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07/09/2010 13.08.10 - Articolo letto 8453 volte

Atti vandalici all'ex Museo della Tortura

Gli interni della cantina Gli interni della cantina
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La cantina imbrattata con spray e vernice
di GIOVANNI MARTEMUCCI
Matera È stata oggetto di atti vandalici la storica cantina che ospitava il Museo della Tortura in via San Biagio a Matera. Enormi macchie di vernice sui muri, ingiuriosi disegni a spray e masserizie abbandonate all’interno dei locali deturpano la struttura ipogea a ridosso dei Sassi. A denunciare il fenomeno è la stessa proprietà attraverso un manifesto affisso sul portone di ingresso che sostituisce il precedente cartello in cui l’affittuario (cioè il direttore del museo) annunciava provocatoriamente il trasferimento nella vicina Altamura.  “Diversamente da ieri –si legge nel manifesto- queste sorprendenti ed originali architetture scavate, ricche di storia, di fascino, di straordinaria bellezza hanno subito una violenta metamorfosi e un profondo devastamento. Dall’esterno tutto appare immutato, all’interno, invece, si scorge uno spettacolo che asseconda una scenografia macabra e, per certi versi, di cattivo gusto”. Per la proprietà rimane l’amarezza e lo sgomento di avere scoperto, recentemente, uno scenario definito “raccapricciante”. Pavimenti come depositi di rifiuti di ogni genere, pareti cosparse da un’arte pittorica che esprime senza ombra di dubbio “un instabilità emotiva e psicologica dell’improvvisato artista”. Cisterne colme di rifiuti organici e materiali di risulta, spargimento di acque e vernici senza alcun controllo e tanto altro ancora. L’atto vandalico si sarebbe consumato, allorquando, la collezione di cimeli ha abbandonato la città di Matera per migrare verso altre realtà urbane. “Benché attonita –si legge ancora- la proprietà degli immobili, assicura la volontà e l’impegno per ridefinirne sia gli spazi che il recupero della memoria, anche e soprattutto al fine di salvaguardarli da future contaminazioni e alterazioni. La nobile storia di questi ipogei che segnano il confine tra la città del Piano ed i rioni “Sassi” di Matera, corre il rischio, peraltro immeritato, di essere inquinata per il vile gesto compiuto all’interno dei suoi ambienti”. “Auspichiamo –si legge nell’ultima parte del manifesto- in concomitanza di questo grave e triste episodio che, la città di Matera non subisca ulteriori traumi e che, in questo prossimo futuro possano cimentarsi nuove e sempre più stimolanti occasioni di dibattito culturale per la valorizzazione della città e dei suoi antichi rioni Sassi”.

LA STORIA DELLE CANTINE
Le cantine che ospitavano il Museo della Tortura appartengono da sempre ad una famiglia materana che ne è tornata in possesso dopo averle affittate per circa nove anni. Rappresentano un raro e singolare esempio di architettura spontanea oltre che un importante patrimonio storico, artistico e culturale da salvaguardare e tutelare. Sono risalenti tra il XV e XVI secolo. Già nel 1635, il De Blasiis, nella sua “Cronologia” ne condividerà l’importanza e la perfezione per l’eccezionale utilizzo. Nel corso dei secoli, furono adibite per la conservazione di derrate alimentari. Nel Novecento, per oltre 80 anni, hanno assolto ininterrottamente la loro funzione di cantina per la produzione e conservazione di vini pregiati (Medaglia d’Oro nel 1937 all’interno della Rassegna Nazionale del Progresso Italico). Nel secondo Dopoguerra risulteranno apprezzati dai cineasti del Neorealismo italiano. Da Visconti a Lizzani, da Pasolini a Rosi, da Lattuada a Negrin. Nelle stesse cantine, a metà degli anni ‘80, il poeta materano Roberto Linzalone ha dato vita ad una stimolante stagione di incontri culturali con la partecipazione di insigni studiosi, dall’archeologo Adamesteanu all’antropologo Mallegni. Durante gli anni ‘90, il regista Premio Oscar di “Nuovo Cinema Paradiso”, Giuseppe Tornatore, ha girato al loro interno alcune scene del film “L’uomo delle stelle” con l’attore Sergio Castellitto. Queste sono soltanto alcune delle pagine migliori che testimoniano il protagonismo di queste architetture ipogee, nonché l’importante contributo dato per lo sviluppo e la crescita produttiva della città.

Giovanni Martemucci
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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