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12/07/2015 11:21:53 - Articolo letto 2804 volte

Petrolio: Il 15 luglio manifestazione contro le trivelle

Proteste contro l´articolo 38 a Matera - 23 novembre 2014 Proteste contro l´articolo 38 a Matera - 23 novembre 2014
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Legambiente: “il petrolio inquina e offusca la mente dei nostri governanti”
Basilicata No al petrolio in mare ma anche in terra ferma. Il governatore Pittella dovrebbe estendere il suo ragionamento all’intera regione. Se il mare rappresenta la storia della Basilicata, figuriamoci la montagna e la sua ruralità. Il nostro governo regionale oltre ad essere miope, vede con un occhio solo”. E’ questo il commento della Legambiente Basilicata all’ultimo intervento del presidente Marcello Pittella rispetto alla partecipazione alla manifestazione indetta per il 15 luglio a Policoro promossa dal sindaco della città insieme ai Governatori di Puglia e Calabria contro le trivellazioni nello Ionio. “Bene l’impegno della Regione contro le trivelle nello Ionio – continua l’associazione - ma tutto il territorio regionale merita la stessa attenzione e tutela, segnali che non sono ancora mai arrivati. Se il petrolio viene ritenuto non strategico e impattante a mare perché dovrebbe esserlo a terra?”
L’associazione non può che plaudire all’iniziativa e ribadire il suo forte no alle estrazioni petrolifere ma non può esimersi dal mettere in evidenza le contraddizioni di una simile netta posizione del governatore lucano.
Ricordiamo al presidente Pittella solo alcuni semplici dati. Al 31 marzo 2015 in Basilicata sono presenti 10 permessi di ricerca per un totale di 1.357,61 chilometri quadrati e 26 Comuni interessati. Le istanze di permesso di ricerca sono invece 18. In totale sono 93 i Comuni della Basilicata interessati, tra permessi di ricerca e istanze di permesso interessando un territorio complessivo di 2.685,81 chilometri quadratiDi questi, ben 33 ricadono in Area Parco e 7 nel territorio dell’istituendo Parco Regionale del Vulture.
Dati, questi, che dimostrano ancora una volta la stolta sudditanza della nostra regione al Dio petrolio e che non fanno intravedere alcun tipo di sviluppo alternativo per la Basilicata. Nemmeno a fronte di plateali forme di solidarietà a sindaci in sciopero della fame e di partecipazioni a manifestazioni di piazza. Né è sufficiente dichiarare che “la scelta di impugnare o meno, mesi fa, lo Sblocca Italia, per nulla avrebbe inciso sulla decisione del Ministero dell'Ambiente di dare il via libera alla valutazione di impatto ambientale al permesso di ricerca nel mare Ionio”. Lo sblocca Italia consente di fare a terra quello che fino ad ora valeva per il mare, ovvero togliere ruolo e potere vincolante agli enti locali, per questo sarebbe stato utile che lo impugnasse. Allo stesso modo è alquanto discutibile la posizione “contro altre estrazioni in aree sensibili della nostra regione che non rientrano negli accordi del 1998 e del 2006”. Come dire: tuteliamo il territorio ma senza venir meno agli accordi con i petrolieri!
Le trivellazioni nelle Ionio vanno impedite, e su questo non ci piove. Oltre 122mila chilometri quadrati, corrispondenti all’estensione di tutta Inghilterra, potranno essere sottoposte ad attività di prospezione e ricerca attraverso indagini sismiche (airgun) grazie agli 11 recenti decreti per il nulla osta ambientale che riguardano tredici aree marine tra Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, portando così a 52 le istanze di permesso di ricerca e le istanze di prospezione presentate dalle diverse compagnie petrolifere nei nostri mari con accertati danni all’ambiente e alle attività di pesca.
Ma gli stessi danni economici e ambientali si sono abbattuti da decenni sulla nostra regione a causa della folle corsa all’oro nero. Non ci sono dati sull’occupazione che tengano. E’ inaccettabile immaginare ulteriori compromessi che mettano a rischio le preziose risorse idriche, naturali, economiche e storiche che il nostro territorio racchiude. Un patrimonio culturale, di biodiversità, produzioni tipiche e offerta turistica che va senza ombra di dubbio dalla costa ionica alle Dolomiti Lucane, ai paesaggi della Val d’Agri, ai nostri piccoli borghi. Sono in discussione il futuro di intere aree territoriali della Basilicata e lo stesso concetto di sviluppo che non può continuare ad essere imperniato sullo sfruttamento delle risorse petrolifere e del territorio ma sulla tutela dell’ambiente come elemento assolutamente imprescindibile.
Il petrolio inquina non solo l’ambiente ma anche la mente di un’intera classe dirigente regionale che, impegnata solamente a difendere i propri interessi e abituata ad utilizzare la spesa pubblica solo ed esclusivamente per ottenere consenso elettorale, si è completamente “seduta” sul petrolio utilizzando il bancomat delle compagnie petrolifere alla bisogna: prima l’Università e la sanità regionale, il bonus carburante o la social card e ora il dissesto della città di Potenza
Il petrolio era ed è una risorsa finita, in mare come in terra ferma. Invitiamo il nostro governatore ancora una volta a cambiare rotta: per i nostri mari, per la nostra terra.

Cifarelli PD: “No ad altre trivelle in mare e in terraferma”
Il sostegno del capogruppo Pd alle iniziative di questi giorni: “Con la forza delle idee e del confronto fra di noi e con gli altri la battaglia per il futuro della Basilicata si rafforza e ci mette in sintonia con le aspettative dei giovani e dei cittadini”

 “Un sostegno convinto alla manifestazione del 15 luglio a Policoro contro le trivellazioni di petrolio in mare, così come all’iniziativa dei sindaci della provincia di Matera, che hanno deciso di tenere una riunione di tutti i Consigli comunali il giorno 14 sull’argomento, e dei circoli del Pd del metapontino che sono impegnati nella battaglia per la tutela del nostro mare”: lo esprime il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, che coglie l’occasione “per ribadire il no fermo alle ricerche di idrocarburi in mare, ma anche il limite invalicabile stabilito per le estrazioni petrolifere in terraferma dagli accordi del 1998 e del 2006. Il che significa, come ribadito più volte dagli stessi pronunciamenti del Consiglio e della Giunta regionale, che anche in terraferma non deve essere autorizzata nessuna nuova attività di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi”.
 “E’ positivo che sulla questione delle trivelle in mare si sia espresso un vasto schieramento di forze politiche, movimenti e associazioni”, aggiunge Cifarelli che esprime “apprezzamento per l’adesione alla manifestazione di Policoro del presidente della Regione Pittella”, al quale ricorda “che ogni sua iniziativa è stata supportata, qualche volta anche in modo critico ma sempre in maniera solidale, dalla maggioranza di centrosinistra a cominciare dal gruppo consiliare del PD. Ed è con questo spirito, con la forza delle idee e del confronto fra di noi e con gli altri che la battaglia per il futuro della Basilicata si rafforza e ci mette in sintonia con le aspettative dei giovani e dei cittadini”.

FLORIO (PROVINCIA MATERA): RICERCHE PETROLIO IN JONIO IN ANTITESI CON PROGETTO “MARE DI MATERA 2019”
Come abbiamo sostenuto in occasione della firma dell’intesa tra i sindaci che hanno costituito il Consorzio Metapontino per rilanciare l’offerta del turismo lungo la costa ionica, ogni programma di ricerca petrolifera nel mare Jonio è in antitesi con l’impegno dell’intero sistema delle autonomie del Metapontino a cui la Provincia di Matera ha dato il sostegno per puntare sulle risorse mare-spiagge-ambiente-beni culturali quale prospettiva di sviluppo. E’ il commento di Rossana Florio, consigliere della Provincia di Matera con delega alla viabilità e ai trasporti ribadendo la netta opposizione alle “trivelle nello Jonio” e l’adesione in qualità di rappresentante della Provincia di Matera e di consigliere comunale di Pisticci alle iniziative di protesta e mobilitazione promosse per la prossima settimana.
Non è  possibile conciliare la perforazione di pozzi sulla terraferma e in mare con il modello di sviluppo eco-sostenibile che vogliamo realizzare. Un modello che, per quanto riguarda il Materano, punta in particolare sul turismo culturale.  Il Rapporto Federculture presentato a Roma – aggiunge Florio – conferma che la difesa, la valorizzazione e il rilancio del patrimonio e delle attività culturali e artistiche sono operazioni essenziali da mettere in atto urgentemente per restituire il giusto valore alle istituzioni culturali e riportare le politiche culturali al centro degli interessi della società civile. La cultura, infatti, superandone la concezione come fenomeno di consumo e mero intrattenimento può e deve divenire il vero fattore in grado di risollevare la società dal declino morale e civile attuale, nel quale la progressiva perdita dei valori mina la pace e la convivenza civile. E se il turismo internazionale in Italia cresce, ma ad una velocità ridotta rispetto al resto d'Europa,  in decisa e positiva controtendenza c’è Matera che - secondo quanto ha evidenziato Federculture - negli ultimi tre anni ha visto crescere i visitatori del 55% in virtu' della candidatura a capitale europea della cultura. Per questo si rafforza il progetto dei sindaci del Metapontino che ruota intorno all’idea di fare del Metapontino “il mare di Matera 2019”,  il primo mare per chi visita Matera, che di turisti ne attirerà sempre di più.

Latronico (FI) su ruolo governo e trivelle in mare
“Farò il possibile perché il governo Renzi venga in aula la settimana prossima  a chiarire  la sua posizione sui decreti ministeriali che hanno autorizzato la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) che sulla vicenda ha interrogato i Ministeri competenti. “ E' giunto il momento di chiarire con atti amministrativi le posizioni delle parti in causa perché non vorremmo continuare ad assistere ad atteggiamenti equivoci ed ambigui. Se il governo nazionale non revoca i decreti ministeriali emessi, le ricerche nel mar Ionio che interessano le aree costiere della  Puglia, Basilicata  e Calabria, proseguiranno. La verità politica  è che il governo Renzi, sul tema dell'energia, della ricerca e dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi, ha inteso imprimere, con il decreto ‘sblocca Italia’, una svolta centralistica che ha tagliato fuori dalle decisioni sia le Regioni che gli enti territoriali.  Con questa realtà tutti devono fare i conti contestando alla radice la strategia energetica nazionale. Valuteremo alla prova dei fatti le posizioni delle Regioni che fino ad oggi hanno permesso al governo  Renzi di costruire un quadro normativo che le ha espropriate  di competenze in campo energetico ed ambientale. L’auspicio è che ognuno faccia  a livello delle proprie responsabilità con serietà la propria parte per interpretare le attese e le preoccupazioni delle nostre comunità. Dichiaro la mia adesione alle iniziative del sindaco di Policoro,  Rocco Leone, e di Scanzano Ionico,  Salvatore Iacobellis , perché si costruisca una unità di popolo attorno a questioni che riguardano il destino delle nostro territorio che rivendica il diritto a determinare il proprio modello di sviluppo”.

CASTELLUCCIO (FI): NON BASTA ESSERE “CONTRO” TRIVELLE, IDEE-PROGETTI “PER” IL METAPONTINO
Dopo il Rapporto Federculture con l'affermazione che la proclamazione di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019 rappresenta l'esempio di un Sud che punta la sua scommessa sul turismo, bisogna accelerare due progetti che sono strettamente intrecciati a Matera che sono il Parco Archeologico della Magna Grecia e il Parco Marino della Magna Grecia due strumenti che valgono più di un referendum contro le trivelle nello Jonio. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) che aggiunge: alla manifestazione del 15 a Policoro è importante presentarsi con idee ed azioni chiare oltre che “contro le trivelle” anche “per lo sviluppo dell'arco jonico”. Sul primo punto ritengo utile mettere da parte polemiche inefficaci e fare fronte comune contro il Governo Renzi. E l'iniziativa unitaria delle tre Regioni interessate dalla ricerca petrolifera nello Jonio è utile anche se attesa alla prova dei fatti. Sul secondo, penso ad un modello di sviluppo – continua – fondato su paesaggio, cultura, specificità locali, produzioni agricole di alta qualità che insieme a creatività e tradizione contribuiscono a definire l’attrattività e la competitività dei sistemi territoriali e sono i veri fattori distintivi sui quali basare lo sviluppo locale, anche in chiave turistica. Basterebbe partire dalla considerazione che il turismo culturale nel nostro paese continua a crescere e rappresenta ormai circa il 36% dell’intero settore.
Per questo insisto affinchè la Regione intervenga a sostegno dell’istituzione del Parco Archeologico della Magna Grecia, non solo sottoscrivendo la proposta di legge presentata dall’on. Cosimo Latronico e che raccoglie il consenso unanime di sindaci ed operatori turistici dell’area dell’arco jonico lucano, ma anche prevedendo nel Programma Fesr 2014-2020 uno specifico fondo in modo da finanziare un programma per prepararsi all’attività del Parco. E’ anche questo un modo per sostenere l’idea dei sindaci del Metapontino di creare un brand che possa rappresentare l’intera area e diventare funzionale a strategie di marketing intorno ai due beni del territorio: il turismo e l’agricoltura, con i suoi prodotti di qualità. Pertanto, proprio perchè – spiegato l’esponente di Forza Italia – il turismo è riconosciuto come un obiettivo strategico fondamentale di Matera capitale europea della cultura, diventa necessario convogliare tutti gli sforzi per sostanziare le ambizioni sul quale è stato costruito il progetto. E la costa metapontina è parte integrante nell’attrazione di flussi turistici italiani ed esteri. C'è un secondo progetto che è finito in sordina e riguarda, vista l’importanza dell’habitat delle coste Joniche sede di nidificazione delle tartarughe marine caretta-caretta, vista la forte e ricca presenza di biodiversità sia marina che terrestre, faunistica e floreale, la proposta di istituzione del “Parco Marino della Magna Grecia”. Un'idea che risale a qualche anno fa da parte di alcuni consiglieri comunali di Policoro, per l’istituzione del parco allo scopo di preservare il territorio da attività non compatibili con l’ambiente”.






Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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