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11/04/2014 19.04.48 - Articolo letto 1694 volte

Si conclude la Settimana della Bellezza di Legambiente

Natura, verde (foto SassiLand) Natura, verde (foto SassiLand)
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Domenica 13 aprile alla scoperta di Montalbano Jonico e Matera
Basilicata Si conclude Domenica 13 Aprile anche in Basilicata la seconda edizione della Settimana della Bellezza con due iniziative che si svolgeranno in contemporanea a Montalbano Jonico e Matera. Sono queste per noi due città rappresentative di un’intera area, ritenute a lungo marginali per poi essere giustamente rivalutate, diventando siti di interesse nazionale e mondiale. Matera con i sui Sassi, considerati dapprima quasi una “vergogna” e poi dichiarati nel 1993 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, e Montalbano Jonico con l’area dei Calanchi, ritenuta per molto tempo un territorio di poco valore poi trasformata, per la sua particolarità geologica ed alta valenza scientifica, in Riserva Naturale con L.R. 3/2011 dalla Regione Basilicata.
Sono queste, dunque, per noi due realtà strategiche per promuovere una riflessione sulle politiche di "uso" del territorio e della sua valorizzazione anche in chiave turistica e di sviluppo locale. Un’importante occasione per far conoscere questi centri lucani, nonché per esaltarne le specificità paesaggistiche, urbanistiche e culturali.
Cogliere e coltivare la Bellezza di questi territori può rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo degli stessi, in una visione in cui l’attività antropica - il ruolo delle comunità e degli individui – è centrale e fondante nell’intreccio con la dimensione naturale che caratterizza i paesaggi più affascinanti, dai borghi storici ai territori agricoli e forestali. Si vorranno inoltre accendere i riflettori sugli strumenti di pianificazione delle politiche di uso sostenibile del territorio e, soprattutto, della necessità di partecipazione attiva dei cittadini e degli enti locali a monte della programmazione, per una efficace azione e per orientare i decisori politici.
Questi i programmi delle due escursioni:
Montalbano Jonico, ore 9.30- La via dei contadini, Dai Giardini delle arance alla Terra Vecchia di Montalbano. L’escursione prevede un percorso ad anello lungo due delle la risalita di una delle più suggestive e panoramiche mulattiere, Appiett’ u mulin, che prende il nome da un antico mulino, trasformato nel dopoguerra nella centrale idroelettrica del paese che collegano il paese alla Valle dell’Agri. Lungo il percorso sarà possibile soffermarsi in aree di particolare pregio paesaggistico, circondati dalle suggestive forme calanchive. La presenza di fossili lungo il sentiero testimonia la vita marina di circa 2 milioni di anni fa. A metà della passeggiata sarà possibile fermarsi per una breve visita al centro storico di Montalbano e godere del con il suggestivo panorama visibile dal belvedere di Montalbano sui calanchi. Nel pomeriggio sarà possibile visitare la “, La Petrolla”, un’ isola di roccia in un mare di argilla. Il percorso attraversa la principale area forestata della Riserva, tra pini, eucalipti, cipressi e macchia mediterranea, fino a raggiungere la spettacolare Tempa Petrolla, uno sperone roccioso su cui sorgeva un castello, posta sullo spartiacque delle valli del Cavone e dell'Agri dalla cui sommità si gode di un suggestivo panorama a 360°.
Matera, ore 16: visita al Cristo la Gravinella, uno degli insediamenti rupestri di maggior fascino ed a rischio nella adiacenza della città. La chiesa rupestre si raggiunge percorrendo una stradina di campagna costeggiata d'arbusti. Sul posto si vede una piccola costruzione in tufo, a forma di triangolo, al cui centro, tramite un forte pezzo di legno era collegata la campana della chiesa. Alle ore 18 è prevista la visita al Palombaro grande di Piazza V. Veneto, una maestosa cisterna che si dirama sotto la parte antica di Matera che rappresenta uno degli esempi di sistemi di raccolta d'acqua più importanti al Mondo. Definita “la cattedrale dell’acqua”, è uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi della Città dei Sassi, La cisterna fu realizzata nel 1846 per volere di Mons. A. Di Macco, come riserva idrica pubblica, a sostegno degli abitanti del Sasso Caveoso. La parola "palombaro" deriva dal latino plumbarius, cioè colui che rivestiva col piombo le condutture che portavano l'acqua dagli acquedotti alle case, alle fontane e alle terme. Profonda 15 metri e contenente circa 5.000 metri cubi di acqua, può essere percorsa a piedi, passeggiando in un’atmosfera misteriosa e silenziosa attraverso cunicoli, grotte e cisterne contigue.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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