TRUFFA “LA FELANDINA”, INDIETRO I CONTRIBUTI

Bonifica di Bradano e Basento

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Oltre 14 milioni di euro da restituire in solido allo Stato per il danno cagionato. Lo prevede la sentenza definitiva della Prima sezione di Appello della Corte dei conti della Basilicata. In 21 coinvolti fra privati e aziende.
di ANTONIO GRASSO

Basilicata Avrebbero dovuto creare 630 nuovi posti di lavoro fra la Valle del Basento e la piana metapontina. Ma i finanziamenti concessi dall’ex Ministero delle Attività Produttive (ora Ministero dello Sviluppo Economico) e percepiti dal Consorzio “La Felandina” son serviti a ben altro. A stabilirlo sono state le indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera. L’attività ispettiva ha consentito, infatti, l’accertamento di numerosi reati rientranti nelle fattispecie di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “malversazione a danno dello Stato”, artt. 640 bis e 316 bis del codice penale (oltre ai correlati reati fiscali di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” ed “emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”, di cui agli artt. 2 e 8 del D.Lgs. 74/2000). I “responsabili” del progetto, mediante raggiri e artifizi vari, attestarono falsamente la sussitenza dei presupposti richiesti dalla legge per la concessione dei contributi erogati. In tutto 14.220.698,41 euro. Soldi che, ora, dovranno essere restituiti in solido alla Stato da 21 fra singoli e aziende componenti il Consorzio per il danno cagionato all’Erario. Lo prevede la sentenza definitiva della Prima sezione centrale di Appello della Corte dei conti della Basilicata. Arginato il danno, dunque, rimane la beffa (l’ennesima della seria) per un’area industriale, ormai, in stato di agonia. Sbiadito ricordo di quel che è stata.

Tags: la felandina | val basento

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Rubrica: Cronaca

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