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14/07/2015 19:17:05 - Articolo letto 2642 volte

Policoro: Domani manifestazione contro le trivelle

No alle trivelle nel Mar Jonio No alle trivelle nel Mar Jonio
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Tante le organizzazioni partecipanti, L'Organizzazione Lucana Ambientalista e SEL non saranno presente
Policoro

Legambiente: L’assalto delle compagnie petrolifere nel mar Ionio

 

Diciotto procedimenti attivi per un totale di circa 14mila chilometri quadrati da Taranto a Crotone: tutti i numeri nel dossier di Legambiente

“Biodiversità marina, pesca sostenibile e turismo le vere ricchezze di questo territorio. Alla Regione Calabria chiediamo di farsi portavoce di una grande battaglia contro il Governo per fermare l’assurdo assalto all’oro nero nello Ionio”
 
Appuntamento oggi alle ore 18 a Schiavonea di Corigliano per l’incontro “Un mare di... qualità” in occasione dell’arrivo della Goletta Verde
 
Fermiamo le trivelle, salviamo i cetacei: la petizione #StopOilAirgun (www.change.org/stopoilairgun) già a quota 30mila firme
 
Domani Legambiente partecipa all’iniziativa contro le trivelle a Policoro (Mt) per ribadire lo stop alle ricerca e all’estrazione di petrolio non solo in mare ma anche in terra ferma
 
Diciotto procedimenti attivi per un totale di circa 14mila chilometri quadrati da Taranto a Crotone:  una superficie grande quanto l’intera Campania è sotto scacco delle compagnie petrolifere. Sono questi i numeri della folle corsa all’oro nero che non risparmia le coste ioniche, così gli altri mari italiani. Un vero e proprio assalto delle compagnie petrolifere frutto di una scellerata scelta in campo energetico del Governo che sta letteralmente svendendo i nostri mari. Per questo Legambiente, insieme a una vasta coalizione internazionale dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico e lo Ionio, ha lanciato con la partenza della Goletta Verde da Rovigno (Croazia), l’iniziativa #StopSeaDrilling per chiedere al Governo di bloccare le nuove trivellazioni e alle regioni e alle comunità locali di fare fronte comune contro questa miope scelta energetica. Un’azione specifica riguarda anche la pericolosa tecnica dell’airgun utilizzata per la ricerca di petrolio e gas, che ha effetti devastanti sull’ambiente marino e sulle attività di pesca. L’appello #StopOilAirgun di Legambiente (www.change.org/stopoilairgun) sta per raggiungere le 30mila firme in una settimana.
Argomenti che saranno discussi oggi con l’arrivo di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a tutela dei mari e delle coste, a Corigliano Calabro nel corso dell’incontro “Un mare di... qualità”, la bellezza della piccola pesca tradizionale, in programma alle ore 18 a Schiavonea di Corigliano - lido Barracuda. Saranno presenti: Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria; Mattia Lolli, responsabile Goletta Verde;  il presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Pasquale Magno e l’assessore all’Ambiente Maria Serafina Chiurco; Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette Legambiente; Salvatore Martillotti, Cooperativa Pescatori; Vincenzo Farina, presidente Confesercenti Calabria FIBA; Giovanni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio; Salvatore Ciminelli, sindaco di Amendolara; Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico; Paolo Montalti, sindaco di Villapiana, Domenico Bevacqua, consigliere regionale; Giuseppe Graziano, consigliere regionale. Sono stati invitati i sindaci dello Ionio di Rossano, Cariati, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Calopezzati, Mandatoriccio, Trebisacce, le associazioni e i comitati impegnati nella difesa del territorio.
“La fretta di sbloccare i procedimenti delle compagnie petrolifere non va di pari passo con la  necessità di tutelare e salvaguardare gli ambienti marini e le attività che in essi si sviluppano – dichiara Franco Falcone, presidente di Legambiente Calabria - La vera ricchezza di questi territori sono, invece, l'enorme biodiversità marina, lo sviluppo dell’economia legata ad una pesca sostenibile e la promozione di una nuova idea di turismo legato al mare che faccia della sostenibilità ambientale il suo punto di forza. Contro i recenti pareri favorevoli rilasciati dal Governo sono già scesi in campo anche i presidenti delle Regioni Calabria, Basilicata, e Puglia che hanno recepito la crescente preoccupazione dei territori. Alla Regione Calabria, quindi, chiediamo di proseguire su questa strada e provare a bloccare il folle attacco alle nostre risorse che arriva dalle compagnie petrolifere”.
Sono infatti ormai noti gli impatti sull’ecosistema marino derivanti dalle attività di ricerca e prospezione: su tutti la tecnica dell’airgun, riconosciuta a livello internazionale come profondamente impattante, che può provocare danni ed alterazioni comportamentali, talvolta letali, in specie marine assai diverse, in particolare per i cetacei, fino a chilometri di distanza. Le conseguenze non si fermano solo sull’alterazione del delicato ecosistema marino, ma si estendono inevitabilmente anche alle attività di pesca e turismo che caratterizzano anche i territori e l’economia della Calabria. In uno studio del Norvegian Institute of Marine Research si è visto come la riduzione del pescato intorno ad una sorgente sonora che utilizza airgun possa arrivare anche al 50% mentre il settore turistico, un patrimonio importantissimo per l’economia di quest’area, rischia di subire un notevole impatto negativo dal moltiplicarsi delle attività petrolifere.
“Con la petizione #StopOilAirgun chiediamo al Governo di vietare la tecnica dell'airgun per fini petroliferi utilizzando tutti gli strumenti a disposizione – afferma Mattia Lolli, responsabile di Goletta Verde -. Una tecnica che non porta vantaggi alla collettività in termini economici, di conoscenza scientifica e ambientali, ma che è a favore esclusivamente delle compagnie. Per ribadire il nostro no al petrolio domani saremo a Policoro (Mt), insieme ai regionali e ai circoli ionici di Legambiente, alla manifestazione contro le trivelle nello Ionio, con due richieste. La prima è quella di fermare la corsa all’oro nero nel mare italiano e nello Ionio, attraverso un forte impegno delle Regioni e dei Comuni nel mettere in campo atti concreti ed efficaci contro i titoli rilasciati e in fase di rilascio. La seconda è un appello al Governatore della Basilicata Pittella, di dire no al petrolio non solo in mare ma anche in terra ferma, dove fino ad oggi non sono arrivati segnali da parte della Regione. Se il petrolio viene ritenuto non strategico e impattante a mare perché dovrebbe esserlo a terra?”
Se nel Mar Jonio fino al 2011 erano vietate attività di ricerca di petrolio attualmente, grazie ad un emendamento al testo di recepimento della direttiva europea sui reati ambientali, si è di fatto riaperto anche questo tratto di marre alle attività estrattive. Sono 18 ad oggi i procedimenti a diversi step dell’iter amministrativo – erano 19 fino al 12 giugno scorso quando si è conclusa la Valutazione di Impatto Ambientale dell’istanza di Enel Longanesi denominata d79 FR-EN e ubicata a largo delle coste di Gallipoli per una estensione di 748 kmq - per il rilascio di concessioni per la coltivazione di idrocarburi per un totale di circa 14mila chilometri quadrati. Si tratta di una istanza di permesso di prospezione (il primo passo per poter investigare i fondali marini e rilevare eventuali giacimenti di idrocarburi in essi presenti) di 4.025 kmq di proprietà della Schlumberger Italiana nell’area vasta compresa tra Gallipoli e Crotone. Sono invece 15 le istanze di permesso di ricerca presentate, di cui otto in fase decisoria e 7 in corso di valutazione ambientale, per un’area di circa 10mila kmq che riguarda le coste Calabresi, Pugliesi e della Basilicata. Un permesso di ricerca è stato, inoltre, rilasciato alla Appennine Energy nel tratto di costa jonica di fonte alla costa di Sibari per una estensione di 63,13 kmq - all’interno del quale è stata presentata un’istanza di autorizzazione per un pozzo esplorativo denominato “LIUBA1 OR”, come si evince dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico - mentre una istanza di concessione di coltivazione presentata dall’ENI è in corso di valutazione ambientale e riguarda il tratto di costa tra Sibari e Rossano per circa 76,7 kmq.
“La costa ionica calabrese presenta ancora un’elevata ricchezza ecologica, nonostante le aggressioni messe in atto nel corso di decenni da politiche che non sono state in grado di tutelare l’ambiente costiero – afferma Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente -. Anche dal un punto di vista ittico, l’area ionica ha un patrimonio copioso e vario. Partendo da questi presupposti hanno preso forma numerosi Gruppi di Azione Costiera (GAC), nati con l’obiettivo di favorire e migliorare lo sviluppo locale, in maniera sostenibile, rendendo maggiormente competitiva la "zona di pesca", valorizzando non solo le risorse ittiche ma anche quelle turistiche, agro alimentari, artigianali e naturalistiche del territorio. Tutto questo petrolio permettendo. Senza dimenticare che il Mar Ionio rappresenta un importante bacino costiero come habitat preferenziale e/o punto di transito per numerose specie di cetacei che fa dello Ionio un’area particolarmente delicata e sensibile alle modificazioni ambientali indotte da cause antropiche o comunque esterne”.
Oltre ad essere una meta turistica molto gettonata, con siti di interesse storico e artistici, l’area ionica calabrese è ad esempio il sito di nidificazione delle tartarughe marine Caretta caretta tra i più importanti (oltre alla Grecia e Cipro) del bacino del Mediterraneo. Sono, inoltre, presenti aree di rilevante pregio naturalistico e per questa ragione riconosciute come aree protette o siti della rete Natura 2000 (SIC e Zps), la rete europea per la tutela della natura e la biodiversità individuata ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) come l’Area marina di Capo Rizzuto, le Riserve naturali della Foce del Fiume Crati, la Riserva naturale orientata della Foce del Fiume Neto.


L'Organizzazione Lucana Ambientalista non sarà presente alla manifestazione di domani a
Policoro

La Ola comunica che non sarà presente a Policoro il 15 Luglio prossimo. E’ nostra convinzione che, chi oggi organizza manifestazioni contro le trivelle in mare, debba fare prima “mea culpa” sulle responsabilità della petrolizzazione passata, presente e futura del territorio della regione, sia in terra e sia in mare.
 
Infatti, il mancato ricorso presso la Corte Costituzionale contro la legge sblocca Italia, chiesto con forza dalle comunità lucane, dagli oltre 10mila lucani scesi in piazza il 4 dicembre 2014 e da 65 amministrazioni comunali, pesa come un macigno sulle scelte regionali attuali, unitamente alle autorizzazioni che gli uffici regionali hanno continuato a dare alle compagnie ed alle responsabilità che da esse scaturiscono che hanno avuto effetti nefasti anche attraverso le decisioni dei TAR e della Corte Costituziale in materia di petrolio.
 
Abbiamo sempre sostenuto come la stragrante maggioranza della comunità lucana sia oggi non solo contro le trivelle, ma chiede uno sviluppo durevole basato su attività pulite e sulle vocazione dei territori capaci di creare occupazione, soprattutto giovanile.
 
Nonostante ciò, chi oggi rappresenta le istituzioni regionali della Basilicata, ma anche parte del mondo sindacale dichiara di manifestare a Policoro il 15 luglio contro le trivelle, resta testardemente e contraddittoriamente ancora convinto circa l’utilità di sfruttare il petrolio del sottosuolo lucano, nonostante gli evidenti danni arrecati, non solo materiali. Non aver rinnegato l’adesione allo sblocca Italia di fatto costituisce una grave responsabilità per i vertici regionali che continua a pesare sul nostro futuro.

Adesione alla Manifestazione del 15 luglio a Policoro contro le trivellazioni nello Ionio.
L’amministrazione Comunale di Pisticci aderisce e sostiene in maniera convinta la manifestazione contro le trivellazioni nel mar Ionio che avrà luogo a Policoro il prossimo 15 luglio.
L’azione amministrativa di questi anni è stata contrassegnata da atti e iniziative che hanno connotato la sensibilità dell’amministrazione verso la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute in un territorio che, a nostro parere, deve favorire e consolidare lo sviluppo facendo leva sulle sue naturali vocazioni che sono l’agricoltura di qualità e il turismo. Non potrebbe essere diversamente in una zona ricca di cultura, di storia, di archeologia, di bellezze naturalistiche e di un’agricoltura capace di sfruttare le condizioni climatiche che favoriscono la precocità, rispetto ad altre zone geografiche d’Italia, di prodotti che hanno saputo conquistare livelli di eccellenza nei mercati nazionali e internazionali.
Auspichiamo, inoltre, maggiore attenzione, da parte delle istituzioni, verso le enormi potenzialità di quei settori che ancora sembrano poco esplorati e che potrebbero rappresentare occasione di una ripartenza economica e occupazionale. Naturalmente l’appetibilità degli investitori non può prescindere dalla realizzazione delle infrastrutture necessarie ad accorciare le distanze dai flussi di ricchezza che attraversano la nazione utilizzando, magari, una parte delle royalties rivenienti dall’attività estrattiva in essere.
Nell’esprimere ancora una volta la nostra contrarietà alle ricerche di idrocarburi fossili nella nostra zona, invitiamo i cittadini di Pisticci a partecipare alla manifestazione di mercoledì 15 luglio a Policoro che prenderà l’avvio alle ore 9.00 da Piazza Enotria in zona Lido.

ANCI BASILICATA CONTRO TRIVELLE
L’ANCI della Basilicata aderisce alla manifestazione del 15 luglio a Policoro. Il Presidente dell’ANCI, Salvatore Adduce, ha comunicato di aver invitato i componenti del Consiglio Direttivo dell’Associazione a partecipare all’Iiniziativa promossa del Sindaco di Policoro Rocco Leone.
I sindaci sono i primi depositari della salvaguardia ambientale del territorio e sono in prima linea per difendere la salute e l’ambiente.  Le operazioni di ricerca del petrolio a mare come in terraferma sono incompatibili con la vocazione della costa metapontina già sottoposta alle disastrose conseguenze della triste storia dell’ILVA e delle raffinerie di Taranto che interessano l’intero arco jonico.
Siamo soddisfatti che il fronte che si oppone ad ulteriori interventi invasivi si stia allargando, l’ANCI della Basilicata farà la sua parte nella difficile battaglia finalizzata a salvaguardare il territorio e l’ambiente.

Anche Matera a Policoro per dire no alle trivelle nel mar Jonio
Una delegazione del Comune di Matera parteciperà alla manifestazione contro le trivelle nel mar Jonio in programma domani, 15 luglio, a Policoro.
La delegazione sarà guidata dal presidente del Consiglio comunale, Angelo Tortorelli, che su delega del sindaco, Raffaello de Ruggieri, rappresenterà con la fascia tricolore il Comune di Matera nella sua interezza.
Faranno parte della delegazione anche l’assessore comunale alle Politiche giovanili, Massimiliano Amenta e i consiglieri comunali del gruppo consiliare “Matera si muove” Daniele Fragasso e Angelo Bianco.

Il governo risponde in aula sulle trivelle nello Ionio
“Domani pomeriggio, alle quindici, il ministro dell’Ambiente risponderà in aula all’interrogazione sulla procedura di valutazione d'impatto ambientale per la fase di  indagini sismiche 3D del permesso di ricerca di idrocarburi  localizzato nel golfo di Taranto, richiesto dalla societa' Enel  Longanesi". Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) che nei giorni scorsi ha presentato l’interrogazione che verrà discussa domani nel corso del “question time” trasmesso in diretta televisiva.  “ Ci auguriamo che domani il governo chiarisca la  sua posizione sui decreti ministeriali che hanno autorizzato la  ricerca di idrocarburi nel mar Ionio. E’ necessario, lo ribadiamo ancora una volta,  chiarire  con atti amministrativi le posizioni delle parti in causa perche'  non vorremmo continuare ad assistere ad atteggiamenti equivoci  ed ambigui. Se il governo nazionale non revoca i decreti  ministeriali emessi, le ricerche nel mar Ionio che interessano  le aree costiere della Puglia, Basilicata e Calabria,  proseguiranno. La verita' politica e' che il governo Renzi, sul  tema dell'energia, della ricerca e dello sfruttamento dei  giacimenti petroliferi, ha inteso imprimere, con il decreto  'sblocca Italia', una svolta centralistica che ha tagliato fuori  dalle decisioni sia le Regioni che gli enti territoriali".

Ugl Matera con Cgil, Cisl e Uil per il NO alle trivellazioni nel Mar Jonio.
“Migliaia di posti si lavoro si perderebbero subito se trivellano lo Jonio, esiste un reale rischio del nostro elevato patrimonio urbanistico, a rischio la Magna Grecia, a rischio tutto il territorio agricolo: migliaia di aziende chiuderanno i battenti”.
Lo dice il segretario provinciale dell’Ugl di Matera Pino Giordano per il quale, “saremo a manifestare unitamente con Cgil, Cisl e Uil affinché il nostro territorio, la nostra storia, i nostri giovani abbiano continuità e certezze in un mondo migliore. Siamo convinti – prosegue Giordano - che con i segretari Taratufolo, Amatulli e Coppola, daremo un segno inequivocabile dell’unità sindacale dove i politici dovranno pur comprendere che non c’è politica che divide quando c’è come obbiettivo principale il bene del nostro popolo e del territorio intero. Per tale motivo l’UGL con CGIL, CISL e UIL di Matera sarà presente alla manifestazione di domani 15 luglio p.v. proprio per affermare convintamente il NO alle trivellazioni nel Mar Jonio per il bene assoluto dell’ambiente, agricoltura e turismo che sono vera occasione per sviluppo e crescita della ns. economia".

No alle trivellazioni nello Jonio a tutela di imprese e sviluppo sostenibile. Nota di Angelo Tortorelli in qualità di presidente della Camera di Commercio
Ambiente, agricoltura, turismo, attività delle imprese e salute dei cittadini vanno salvaguardati per lo sviluppo sostenibile del Metapontino  e con un deciso “No’’ alle trivellazioni di petrolio nel mar Jonio. E’ quanto sostiene  con una nota il presidente della Camera di commercio di Matera Angelo Tortorelli, in vista della sua partecipazione alla manifestazione organizzata per domani dal Comune di Policoro, nel quale esprime   solidarietà al sindaco Rocco Leone, per “ la coraggiosa scelta intrapresa a beneficio di tutta la comunità lucana contro la scelta del Governo di devastare un territorio già pesantemente deturpato da trivellazioni e insediamenti dell’industria della raffinazione fuori controllo’’
Ho molto apprezzato- ha detto il presidente Tortorelli- il Tuo gesto fondamentalmente mirato a tentare di smuovere le coscienze non solo dei semplici cittadini che, anche in passato (e voglio ricordare la vicenda sulle scorie di Scanzano) hanno risposto con partecipazione alle sollecitazioni su problemi che evidentemente coinvolgono tutta la collettività, ma soprattutto della compagine politica e amministrativa che può e deve agire in nome e per conto della popolazione che rappresenta. La Tua preoccupazione… ha per fortuna sollecitato i vertici delle regioni della fascia jonica che, come bene hai sostenuto, "narra una storia millenaria" e che non merita di essere violata per consentire il raggiungimento di meri interessi economici mettendo a rischio non solo il territorio, ma soprattutto la salute dei suoi abitanti’’. Il presidente della “Casa di tutti gli imprenditori’’ evidenzia come turismo e agricoltura siano volani  dell'economia della nostra bellissima regione, “settori strategici’’ che possono, e devono, rappresentare il segnale di ripresa per la nostra economia.
Sarebbe auspicabile –ha proseguito Tortorelli- che la nuova ricchezza e i nuovi posti di lavoro fossero garantiti proprio da questi due settori per cui la Regione potrebbe esprimere le massime potenzialità. Ho seguito con attenzione l'evoluzione degli eventi che si sono succeduti e devo, con piacere, constatare il positivo riscontro manifestato dal governatore Marcello Pittella che ha coinvolto alla manifestazione anche le regioni Puglia e Calabria. Auspico che il Governo centrale, nella persona del Ministro Guidi, possa al più presto dar seguito alla richiesta di incontro urgente, inviata con lettera  a firma congiunta, dai presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia, spinti dalla necessità di avviare, «quanto prima, un utile confronto tra Regioni e Ministero al fine di condividere auspicabilmente un percorso comune».

Bolognetti: Domani una delegazione dell’Associazione Radicali lucani sarà a Policoro per ribadire il secco no alla trasformazione della Basilicata in hub petrolifero d’Italia.
Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Consigliere Associazione Coscioni

Una volta di più ribadiamo il nostro secco no alla reiniezione delle acque di produzione petrolifera effettuata in spregio a quanto previsto da una delibera del Comitato dei Ministri, datata febbraio 1997; il nostro no a ulteriori permessi di ricerca sulla terraferma e a un incremento dei barili estratti che vada oltre gli sciagurati accordi stipulati con Total ed Eni. No al progetto Pergola 1 e ad ulteriori “buchi per terra” nella Valle dell’Agip e nel resto della regione. Il territorio lucano in questi anni ha pagato un prezzo altissimo in termini di contaminazione delle matrici ambientali. Proseguire sulla rotta imboccata nel 1998 è pura follia e di certo, gioverà ripeterlo, non è nell’interesse né dell’Italia, né della Basilicata. Quanto sta avvenendo in queste ore in località Civita di Marsico Vetere, la decisione del Tar di sbloccare come ampiamente previsto i permessi di ricerca Masseria la Rocca e Palazzo San Gervasio, dovrebbe indurre a una seria riflessione sulle rassicurazioni fornite nei mesi scorsi dalla Giunta regionale lucana e dal Presidente Pittella. Altro che 154mila barili al giorno! Se non ci sarà una azione e reazione seria, nutrita da atti, quasi tutto il territorio lucano finirà per essere interessato da ricerche petrolifere e coltivazioni di idrocarburi. Infine, ma non ultimo, ci saremo per invitare la Regione a rispettare la sua propria legalità in materia di Codice dei beni culturali e paesaggistici, approvando quel Piano Paesaggistico regionale che manca da ben 11 anni.  

Comunicato a firma della coordinatrice regionale di SeL Basilicata in merito alla manifestazione indetta per mercoledì 15 luglio a Policoro
Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa che hanno voluto dare un’interpretazione errata di un nostro precedente comunicato, non aderisce alla manifestazione che si svolgerà il giorno 15 luglio a Policoro. Non aderisce perché, come spiegato, ritiene fin troppo facile e semplice farsi promotori dell’opposizione delle sole estrazioni offshore, continuando a tacere circa le ricerche e la coltivazione di idrocarburi su terraferma, come si evince dal silenzio della Regione Basilicata espressamente su Montegrosso e Palazzo San Gervasio.
Semplice, facile e ridicolo che, quante e quanti lo scorso 4 dicembre, in occasione della grande mobilitazione delle comunità lucane per dire no al Petrolio e allo SbloccaItalia, si trincerarono nelle proprie sedi a decidere sulla testa e contro il sentire popolare, oggi fingano di mettersi alla testa di quel movimento. Lo SbloccaItalia – insieme al suo oramai tristemente famoso art.38 – andava impugnato in quella giornata in cui, chi oggi promuove la manifestazione di Policoro, si chiuse a riccio. I disastri del petrolio, come dimostrano i venti anni di estrazioni che stanno alle nostre spalle, sono tali sia quando insistono in mare, sia quando insistono su terraferma, e lo scempio che si vuole compiere della nostra Regione non potrà essere nascosto dal falso movimentismo dimostrato oggi dai piani alti di viale Verrastro.

MOVIMENTO POLITICO NOI CON SALVINI COORDINAMENTO METAPONTINO
Il MOVIMENTO POLITICO NOI CON SALVINI esprime contrarietà rispetto alle volontà del Governo nazionale di Renzi che in seguito a scellerate decisioni vuole estrarre petrolio nel Mare lucano. Già con la legge sblocca Italia dello scorso anno, i recenti atti governativi del 12 Giugno scorso e altri  provvedimenti legislativi, hanno siglato la convinta volontà di estrarre idrocarburi a poca distanza dalla costa e sui fondali del Mare  Jonio.
Alla manifestazione indetta dal Comune di Policoro di Mercoledì 15 luglio 2015 in Piazza Enotria -Lungomare di Policoro ore 9.00 ci sarà anche il MOVIMENTO POLITICO NOI CON SALVINI, con i due Coordinatore regionali Antonio CAPPIELLO e Luigi MODRONE, i dirigente delle Regioni limitrofe di Calabria,  Puglia e tutti i dirigenti lucani e i coordinatori provinciali di Matera, Donato PIERRO, Antonella GRILLI e Raffaele LAGALANTE.
La manifestazione di protesta e il corteo del Movimento NOI CON SALVINI, sarà distinto e distante da quella a cui parteciperà il governatore lucano Marcello PITTELLA. Egli a differenza dei presidenti di altre Regioni interessate  non impugnò lo SBLOCCA ITALIA, che è la legge che ha dato la possibilità al Governo nazionale di passare sopra le volontà degli enti locali sul parere di impatto ambientale, prima in capo delle regioni.
NOI CON SALVINI sarà alla manifestazione e al corteo di Policoro con le proprie bandiere con il VERO POPOLO LUCANO. I salviniano diranno un netto NO, alla volontà di Renzi, con la complicità di Pittella di fare della Basilicata il centro estrattivo più grande d’Europa.
Il Coodinatore del Metapontino del Movimento NOI CON SALVINI Donato PIERRO, invita i cittadini del sud e soprattutto i lucani a difendere con ogni mezzo democratico, ma incisivo, la propria terra e le acque del proprio mare. Non è possibile che dopo anni di investimenti turistici fatti sulla costa con la realizzazione di impiantati e strutture ricettive  che offrono servizi e creano lavoro, questi operatori oggi in conseguenza della peggiore politica ambientale del centrosinistra, si vedrebbero costretti a chiudere o delocalizzare.    



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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