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06/11/2010 10.10.23 - Articolo letto 6600 volte

La decrescita serena, una sfida per il Mezzogiorno?

La decrescita serena La decrescita serena
Serge Latouche Serge Latouche
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Incontro con Serge Latouche mercoledì 10 novembre
Matera L’associazione culturale Energheia, comunica che Mercoledì 10 Novembre p.v., presso la Sala CarloLevi del Palazzo Lanfranchi di Matera, in Via Ridola, si terrà un incontro sul tema: “La decrescita serena, una sfida per il Mezzogiorno?”, con l’intervento del Professor Serge Latouche,(Vannes, 12 gennaio1940), economistae filosofofrancese, uno degli animatori de La Revue du MAUSS, presidente dell'associazione La ligne d'horizon, professore emerito di Scienze economiche all'Universitàdi ParigiXI e all' Institut d'études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi, specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell’epistemologia delle scienze sociali.
 
L’accademico, nel corso dell’incontro previsto, con inizio alle ore 19.30, illustrerà i fondamenti della sua visione filosofica, condensata nella parola “decrescita”, lo slogan politico con implicazioni teoriche che vuol fare esplodere l’ipocrisia dei drogati del produttivismo.
Scrive Latouche: “La decrescita non è la crescita negativa. Sarebbe meglio parlare di “acrescita”, così come si parla di ateismo. D’altra parte, si tratta proprio dell’abbandono di una fede o di una religione (quella dell’economia, del progresso e dello sviluppo). Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall’essere accettate. Ma se non vi sarà un’inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un’altra logica: quella di una società di decrescita, migliorando la qualità della vita senza puntare ad una crescita illimitata del PIL”.
 
Da questo modo di ragionare, ne derivano gli otto obiettivi interdipendenti tra loro e in grado di innescare un circolo virtuoso di decrescita serena, conviviale e sostenibile: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare.
 
Tutti concetti che l’incontro proverà a valutare, se e quanto applicabili, nel contesto del Mezzogiorno d’Italia. 
Avversario dell'occidentalizzazionedel pianeta, sostenitore della decrescitaconviviale e del localismo, conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, Serge Latouche critica il concetto di economia intesa in modo formale, ossia come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. Rifacendosi in tal senso al pensiero di Karl Polanyiegli mira a proporre nelle sue opere il concetto dell'economico, rifacendosi alla definizione di economia sostanziale, intesa come attività in grado di fornire i mezzi materiali per il soddisfacimento dei bisogni delle persone.Critica, attraverso argomentazioni teoriche e con un approccio empirico comprensivo di numerosi esempi, il concetto di sviluppoe le nozioni di razionalità ed efficacia economica.
Latouche è uno dei critici più acuti della ideologia universalistadalle connotazioni utilitariste: rifacendosi anche alle concezioni di Marcel Mausse di Ivan Illich, rivendicando la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista.
A coloro che nel mondo contemporaneo mettono in discussione la prospettiva universalista, cioè la pretesa della civiltà occidentale di imporre a tutto il mondo una serie di valori considerati validi per tutto il genere umano, si obietta d'altra parte che criticando l’universalismo, si può finire nel relativismoe nel particolarismo. Non è stato forse il particolarismo, inteso come l'esaltazione delle culture particolari quello che spesso ha generato divisioni e lotte in nome di una ristretta, egoistica, visione della propria identità?
Latouche ribalta questa accusa, addossandola proprio all'universalismo che non è altro che una creazione ideologica occidentale, di un Occidente che in nome della propria identità, dell'identità della tribù occidentale, pretende d'imporre un imperialismoculturaleal resto del mondo.
Contro l'universalismo Latouche rivendica invece la necessità di «valorizzare l’aspirazione a un dialogo fra le culture, a una coesistenza delle culture. Per questo alla prospettiva dell’universalismo [oppone], piuttosto, un "universalismo plurale," che consiste nel riconoscimento e nella coesistenza di una diversità, e nel dialogo fra queste diversità».
Bibliografia
  • (Epistémologie et économie. Essai sur une anthropologie sociale freudo-marxiste, 1973)
  • (Le Projet marxiste. Analyse économique et matérialisme historique, 1975)
  • (Critique de l'impérialisme, 1979)
  • (Le procès de la science sociale, 1984)
  • I profeti sconfessati. Lo sviluppo e la deculturazione(Faut-il refuser le développement?, 1986) (La Meridiana, 1995)
  • L'occidentalizzazione del mondo. Saggio sul significato, la portata e i limiti dell'uniformazione planetaria(L'Occidentalisation du monde. Essai sur la signification, la portée et les limites de l'uniformisation planétaire, 1989) (Bollati Boringhieri, 1992)
  • Il pianeta dei naufraghi(La Planètedes naufragés, 1991) (Bollati Boringhieri, 1993)
  • La Megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso(La Mégamachine. Raisontechnoscientifique, raison économique et mythe du progrès, 1995) (Bollati Boringhieri, 1995)
  • L'economia svelata. Dal bilancio familiare alla globalizzazione(a cura di Serge Latouche) (L'économie dévoilée, du budget familial aux contraintes planétaires, 1995) (Dedalo, 1997)
  • Il pianeta uniforme. Significato, portata e limiti dell'occidentalizzazione del mondo(Paravia, 1997)
  • L'altra Africa. Tra dono e mercato(L'Autre Afrique, entre don et marché, 1998) (Bollati Boringhieri, 1998)
  • (Les dangers du marché planétaire, 1998)
  • (Critique de la raison économique. Introduction à la théorie des sites symboliques, 1999)
  • La fine del sogno occidentale. Saggio sull'americanizzazione del mondo(La Planèteuniforme, 2000) (Elèuthera, 2002)
  • Il mondo ridotto a mercato(Edizioni Lavoro, 2000)
  • La sfida di Minerva. Razionalità occidentale e ragione mediterranea(Le defi de Minerve, 2000) (Bollati Boringhieri, 2000)
  • Immaginare il nuovo. Mutamenti sociali, globalizzazione, interdipendenza Nord-Sud(L'Harmattan Italia, 2000)
  • (La déraison de la raison économique. Du délire d'efficacité au principe de précaution, 2001)
  • L'invenzione dell'economia(scelta di scritti) (Arianna Editrice, 2001)
  • Giustizia senza limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata(Justice sans limites, 2003) (Bollati Boringhieri, 2003)
  • Decolonizzare l'immaginario.Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo(Décoloniser l'imaginaire. La Pensée créative contre l'économie de l'absurde, 2003) (Emi, 2002)
  • Il ritorno dell'etnocentrismo. Purificazione etnica versus universalismo cannibale(Le retour de l'ethnocentrisme, 2003) (Bollati Boringhieri, 2003)
  • Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell'immaginario economico alla costruzione di una società alternativa(Survivre au développement. De la décolonisation de l'imaginaire économique à la construction d'une société alternative, 2004) (Bollati Boringhieri, 2005)
  • L'invenzione dell'economia(L'invention de l'économie, 2005) (Bollati Boringhieri, 2010)
  • (Le pari de la décroissance, 2006)
  • Breve trattato sulla decrescita serena(Petit traité de la décroissance sereine, 2007) (Bollati Boringhieri, 2008)
  • La scommessa della decrescita(Feltrinelli, 2007)
  • Economia e decrescita. Scritti e interviste(Datanews, 2007)



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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