Vico Piave: Celebrati i funerali di Nico Oreste

Fiori per la vittima del crollo in vico Piave - Matera (foto SassiLand)

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Una nota dell'avvocato di famiglia smentisce un pettegolezzo di piazza

Matera Celebrati i funerali della seconda vittima del crollo di vico Piave, Nico Oreste, ingegnere al Comune di Matera, che dopo due mesi e mezzo dal tragico evento ha perso la vita a causa delle condizioni di salute che via via erano peggiorate. Un commuovente applauso ha chiuso la cerimonia funebre svoltasi oggi nella Chiesa di San Giovanni Battista. Nel frattempo, una nota diffusa dall'avvocato Michele Porcari smentisce un pettegolezzo di piazza e difende l'onore dell'ingegnere che lascia così una moglie e un figlio dopo il crollo dell'11 gennaio scorso.
Ecco di seguito la nota:

"L'Ing. Oreste , Vito per gli amici ed i colleghi, non c' e' piu'. Ha smesso di combattere la sua silenziosa, dolorosa battaglia mercoledi' sera.
Da quel maledetto sabato mattina, quell'undici gennaio che rimarra' nella memoria collettiva della nostra citta', Vito e' rimasto tra la vita e la morte, quasi a dover pagare un terribile debito contratto anni fa quando si salvo' da un drammatico incidente stradale. Ho avuto il piacere, quale Sindaco, di lavorare con l'Ing. Oreste, all'epoca competente tecnico comunale al patrimonio, sempre disponibile a risolvere i numerosi problemi che affliggono la vita dell'Amministrazione. Il suo stile di lavoro e' sempre stato sobrio e pacato, come il suo comportamento nella vita di ogni giorno. Ed e' per questo motivo che l'opera di mistificazione della sua immagine, compiuta vigliaccamente dai soliti “ben informati” che hanno approfittato della sua impossibilita' di replicare , merita una vigorosa censura e l'obbligo di restituire alla verita' le calunniose voci piu' o meno strumentalmente ed artatamente fatte circolare.
In un momento in cui la moglie ed il figlio di Vito sono rimasti piu' esposti alla tragedia del crollo, perdendo sia il loro punto di riferimento affettivo che tutti i loro averi crollati insieme alle mure della loro casa, qualcuno ha messo in circolazione notizie assolutamente false, come quella che sarebbero state trovate mazzette di banconote ammontanti dapprima a migliaia di Euro e poi, con il passare dei giorni, a centinaia di migliaia di euro, soldi rinvenuti tra le macerie dell'immobile dell'Ing. Oreste. NIENTE DI PIU' FALSO. Purtroppo con l'Ing. Oreste silente nella sua camera di Ospedale, impossibilitato a replicare alle calunniose insinuazioni, il “telefono senza fili” del pettegolezzo di piazza ha colpito aggiungendo dolore a dolore, umiliazione a disperazione. Inoltre nei sommari processi che l'opinione pubblica celebra nelle piazze dei nostri piccoli centri l'avviso di garanzia, che come dice il nome e' un atto a garanzia della parte che lo riceve finalizzato a partecipare alle attivita' di verifica delle cause del crollo dei fabbricati, ricevuto insieme ad altre dodici persone, diventa una sentenza di condanna , trasformando l'Ing. Oreste da vittima in carnefice. Ora questo crudele gioco e' finito. Vito non e' piu' indagato, ma resteranno le sue battaglie combattute perche' si intervenisse per accertare le cause delle lesioni apparse sui muri della palazzina di Via Piave negli ultimi mesi, a quasi venti anni dai lavori di ristrutturazione di casa sua. E proprio il tempo trascorso tra questi lavori ed il crollo dovrebbe, da solo, essere elemento sufficiente a trarre le logiche conclusioni sulla sua estraneita' alle cause del crollo, con buona pace dei suoi detrattori su “facebook” e nelle piazze.
Ora, mentre gli accertamenti della Procura andranno avanti per dare un senso a questa assurda tragedia, per rendenre giustizia a chi non ha piu' voce per chiederla, tutto questo e' superato dal dolore per un'altra vita spezzata, per un'altra famiglia, dopo quella di Antonella Favale, che dovra' affrontare la sofferenza per il vuoto lasciato dalla scomparsa di un affetto profondo come quello di un marito ed un padre.
Mi piace ricordare l'Ing. Oreste come l'ultima volta che ci siamo incontrati, qualche giorno prima di Natele: lui nel suo giubbotto e con il passo atletico di chi, mentre va' a lavorare, porta lo sguardo davanti a se', verso un futuro che vedeva ed immaginava insieme alla sua famiglia carico di speranze. Ciao Nico."

Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008

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