Quando c’è di mezzo una crisi, a volte per uscirne, non basta il bel calcio, non bastano dei buoni giocatori, non basta un buon curriculum. Ma almeno mentalmente avere una di queste cose, può aiutare. Sì, proprio così. Il Matera della prima uscita stagionale, contro il Rieti, aveva fatto vedere sprazzi di ottimo calcio. Poi come un interruttore, si spengono le luci e il sipario si chiude. In un mese sono arrivate 4 sconfitte in altrettante gare. L’ultima contro la Virtus Francavilla persa disastrosamente per 2-1. Una squadra priva di idee e soluzioni tecnico-tattiche, eppure il Matera aveva praticamente in mano la partita dopo il gol di Scaringella. È stato un Matera brutto che dopo quindici minuti ben giocati, ha deciso di spegnersi. Il motivo? Difficile da capirlo. Realisticamente manca brillantezza, manca il bersaglio, manca la lucidità che ha bollato i biancoazzurri negli anni addietro. In molti, dopo il vantaggio, si sarebbero aspettati una partita fotocopia come quella contro il Rieti vinta per 2-0. Matera che passa in vantaggio, magari raddoppia, ma controlla. E invece, no. Ma il calcio è questo: per fare i punti bisogna vincere le partite. Ora, non è più un periodo negativo, si tratta di una vera crisi che deve essere risolta in poco tempo. Questa sera contro la Cavese sarà una grande occasione per invertire la rotta. Occasione da non sbagliare per rimettersi da subito in carreggiata. A volte per capire sei, basta vedere chi eri.
Luca D’Onofrio