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07/10/2014 12.36.06 - Articolo letto 3481 volte

Matera: "Finanziamenti all’Unibas per dieci milioni e non si riesce ad evitare la soppressione della facoltà di ingegneria"

Università degli studi della Basilicata - Matera (foto SassiLand) Università degli studi della Basilicata - Matera (foto SassiLand)
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Nota di Gianni Rosa, Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale
Matera "Nella città candidata - si legge nella nota di Gianni Rosa di Alleanza Nazionale/Fratelli d'Italia - ad essere la capitale europea della cultura, una facoltà chiude.
Ancora una volta, ciò che altrove appare un controsenso, in Basilicata è normalità. Apprendiamo, infatti, dagli organi di stampa e da una video intervista pubblicata sul web dagli stessi studenti, che il corso di laurea in Ingegneria Civile e Ambientale, istituito dall’Università di Studi di Basilicata presso la sede di Matera, rischia la soppressione.
Anche su sollecitazione dei dirigenti materani di FdI-AN, abbiamo presentato un’interrogazione, in data odierna, al Presidente della Giunta regionale al fine di conoscere le motivazioni che minacciano la chiusura del corso di laurea in Ingegneria Civile e Ambientale a Matera e le misure che si intendono adottare per scongiurare tale rischio.
Non appaiono chiare, ad oggi, le motivazioni che spingono gli organi di governo dell’Ateneo lucano a tale decisione, né gli studenti hanno ricevuto risposte chiare ed esaurienti nonostante le abbiano più volte richieste al Rettore, al Sindaco Adduce e al Presidente Pittella.
Sembrerebbe che la soppressione sia dovuta ai tagli introdotti dalla c.d. riforma Gelmini, che prevede che i finanziamenti agli atenei siano proporzionali al numero degli studenti.
Tuttavia, vale la pena ricordare che la Regione Basilicata finanzia l’Unibas con 10 milioni di euro all’anno: un finanziamento “stabile e di lungo periodo” che consente all’ateneo lucano di rispettare i vincoli tra entrate fisse e spese fisse previsti dalla legge, confermando così l’offerta formativa.
In più, la sede a Matera della facoltà di ingegneria civile ed ambientale è ancor più giustificata dalla presenza, nella provincia, di centri di eccellenza che hanno aperto nuovi orizzonti occupazionali anche grazie al fiorire di un indotto.
Non si capisce perché, quindi, un corso di laurea importante istituito in una zona strategica, che attrae studenti anche dalla vicina murgia pugliese, debba cambiare sede.
Chiudere un importante presidio universitario indebolisce anche la candidatura di Matera a capitale della cultura europea nel 2019, sulla quale la Regione ha investito molo denaro pubblico.
La Regione ridotta dal suo ‘condottiero’ ad un bancomat forse ha perso di vista che le Università sono i luoghi del sapere e creano nelle città che le ospitano fermento culturale, oltre che ricchezza economica."



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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