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24/12/2014 10.19.21 - Articolo letto 3193 volte

VERSO L’ITALIA DELLE MACRO REGIONI

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Una proposta di legge a firma di due parlamentari del Partito democratico prevede una penisola ripartita in 12 grandi aree rispetto alle attuali 20 Regioni. In nome e per conto della Spending review.
di ANTONIO GRASSO
Italia Verso l’Italia delle Macro Regioni. Dopo l’abolizione farlocca delle Provincie, a finire nel mirino dei cosiddetti “tagli” della politica sono, ora, gli enti nati agli albori degli anni Settanta.  del secolo scorso. Infatti. Sull’altare della Spending review verrebbero sacrificate ben 8 Regioni italiane, fra cui la Basilicata. In particolare, la provincia di Potenza confluirebbe - insieme alla Calabria - in una Macro area di Ponente, mentre la provincia di Matera finirebbe in quella del Levante, “assorbita” dalla Puglia. Lo prevede una proposta di legge a firma di due parlamentari del Partito democratico, Roberto Morassut e Raffaele Ranucci. Proposta che ha subito trovato il convinto sostegno del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti (Pd). La geografia dell’Italia verrebbe, così, ridisegnata. E le Macro aree della penisola sarebbero 12 rispetto alle attuali 20 Regioni (15 a statuto ordinario e 5 a Statuto speciale ndr). Niente più Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria: al loro posto ci sarà la Regione Alpina. Poi ci sarebbe il Triveneto, formato dall’unione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Al Nord l’unica Regione a non essere toccata dalla proposta di legge sarebbe la Lombardia. L’Emilia Romagna, invece, ingloberebbe - dalle Marche - la provincia di Pesaro. Ed ancora. Toscana, Umbria e provincia di Viterbo si unirebbero per formare la Regione Appenninica. Via anche Marche, Abruzzo e Molise. Nella nuova mappa saranno sostituite dalla Regione Adriatica. Il Lazio scomparirebbe diventando un unico grande Distretto di Roma Capitale, lasciando le province meridionali alla nuova Regione Tirrenica insieme  alla Campania. Al Sud e nelle isole rimarrebbero immutate solo Sicilia e Sardegna. Un maxi accorpamento, insomma, che – riprendendo per grandi linee uno studio di metà anni Novanta della “Fondazione Agnelli” - muterebbe il volto del Bel Paese senza tener minimamente in conto delle tradizioni e delle peculiarità territoriali. Per adesso è solo un possibile scenario. Ma potrebbe presto trasformasi in realtà. Si vedrà.


Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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