All’ultima spiaggia. Anzi, nemmeno quella. A Scanzano Jonico, in località Terzo Madonna, ne è rimasta davvero poca. La furia del mare ha cancellato quasi tutto. Circa 15 metri in meno di battigia solo in questi ultimi questi giorni di maltempo. 400 metri “inghiottiti” nell’arco di un decennio. Un disastro vero e proprio. E non è ancora finita, purtroppo. Anzi. L’erosione costiera è, infatti, galoppante. Per cui non c’è più tempo da perdere. Comune, operatori balneari e cittadini chiedono interventi urgenti e improcrastinabili. Anche perché, dopo essersi mangiati la spiaggia e distrutto un intero muro in cemento armato dell’area parcheggio a servizio della spiaggia, ora i marosi minacciano la pineta e diversi campi coltivati prospicenti. Non solo. Le mareggiate hanno già irrimediabilmente danneggiato pure le briglie di contenimento laterali del canale dell’idrovora del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto. Dei tre stabilimenti balneari presenti l’unico rimasto ancora in piedi rischia anch’esso di essere spazzato via prima della prossima stagione turistica. A riprova della gravità della situazione. Tant’è. La Regione Basilicata ha già stanziato 7 milioni e 580mila euro per la realizzazione di opere di contrasto e mitigazione del rischio idrogeologico. Nella fattispecie, per l’installazione di barriere soffolte, come già fatto – alcuni anni fa – a Metaponto. Ma l’iter, però, sarà lungo. E di questo passo, si rischia di arrivare quando ormai è troppo tardi. Per questo un primo, immediato, intervento potrebbe essere il posizionamento di massi frangiflutti, così come suggerito dal sindaco in carica, Raffaello Ripoli.