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06/02/2018 07:54:07 - Articolo letto 2318 volte

ADDIO AL MAESTRO ANTONIO INFANTINO

L´ultimo saluto al maestro   Infantino  (foto Rosanna Santagata) L´ultimo saluto al maestro Infantino (foto Rosanna Santagata)
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Tricarico ha dato l’ultimo saluto al fondatore de “I Tarantolati”, protagonista della vita culturale e non solo musicale degli ultimi 40 anni, in Basilicata e fuori.
di ANTONIO GRASSO
Tricarico “Ciao maestro”. Tricarico ha dato l’ultimo saluto ad Antonio Infantino, morto nella sua casa di Firenze all’età di 73 anni. Ne avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 6 aprile. Nato a Sabaudia nel 1944, Infantino è sempre stato profondamente legato alle sue origini lucane e a Tricarico, in particolare. Protagonista della vita culturale e non solo musicale degli ultimi 40 anni, in Basilicata e fuori. Cosmopolita e “uomo di paese” al tempo stesso. Tanto che spesso ci ritornava. Fondatore, nel 1975, e figura storica de “I Tarantolati di Tricarico”. Personalità ecclettica: oltre che musicista, pittore e architetto, laureatosi con una tesi sulla cupola del Brunelleschi che gli valse il 110 e lode. Ha avuto importanti collaborazioni con personalità di rilievo, come Dario Fo e Fernanda Pivano, nel panorama culturale italiano. Coi Tarantolati, da cui poi si staccò, ha inciso ben tre dischi (tutti per la “Fonit Cetra” ndr). Grande interprete e innovatore delle musica popolare dell’intero Mezzogiorno. Un’avanguardista, insomma. Fuori dagli “schemi”. Come lo è stata un po’ tutta la sua vita. Fino alla morte. Commozione frammista a magia durante il post-rito funebre, celebrato nella chiesa di Sant’Antonio, a Tricarico. La stessa nota per la vestizione delle maschere nel giorno di Carnevale. L’arcaico Carnevale del “toro” e della “vacca”, al quale sono ispirati molti dei testi scritti da Infantino e musicati insieme ai Tarantolati. All’uscita, infatti, il feretro è stato accolto dal suono struggente del cupa-cupa, suonato in cerchio da quei giovani tricaricesi che hanno sempre seguito la sua “filosofia” spirituale. Confuso, fra la folla, anche un commosso Vinicio Capossela, particolarmente legato al maestro. Era un giorno di lutto cittadino per Tricarico. Ma nell’aria ha vibrato l’inconfondibile e onomatopeico “titinch e titanch” come forma di congedo dal palcoscenico della vita.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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