, “al fine di comprendere se vi siano stati scostamenti nella tipologia e quantitativi dei rifiuti trattati da Tecnoparco – Valbasento”. Intanto, a una settimana dalla mobilitazione davanti ai cancelli dell’impianto, il Comitato “Aria Pulita Basilicata” pensa a una manifestazione di carattere regionale.


Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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