“Da esempio di eccellenza nel campo delle scienze e dell’osservazione della Terra, il Centro di geodesia spaziale rischia di perdere risorse, opportunità e competenze. Tutto nel giro di appena cinque anni e a pochi giorni dal riconoscimento di Capitale europea della cultura”. Ad affermarlo è Enzo Santochirico, che ricorda il Protocollo d’Intesa fra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Regione Basilicata firmato a Matera il 17 novembre del 2009 per sviluppare il Centro di Geodesia Spaziale con la creazione del Cidot (Centro Interpretazione Dati Osservazione della Terra), e favorire la nascita della Cittadella dello Spazio.
Il Protocollo contiene una clausola finale che ne determina la durata, quinquennale, ma prevede altresì la possibilità di rinnovarlo. “Prima del prossimo 17 novembre – è l’esortazione di Santochirico -, la Regione Basilicata, e per essa il presidente in prima persona, data l’importanza della questione, abbia consapevolezza di questa imminente scadenza e valuti le azioni necessarie per evitare che si allunghi l’elenco delle opportunità perdute. Più volte in questi anni ho richiamato l’attenzione sulla questione, sollecitandone l’attuazione. Purtroppo, nonostante fossero previsti investimenti per 24 milioni di euro, di cui 16 a carico dell’Asi, l’Intesa è rimasta in gran parte inattuata: assegni di ricerca e borse di studio per collaborazioni presso il Cidot, dottorati di ricerca presso l’Unibas, accordi con le piccole e medie imprese locali e non, sono stati solo iniziali e timidi passi, ben lontani da un nuovo grande centro di ricerca, elaborazione, incubazione d’imprese, trasferimento tecnologico, spin off, sperimentazioni applicative, formazione, attrazione. Le cause si annidano in quel groviglio di invidie, particolarismi, corporativismi, pigrizie, che connotano tante occasioni perse nella storia del Mezzogiorno, anche quando ci sono risorse consistenti e progetti validi e lungimiranti. Una sorte alla quale, però, non si può e non ci si deve rassegnare.
“Oltre alla rilevanza in sé della Cittadella dello Spazio – prosegue Santochirico -, conservare un ruolo distinto e preminente del Centro materano nel campo del ground segment è una condizione indispensabile, non solo per salvaguardare l’esistente (presagi preoccupanti provengono dalle risposte negative di Telespazio/eGeos denunciate delle rappresentanze sindacali in queste ore), ma soprattutto per continuare ad essere riferimento essenziale di future missioni o programmi di ricerca e di cooperazione nazionali (prossima Cosmo Sky-Med), europei (Galileo e Copernico) e intercontinentali (NASA.JPL).
“Appare paradossale che tutto ciò si verifichi proprio nella fase in cui Matera deve dare prova di essere una comunità vitale ed attrattiva. Quando, cinque anni fa, è stata prefigurata e disegnata la Cittadella dello Spazio era soltanto alle prime battute la candidatura di Matera a Capitale della Cultura 2019. Sarebbe incomprensibile, ora che abbiamo ottenuto questo importantissimo riconoscimento, sulla base di un dossier che richiama espressamente e ripetutamente la Cittadella dello Spazio, che questa rimanesse un’idea e non diventasse una realtà.
“Occorre un sussulto – conclude - per evitare di pregiudicare definitivamente un ambizioso e concreto progetto di sviluppo di un polo di eccellenza”.