Chi scrive deve rimangiarsiChi scrive deve rimangiarsi l’esortazione indirizzata al nostro sindaco di usare “maschia” determinazione per risolvere il puzzle della nomina del Presidente del Consiglio. Non abbiamo il presidente e l’incubo del siringone fecondatore chiamato a sostituire le virtù della virilità sembra ormai incedere inesorabile alla conquista anche della realtà degli umani, dopo quella dei bovini! Chi scrive crede che a questo punto il problema sia di gran lunga più grave della puerile contesa di un seggio di Presidente. Il Decreto Legislativo 267/2000 all’art. 39 comma 2 dice che il consiglio comunale deve essere convocato se un quinto dei consiglieri (8 per il caso di Matera) lo richiedono. Se ciò non avviene dopo i 20 giorni deve, dico, deve intervenire il Prefetto per celebrarlo come recita il medesimo articolo ma al comma 5. Questo significa che, statuto o non statuto, una legge dello stato non può essere violata e se, 8 o più consiglieri lo richiedono il CC deve essere comunque convocato. Sarebbe cioè il caso che la minoranza passi all’attacco e richieda a ripetizione la sua convocazione e chieda al prefetto di forzarne lo svolgimento. Ma il problema come dicevamo è molto più serio!. Non è un problema politico. La politica è molto più seria di questo squallore! Ma non divaghiamo. La ragione sta proprio nel 9 % di differenza che Salvatore ha accusato al primo turno rispetto alle liste che lo sostenevano e che hanno continuato a non votarlo al II round! Non è un problema di qualità, capacità e di appeal popolare del nuovo sindaco; ma di una leadership locale che, per interferenze distruttive del livello regionale, non ha avuto adeguati riconoscimenti non solo a Potenza; ma anche e soprattutto a Matera. In termini più espliciti alle ultime elezioni l’asse Bubbico-Adduce, almeno a Matera, ha subito un brusco ridimensionamento; mentre le tribù ( la cosa è seria ma stiamo sempre e
Chi scrive deve rimangiarsi l’esortazione indirizzata al nostro sindaco di usare “maschia” determinazione per risolvere il puzzle della nomina del Presidente del Consiglio. Non abbiamo il presidente e l’incubo del siringone fecondatore chiamato a sostituire le virtù della virilità sembra ormai incedere inesorabile alla conquista anche della realtà degli umani, dopo quella dei bovini! Chi scrive crede che a questo punto il problema sia di gran lunga più grave della puerile contesa di un seggio di Presidente. Il Decreto Legislativo 267/2000 all’art. 39 comma 2 dice che il consiglio comunale deve essere convocato se un quinto dei consiglieri (8 per il caso di Matera) lo richiedono. Se ciò non avviene dopo i 20 giorni deve, dico, deve intervenire il Prefetto per celebrarlo come recita il medesimo articolo ma al comma 5. Questo significa che, statuto o non statuto, una legge dello stato non può essere violata e se, 8 o più consiglieri lo richiedono il CC deve essere comunque convocato. Sarebbe cioè il caso che la minoranza passi all’attacco e richieda a ripetizione la sua convocazione e chieda al prefetto di forzarne lo svolgimento. Ma il problema come dicevamo è molto più serio!. Non è un problema politico. La politica è molto più seria di questo squallore! Ma non divaghiamo. La ragione sta proprio nel 9 % di differenza che Salvatore ha accusato al primo turno rispetto alle liste che lo sostenevano e che hanno continuato a non votarlo al II round! Non è un problema di qualità, capacità e di appeal popolare del nuovo sindaco; ma di una leadership locale che, per interferenze distruttive del livello regionale, non ha avuto adeguati riconoscimenti non solo a Potenza; ma anche e soprattutto a Matera. In termini più espliciti alle ultime elezioni l’asse Bubbico-Adduce, almeno a Matera, ha subito un brusco ridimensionamento; mentre le tribù ( la cosa è seria ma stiamo sempre e comunque parlando di contrapposizioni tribali ben lontani dalla civile dialettica politica.) della senatrice Antezza e di Santochirico insieme hanno acquisito insieme a Matera un consenso quasi doppio rispetto a quello dell’IDV o della lista Stella e rappresenta più di un terzo della maggioranza ! Uno strapotere elettorale a cui non ha corrisposto un peso nella compagine amministrativa dalle medesime proporzioni! I 4 consigli comunali andati a vuoto stanno lì a testimoniare che questa parte vincente del PD non ha alcuna intenzione di mollare la presa e che Adduce, come anche gli stati maggiori regionali che lo hanno voluto (quel ragazzino…come si chiama… Speranza, farebbe bene a costruirsi un mestiere, piuttosto che perder tempo nel fare il ventriloquo di voci e pensieri altrui!), dovranno inevitabilmente piegarsi alle loro non irragionevoli condizioni se vorranno governare (?) la città per i prossimi 5 anni. Salvatore, che è persona intelligente e di grande intuito, l’aveva capito già subito dopo il I turno, tant’è che non ha mollato, anche dopo la vittoria, la carica di Presidente ad AGROBIOS. Io però un consiglio glielo darei. Farei quello che la minoranza ha consigliato di fare: cioè rassegnare le dimissioni per forzare entro i fatidici 20 giorni, prima cioè che diventino irrevocabili, una soluzione per la presidenza del consiglio che provenga solo e soltanto dai consiglieri comunali della sua maggioranza – sarebbe poi sublime se ciò avvenisse coinvolgendo anche quelli della minoranza!- chiusi in conclave e con i telefonini spenti. Se poi l’accordo non si raggiungesse, sereno, al suo posto, tornerei in AGROBIOS per continuare il lavoro fin qui egregiamente svolto. E’ una delle poche realtà AGROBIOS che, se pur gestita da un potere “vicino”, sta raggiungendo risultati veramente apprezzabili! Dedicarsi a questa impresa gli darebbe
molto più lustro che fare dinamiche di gruppo ed assistenza psico-sociale in uno sgangherato consiglio comunale!
Qualche chiosa finale me la consento! La prima la indirizzo ad Angelo Cotugno che esorta accorato, nel trovare una soluzione per la presidenza (ma se lui è uno di quelli che le sta sabotando tutte!) perché la città non può più aspettare ed attende risposte dal governo comunale. Lo voglio rassicurare sul fatto che ormai la Città ha smesso da un pezzo –almeno 15 anni- di pretendere ed attendersi risposte dall’amministrazione e, grazie a Dio si è ormai attrezzata per conto suo. Quindi prego lui, come i suoi colleghi, di fare le cose con calma e senza fretta! Poi al “sinergico” gruppo Stella raccomanderei di smetterla di definirsi, irritando non poco, movimento del “fare” scimmiottando così l’efficienza nordista/leghista. Il vero problema della politica oggi e che si agisce e si fa; eccome che si fa! ma….senza pensare prima, ahime!
Francesco VespeChi scrive deve rimangiarsi l’esortazione indirizzata al nostro sindaco di usare “maschia” determinazione per risolvere il puzzle della nomina del Presidente del Consiglio. Non abbiamo il presidente e l’incubo del siringone fecondatore chiamato a sostituire le virtù della virilità sembra ormai incedere inesorabile alla conquista anche della realtà degli umani, dopo quella dei bovini! Chi scrive crede che a questo punto il problema sia di gran lunga più grave della puerile contesa di un seggio di Presidente. Il Decreto Legislativo 267/2000 all’art. 39 comma 2 dice che il consiglio comunale deve essere convocato se un quinto dei consiglieri (8 per il caso di Matera) lo richiedono. Se ciò non avviene dopo i 20 giorni deve, dico, deve intervenire il Prefetto per celebrarlo come recita il medesimo articolo ma al comma 5. Questo significa che, statuto o non statuto, una legge dello stato non può essere violata e se, 8 o più consiglieri lo richiedono il CC deve essere comunque convocato. Sarebbe cioè il caso che la minoranza passi all’attacco e richieda a ripetizione la sua convocazione e chieda al prefetto di forzarne lo svolgimento. Ma il problema come dicevamo è molto più serio!. Non è un problema politico. La politica è molto più seria di questo squallore! Ma non divaghiamo. La ragione sta proprio nel 9 % di differenza che Salvatore ha accusato al primo turno rispetto alle liste che lo sostenevano e che hanno continuato a non votarlo al II round! Non è un problema di qualità, capacità e di appeal popolare del nuovo sindaco; ma di una leadership locale che, per interferenze distruttive del livello regionale, non ha avuto adeguati riconoscimenti non solo a Potenza; ma anche e soprattutto a Matera. In termini più espliciti alle ultime elezioni l’asse Bubbico-Adduce, almeno a Matera, ha subito un brusco ridimensionamento; mentre le tribù ( la cosa è seria ma stiamo sempre e
comunque parlando di contrapposizioni tribali ben lontani dalla civile dialettica politica.) della senatrice Antezza e di Santochirico insieme hanno acquisito insieme a Matera un consenso quasi doppio rispetto a quello dell’IDV o della lista Stella e rappresenta più di un terzo della maggioranza ! Uno strapotere elettorale a cui non ha corrisposto un peso nella compagine amministrativa dalle medesime proporzioni! I 4 consigli comunali andati a vuoto stanno lì a testimoniare che questa parte vincente del PD non ha alcuna intenzione di mollare la presa e che Adduce, come anche gli stati maggiori regionali che lo hanno voluto (quel ragazzino…come si chiama… Speranza, farebbe bene a costruirsi un mestiere, piuttosto che perder tempo nel fare il ventriloquo di voci e pensieri altrui!), dovranno inevitabilmente piegarsi alle loro non irragionevoli condizioni se vorranno governare (?) la città per i prossimi 5 anni. Salvatore, che è persona intelligente e di grande intuito, l’aveva capito già subito dopo il I turno, tant’è che non ha mollato, anche dopo la vittoria, la carica di Presidente ad AGROBIOS. Io però un consiglio glielo darei. Farei quello che la minoranza ha consigliato di fare: cioè rassegnare le dimissioni per forzare entro i fatidici 20 giorni, prima cioè che diventino irrevocabili, una soluzione per la presidenza del consiglio che provenga solo e soltanto dai consiglieri comunali della sua maggioranza – sarebbe poi sublime se ciò avvenisse coinvolgendo anche quelli della minoranza!- chiusi in conclave e con i telefonini spenti. Se poi l’accordo non si raggiungesse, sereno, al suo posto, tornerei in AGROBIOS per continuare il lavoro fin qui egregiamente svolto. E’ una delle poche realtà AGROBIOS che, se pur gestita da un potere “vicino”, sta raggiungendo risultati veramente apprezzabili! Dedicarsi a questa impresa gli darebbe
molto più lustro che fare dinamiche di gruppo ed assistenza psico-sociale in uno sgangherato consiglio comunale!
Qualche chiosa finale me la consento! La prima la indirizzo ad Angelo Cotugno che esorta accorato, nel trovare una soluzione per la presidenza (ma se lui è uno di quelli che le sta sabotando tutte!) perché la città non può più aspettare ed attende risposte dal governo comunale. Lo voglio rassicurare sul fatto che ormai la Città ha smesso da un pezzo –almeno 15 anni- di pretendere ed attendersi risposte dall’amministrazione e, grazie a Dio si è ormai attrezzata per conto suo. Quindi prego lui, come i suoi colleghi, di fare le cose con calma e senza fretta! Poi al “sinergico” gruppo Stella raccomanderei di smetterla di definirsi, irritando non poco, movimento del “fare” scimmiottando così l’efficienza nordista/leghista. Il vero problema della politica oggi e che si agisce e si fa; eccome che si fa! ma….senza pensare prima, ahime!
Francesco Vespe
molto più lustro che fare dinamiche di gruppo ed assistenza psico-sociale in uno sgangherato consiglio comunale!
Qualche chiosa finale me la consento! La prima la indirizzo ad Angelo Cotugno che esorta accorato, nel trovare una soluzione per la presidenza (ma se lui è uno di quelli che le sta sabotando tutte!) perché la città non può più aspettare ed attende risposte dal governo comunale. Lo voglio rassicurare sul fatto che ormai la Città ha smesso da un pezzo –almeno 15 anni- di pretendere ed attendersi risposte dall’amministrazione e, grazie a Dio si è ormai attrezzata per conto suo. Quindi prego lui, come i suoi colleghi, di fare le cose con calma e senza fretta! Poi al “sinergico” gruppo Stella raccomanderei di smetterla di definirsi, irritando non poco, movimento del “fare” scimmiottando così l’efficienza nordista/leghista. Il vero problema della politica oggi e che si agisce e si fa; eccome che si fa! ma….senza pensare prima, ahime!