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17/11/2014 10.30.56 - Articolo letto 2218 volte

Pista Mattei tra miasmi e mongolfiera

Pista Mattei Pista Mattei
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Cronaca personale di Vincenzo Maida del giorno dimostrativo organizzato a Pisticci Scalo da WinFly
Pisticci "Una mattina soleggiata di novembre, mentre in alcune aree del nord Italia dal cielo l’acqua scende a cascata, a sbriciolare colline e case, la Pista Mattei a Pisticci scalo si anima di gente: uomini delle istituzioni, rappresentanti politici, giornalisti. Se oggi qui venisse un finlandese, dirà poi qualcuno, la scambierebbe per una giornata di luglio con il sol leone. In lontananza si intravedono dei piccoli velivoli, sembrano aironi, come loro sono bianchi, un elicottero ed una mongolfiera, con gli stupendi  colori variopinti del suo enorme pallone, sono esaltati da dolci colline e dallo sfondo azzurro del cielo. Neanche il miglior pittore impressionista avrebbe saputo far di meglio! Sotto il pallone della mongolfiera la gondola con l’equipaggio tocca ancora terra. Siamo in tempo per vederla partire. Peccato che appena scesi dall’auto i miasmi provenienti da Tecnoparco, molto più intensi di quelli che ti accolgono quando sei nei pressi dell’ILVA di Taranto, rompono l’incantesimo: un tanfo profondo, intenso, che i polmoni si rifiutano di ospitare, ma non hanno scampo. C’è solo un’alternativa: rimettersi in auto e tornare all’aria tersa che filtra dal paesaggio lunare, struggente nella sua desolazione, verso Craco Peschiera. Il Commissario del Consorzio Industriale di Matera, l’ing. Gaetano Santarsia, assicura che quel cattivo odore proviene dalle vasche che al più presto verranno coperte e il problema eliminato. Speriamo! Ci informiamo e c’è chi sostiene che è tutta colpa dell’attività di abbattimento dei fanghi, robaccia, e che in altri orari della giornata il tanfo è anche più intenso. Poi una piccola fiammata dalla mongolfiera è il segnale che il bruciatore sta spingendo il gas propano, più leggero dell’aria, nel pallone, e la mongolfiera prima timidamente, poi, dopo aver dondolato un po’, con più decisione, si alza da terra e incomincia a vagare in cielo. Bisognava invitare qualche scolaresca, per i bambini sarebbe stato uno spettacolo indimenticabile, ma anche per noi adulti quella specie di mostro dal colori bellissimi, ci fa dimenticare il cattivo odore nauseante che violenta l’aria tersa di quella piana, che lo straordinario intuito di Enrico Mattei voleva sottrarre ad una secolare inedia e trasformare in una ricchezza energetica e industriale del Paese. Pensò per questo anche quell’aviosuperficie. Peccato che dopo 52 anni e tanto denaro sprecato nei vari bandi Val Basento, che hanno alimentato una delle industrie più floride di questa martoriata regione, quella della pirateria imprenditoriale, per cui in tanti hanno preso i soldi e dopo i canonici 5 anni hanno chiuso i battenti, la pista è stata solo sommersa da montagne di parole da far impallidire quelle dell’Himalaya. Finalmente però qualcosa si muove e il piano industriale della WinFly, che ha vinto una regolare gara di appalto tre anni fa, è ambizioso. L’appello dell’amministratore unico della società, l’ing. Alfredo Cestari, lucano doc, in un intervento breve, è senza fronzoli:  un invito a tutti gli stakeholder a  velocizzare ed a collaborare. ( Nulla a che vedere con la retorica dei politici, ascoltare i quali è come masticare  un chewing gum, cioè un’inutile perdita di tempo). Altrimenti, ha detto, “tra altri 52 anni saremo ancora al punto di partenza”. Di questo ritardo qualcuno deve pur avere una qualche responsabilità e allora ci viene in mente che Emilio Colombo voleva realizzare l’aeroporto sotto casa sua, sopra un terrazzo vicino Potenza e l’ENAC bocciò il progetto per le condizioni meteo e orografiche di quell’area. Non ci voleva mica un esperto per capire che da quelle parti vi erano condizioni non ottimali per salire e scendere dal cielo, ma a volte l’ingordigia acceca anche le migliori menti. Quanto tempo si è perso per inseguire quella impossibilità? Oggi bisognerebbe puntare decisamente a far diventare quell’ aviosuperficie, da dove possono decollare voli con massimo 9 posti, un aeroporto minore. Già dal prossimo anno potrebbero atterrare voli airbus con 137 persone a bordo. La pista dovrebbe essere allungata da 1400 a 1800 metri e Pontecagnano non sarebbe in concorrenza, ha detto Cestari, anche se 9 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata, non sono bruscolini. Bene ha fatto il sindaco di Pisticci a deliberare in consiglio perché la struttura si chiami Aeroporto della Basilicata, ma vallo a spiegare a certi potentini  e laurioti!"
Vincenzo Maida
Centro Studi Jonico DRUS



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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