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25/11/2010 16.05.42 - Articolo letto 9327 volte

L’omofobia ? ...Una forma di “RAZZISMO”

Coppia di omosessuali Coppia di omosessuali
Media voti: L’omofobia ? ...Una forma di “RAZZISMO” - Voti: 5
A cura di Francesco Ambrosecchia
di FRANCESCO AMBROSECCHIA
Matera Sei Normale  o sei cosi ???  ... ormai sembra questo il nuovo dilemma “Essere o Non Essere” della nuova società...forse per discriminare o solo per curiosare. Un giorno, mentre navigavo sul web, su un articolo contro l’omofobia, tra i link correlati ho trovato una dichiarazione-descrizione al quanto “disgustosa” della omosessualità. Evito di citare l’autore ma non posso che riportarvi il titolo di questa sua pagina web : “ Omosessualità ? Si può uscirne” .  Lo stesso tema è stato affrontato durante Domenica 5 di Barba D’Urso, sul quale si è concentrato un dibattito tra “contrari” alla omosessualità, tra cui fanatici religiosi, psichiatri e politici, e omosessuali, o semplicemente “difensori” dei diritti di questi ultimi. Naturalmente non sono mancati i momenti di “ talk “ e di spettacolarizzazione,  ma la cosa che mi ha impressionato di più è come un rappresentante di un movimento religioso e un psichiatra potessero dire di quanto più terribile e poco culturalmente ammissibile, discriminando la sfera omosessuale, definendola ancor peggio come una comunità di malati o affetti da patologia !  Lo stesso autore del link sopracitato, ha definito l’omosessualità come una condizione patologica, dalla qualche, se si vuole, si può uscire, e ha evidenziato l’esistenza attuale di una lobby gay che mira a nascondere questa verità alla società. A parere mio, più che nascondere una verità, si cerca di superare una forma di poca informazione, di poca conoscenza e di “ignoranza” voluta o non, dando testimonianze e spiegazioni sia dal punto di vista sociale che genetico-sanitario. Non si possono ancora oggi appoggiare teorie ormai superate e controprovate, tipo quelle di Freud, Adler, e cosi via. Ancora molti condannano la possibilità di paragonare l’omosessuale ad un mancino, come caso meno frequente delle persone che usano la mano destra. Ma in realtà...dove è la differenza ? ...  solo nel come vengono giudicati ... perché in entrambi i casi si nasce cosi, perché in entrambi può avvenire la scoperta di questa caratteristica anche dopo un po’ di anni, perché in entrambi i casi è la loro natura e non una “deviazione” o un handicap come invece molti ne definiscono portatori gli omosessuali. Addirittura si arriva a pensare che la omosessualità oltre a essere una vera e propria patologia, ostacola la piena realizzazione della persona. Non a caso si parla anche di un’accettazione serena ma solo apparentemente, di fronte a una condizione che non sarà mai compatibile con i livelli più profondi della persona. Fa anche tenerezza anzi ironia vedere come in molti si “preoccupano” dello stato dell’essere omosessuale, cercando di sensibilizzare la società e la persona stessa a uscire dalla sua “malattia”.Non ci si rende conto che invece di aiutare... cosi facendo si tende a emarginare, giudicare, discriminare... trattando tali come malati esasperati, a livello celebrale!  L’essere gay non è affatto un fenomeno prettamente psicologico, ma nasce tale, e sono i fattori genetici e ormonali a definirla come caratteristica. Magari le situazioni, i contesti in cui si cresce influenzano solo sulla tempistica della “conoscenza” di se stessi, se tardiva o meno. Ma lo scoop, in termini mediatici, è proprio questo :   che dalla omosessualità è possibile liberarsi. Addirittura si sono presentati in tv, alcuni “autorevoli” psicologi che hanno dichiarato di poter documentare numerose “guarigioni” di persone gay . Loro stessi affermano che sono state le persone stesse coinvolte a sottoporsi a queste cure, senza alcuna forma di costrizione, regalandogli la via di uscita dal tunnel di una personalità incompiuta.  A me sorge un dubbio...e spero sorga anche a voi...siamo sicuri che queste persone non hanno mai subito delle violenze morali ed etiche, da farle sentire inadeguate, diverse, malate a tal punto di chiedere aiuto in questo senso, spostando la vera conoscenza di se stessi su fattori subliminali, dovuti a scenari di infelicità??? Siamo proprio sicuri che queste persone ora non conducono una doppia vita, o una vita serena ma apparente, dove è stato inculcato in loro una sorta di “non pensare, non peccare, non cadere in tentazioni malefiche”, come se si dovesse uscire da una dipendenza???  Io i miei dubbi, anzi le mie certezze le ho, e forse sono proprio questi “guaritori” a poterci spiegare l’esistenza di matrimoni “comodi”, di ideali omofobi, per non parlare delle conseguenze che si possono avere a lungo andare...come il suicidio e una vita perennemente vissuta all’insegna delle cadute di insoddisfazioni, di incertezze.  Finiamola di pensare che l’orientamento omosessuale è legato a una serie  complessa di fatti accaduti alla persona durante l’infanzia e l’adolescenza. Basta ad accusare  la “lobby” gay  di indurre l’ opinione pubblica a trascurare una serie di informazioni educative che potrebbero in molti casi prevenire l’insorgere del problema, o ancor più a considerarla come nemica della famiglia. Proprio a riguardo sono anche numerosi gli interventi a sfavore dell’omosessualità da parte degli esponenti e o rappresentanti della Chiesa. Lo stesso Papa Benedetto XVI, con tutto il rispetto, in quanto cristiano credente anche io, spesso e volentieri non si risparmia di “giudicare” la diversità sessuale, ribadendo il concetto di famiglia, secondo la religione cristiana. Accostamento  inappropriato, anche perché quello su cui battono gli omosessuali sono i diritti civili, e nessuno o se non pochissimi hanno parlato di famiglia, intesa nel vero senso della parola, ma al massimo di farsi riconoscere come coppia di fatto o similmente, ai fini sociali, ai fini di non creare ghettizzazioni. Quindi non è giusto nascondersi dietro alle parole della Sacra Bibbia. Anche perché come i parroci stessi ci insegnano, ciò che è scritto nella Bibbia, lascia molto spazio alla propria immaginazione ma quello che conta è la fede e il credere in Dio. Inoltre se alcuni versi del Levitico, definisco “abomini”  gli atti omosessuali fra maschi,  con sanzione pari alla morte, è perché in quei versi ilCodice di Santità del Levitico  vieta le pratiche omosessuali maschili per  motivi religiosi e non sessuali. Il sesso fra maschi è vietato solo perché associato ad attività pagane. Il tema, nel Levitico, è religioso, non etico o morale. Pertanto, è abusare della Bibbia il citare il Levitico come una risposta alla questione etica moderna se l'omosessualità sia giusta o sbagliata. Il popolo di Dio, pur se omosessuale, resta comunque un popolo credente e non diverso da quello eterosessuale. E’ sbagliatissimo e ingiusto parlare o accostare il problema divulgante della pedofilia al tema della omosessualità, come spesso la Chiesa o alcuni politici fanno. Quindi sarebbe più corretto che magari il Papa, in quanto tale, affronti e sensibilizzi la comunità al pericolo della pedofilia, anche perché fenomeno in crescita tra le famiglie stesse e nella stessa Chiesa. Ma è ovvio quindi che chi difende e sostiene il tradizionalismo familista ha tutto l’interesse a trovare dei capri espiatori : i “diversi” assolvono bene a questo compito. A quanto si costata dalla realtà attuale, pur essendo nel 2010, sembra che infastidisca l’idea che gli omosessuali possano avere una vita normale. È anche vero che negli ultimi anni molte cose sono cambiate in merito a questa questione in Italia; ormai non c’è più una grandissima differenza tra l’opinione pubblica italiana rispetto all’omosessualità e quella francese, o tedesca. La questione omosessuale prima ancora che una questione legislativa è una questione culturale. Purtroppo gli italiani omosessuali devono ammettere che con il loro silenzio, sia pure involontario, sono corresponsabili dell’omofobia ancora tanto presente nell’opinione pubblica. Vorrei porre un quesito pubblico... se erroneamente l’omosessualità fosse o una deviazione mentale o una forma di perversione, come altri anche la definiscono, secondo voi perché tante persone soffrono cosi tanto per farsi considerare o accettare da  i loro cari ?  perché ci si combatte tanto per chiedere di avere gli stessi diritti degli eterosessuali? ... alla fine sarebbe stato un gioco privato, una forma per trasgredire, non da rendere pubblica...Pensateci!  Il far parte di una minoranza,  ancor più se tartassata, porta fin da piccoli a riflettere di più su se stessi, a comprendere la propria condizione di minoranza e quindi a sviluppare una sensibilità particolare. Ecco perché gli omosessuali, oltre a essere sensibili e forse anche fragili emotivamente,  prima di fare il loro “coming out”, passano anni nella ricerca e analisi di se stessi, senza però aver bisogno di psichiatri o camicie di forze o anti-depressivi. Ciascun ragazzo/a , uomo/donna,  deve avere il coraggio e la forza d’animo di accettare, o forse meglio stimare la propria natura, perché di questo è che si parla, e di dirlo ai propri cari per acquistare e non perdere la propria dignità sia nell’ambito familiare che sociale, per dimostrare di non sentirsi “diversi” , solo perché gli altri lo vorrebbero o decidono che sia cosi. Gli omosessuali non chiedono altro che vedersi rispettare sul piano sociale e giuridico, attraverso opportune regolamentazioni, essendo la famiglia basata sugli affetti, e su due persone che si vogliono bene e si assicurano sostegno reciproco. Basti pensare che alle coppie omosessuali non è ancora permesso di godere della pensione di reversibilità, di accedere ai bandi di edilizia popolare, di assistersi reciprocamente,ecc. Capita ancora troppo spesso che gli omosessuali vengano giudicati non in quanto persone capaci come altre di aiutare e di amare il prossimo, ma in base al loro orientamento sessuale. Vittima di questa superficialità discriminatoria non è solo l'omosessuale, è la società intera. Perché chiunque può essere il prossimo oggetto di persecuzione: magari un fratello/sorella, magari un figlio/a . Alla base di queste razzie violente, vi è l’omofobia. Il Ministro per le Pari Opportunità sta promuovendo a tal fine una campagna istituzionale di sensibilizzazione contro proprio l’omofobia. La omosessualità non è una malattia, ma una caratteristica individuale, della quale non ci si deve vergognare e tanto meno guarire, mentre l’ omofobia è una malattia di cui vergognarsene, ma dalla quale non è difficile guarire! 
 
A cura di Francesco Ambrosecchia



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




Comportamento.
Il 27/11/2010, cristina ha scritto :

Francesco,

Ho detto "capire tante cose" in un'altro senso. L'omosessualità non sarà mai un qualcosa di congenito, tranne che per i casi di accentuate disfunzioni ormonali (maschili sulla donna e vice versa) ma lì non viene nemmeno chiamata omosessualità, come lo saprai.
Il mio pensiero continua ad essere in linea con ciò che ho detto precedentemente.

Saluti,




Domanda
Il 27/11/2010, cristina ha scritto :

Ho lasciato un commento ieri riguardo all'articolo "L'omofobia?...Una forma di razzismo" che non è stato pubblicato. Vorrei capire se sarà ancora pubblicato o se avete deciso di non pubblicarlo (?).

Grazie e cordiali saluti
Cristina


Re: Domanda
Il 27/11/2010, AdministratorK ha risposto :
Ciao Cristina ! .. semplicemente abbiamo involontariamente tardato nel convalidare il tuo messaggio. Buona navigazione !
Giorno Dopo Giorno
Il 26/11/2010, cristina ha scritto :

Come ho detto, abbiamo punti di vista (molto) diversi. Lei ha detto come la pensa ed anch'io ho fatto lo stesso. E poi, lungo la vita tutti noi, essere umani, abbiamo l'opportunità, felicemente e volendo o no, di capire tante cose.

La saluto,

Cristina

 




Re: Giorno Dopo Giorno
Il 27/11/2010, FrancescoAmbrosecchia ha risposto :
Beh sicuramente ...  e infatti la storia va avanti, ci sono progressi ...e sopratutto tante nuove scoperte o studi che oggi posso aiutare a capire tante cose ... nel male e o nel bene ! Non si può non tenere conto ... di ciò che ora si riesce ad apprendere ... altrimenti la scienza, l'evoluzione e la storia stesso a cosa servono ?  ...E per favore non confonda l'evoluzione dell'era moderna  ( almeno non su questa tematica ) con un voler rendere normale un qulcosa che già lo è , e se forse si combatte per questo è perchè ci sono persone che vogliono creare questa differenza e magari loro stesse danno più importanza del dovuto...! 

Cordiali Saluti,
Francesco
La Bella Natura degli Uomini e delle Donne.
Il 26/11/2010, cristina ha scritto :

Caro bodydream84,

Dire questo:
"sembra che la natura “metta in naturale conto” alcuni casi di omosessualità maschile pur di garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che mantengono e diffondono la specie" riguardo allo studio delle cromossoma è proprio come fare di tutto, e un pò di più, per cercare il pello sull'uovo, oltre a sembrare quasi patetico.

Cercare di provare scientificamente qualcosa che "possa" succedere non renderà mai l'atipicità una regola.. E purtroppo noi qui stiamo parlando di una società che sta cercando di trasformare l'argomento in un comportamento completamente naturale e "parte della natura umana". Gli studi isolati per convalidare l'eccezioni esistirano sempre, anche se isolati e magari non diffusi per mancanza di basi concrette che li possano sostenere. Ma anche se esistessero, saranno sempre atipicità.

Però, il mio punto d'interesse che giustifica la mia presenza qui dopo aver letto un'articolo del genere è che non credo assolutamente che gl'innumerevoli omosessuali che vediamo (in considerevole aumento) oggigiorno facciano parte di un'annormale formazione di cromossoma o di una formazione congenita che li rende tendenti all'omosessualità.  Ci mancherebbe.

Non desidero veramente dare continuazione ad un argomento così ambiguo e polemico, anche perché su argomenti del genere si rischia quasi 99% di finire per essere incompresi e troppo “duri”-una volta che  si crede a ciò che si dice. I punti di vista sono completamente diversi qui e diciamo che “discuterli” tramite testi scritti probabilmente non ci porterà ad un consenso, se no per il fatto che i maltrattamenti (fisici o psicologici) non sono e non saranno mai la maniera di giustificare i nostri punti di vista.   

Mi auguro che i (le) giovani (e), sempre di più, possano trovare in famiglia situazioni che gli permettano di affrontare una vita emozionalmente stabile, serena e in armonia con le loro nature e che le loro insoddisfazioni e tante volte, peggio ancora, anche abusi (fisici o psicologici) subiti in passato/presente non li impedisca di avere la possibilità di vivere una vita in piena armonia con sè stessi, accetandosi, nonnostante i propri limiti, senza dover cercare chissà dove e come un modo completamente combattivo per affermarsi e per vivere.

Le mancanze di linee guida e/o traumi vissuti possono portare a innumerevoli tipologie di reazioni dalla parte di un essere umano e queste reazioni gli segnerano più, o meno, la vita, momentaneamente o eternamente. Perciò, non confondiamo l'essere "nato così" con l'essere "diventato così” (conscia o inconsciamente), c’è sempre da capire tutta una storia-complessa- dietro le quinte. E il mondo di oggi, facilità e anzi, stimola questi comportamenti (c’è tanta gente che ci guadagna con questo)….il “vivere liberamente”, come se  il “vivere liberamente” volessi dire vivere alle margini delle consuetudini.  A tutto c’è un perchè, ogni azione comportamentale, ogni reazione comportamentale, anche se non ce ne rendiamo conto… e ciò  non dipende e non dipenderà mai dalle nostre cromosoma.

 
Stammi bene,
Cristina


Re: La Bella Natura degli Uomini e delle Donne.
Il 26/11/2010, BOYDREAM84 ha risposto :
 
Salve Cristina,

leggendo anche quest’ultimo commento ... continuo ad essere della mia opinione, cioè che non si può dare solo una giustificazione o ragione prettamente psicologica, etica, o emotiva all’argomento dell’omosessualità, ma bensì è giusto tener conto anche della scienza, della genetica, di cui certo non si può nasconderne gli studi  !   I suoi discorsi sono sensati e giustificabili, ma pur sempre ed esclusivamente da un punto di vista psicologico e questo purtroppo non basta ! Qui si parla di omosessualità ,  e non certo di un comportamento sbagliato, o dello sviluppo mentale-emotivo di un detenuto, o assassino o colpevole di qualcosa. Si sta parlando e ribadisco questa cosa, di sessualità e non di comportamenti deviati o indotti da qualcos ‘altro !  Ci sono diversi casi in cui si è  innamora di una persona dello stesso sesso, pur accettando il mio corpo, pur non avendo o vivendo alcuna fragilità familiare. Alla base dello scoprirsi omosessuale, a differenza di come voglio far apparire i mass media e o molti psicologi e religiosi, non ci sono trasgressioni o ricerche di qualcosa di diverso, qualcosa  di strano  per sentirsi gratificato dal punto di vista sessuale.  Gli omosessuali come gli etero sessuali provano sentimenti, amore , affetto proprio come gli eterosessuali e i loro sentimenti , le loro emozioni non sono diverse  !  Purtroppo Lei forse confonde i casi di persone che, vuoi per momenti di debolezza, o di potere, cercano nella loro normalità momenti o contesti di trasgressione!  Beh questi casi  non riguardano i gusti sessuali ma voglia di trasgredire, che sfocia nella perversione ! Non a caso le stesse motivazioni elencate prima ( potere , debolezze, traumi, ricordi da dimenticare, ... ) possono portare un individuo a voler assumere o dipendere da alcool o sostanze stupefacenti, ma non per questo tutti sono drogati o alcolizzati ! ... la stessa cosa per omosessuali , eterosessuali e pervertiti... che sono cose ben diverse ! Forse nel caso della perversione i suoi discorsi trovano maggior giustificazione, perché un individuo per trasgredire con una persona dello stesso sesso,  si nasconde dietro un “alibi” di voler provare nuove emozioni, o semplicemente per una questione di sodomizzazione, fantasticare sessualmente. E’ proprio in questi casi  che si dovrebbe capire cosa passa o è passato per la testa di quella persona. Ma questo non vuol dire essere omosessuale, vuol dire diventarlo per un puro scopo di diversivo, non perché ci si sente di potersi innamorare, o di essere attratto dallo stesso sesso.  Il gay oltretutto non per forza si sente donna, anche perché come forse lei non sa, ci sono anche ruoli sessuali, proprio come ci sono nelle coppie che lei definisce normali (etero) . Quindi il gay accetta il suo corpo maschile, si sente comunque tale ma prova attrazione e amore verso il suo stesso sesso. Mentre parlare di non accettazione del proprio corpo, di sentirsi donna, vuol dire parlare eventualmente di transessuale, o ancor meglio transgende.   Inoltre Lei ha anche detto quanto segue : “[...] Cercare di provare scientificamente qualcosa che "possa" succedere non renderà mai l'atipicità una regola.. E purtroppo noi qui stiamo parlando di una società che sta cercando di trasformare l'argomento in un comportamento completamente naturale e "parte della natura umana".  Gli studi isolati per convalidare l'eccezioni esisteranno sempre, anche se isolati e magari non diffusi per mancanza di basi concrete che li possano sostenere. Ma anche se esistessero, saranno sempre atipicità.[...]”  . Allora io mi chiedo... chi dice cosa è tipico  (normale) e cosa non lo è ??? !!!
Finiamola con definire l’omosessualità una conseguenza o una reazione a qualcosa o al mondo in cui  si è vissuti o si vive la propria vita  !   
Re: La Bella Natura degli Uomini e delle Donne.
Il 26/11/2010, BOYDREAM84 ha risposto :

Comunque io sono Francesco Ambrosecchia (boydream84)
RazzismoMAIgiustificatoXOgniScelta: unaConseguenza
Il 25/11/2010, cristina ha scritto :

Un'apologia della omosessualità? Non credo sia questo ciò che i nostri giovanni abbiano bisogno. E poi, non si nasce omosessuali. Nei rari casi in cui ciò succede dalla nascita, viene chiamato TRANSESSUALITà dove la persona transessuale soffre, a livello mentale, del disturbo dell'identità di genere (DIG) che, nel caso in cui sia veramente di origini fisiologiche -e non generato da insoddisfazioni/frustrazioni o semplicemente perversioni personali- viene chiamato di Intersessualità. L'intersessualità a sua volta è un termine usato per descrivere quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili.
Comunque, non voglio entrare ancora di più nei dettagli di tali situazioni, una volta che non credo veramente che sia il caso, al meno in questo momento.
Ciò che vorrei dire è che sia oggi che sempre "l'omosessualità", così in voga, è, comprovatamente, una deviazione personale indubbiamente generata da insoddisfazioni e frustrazioni personali di vari generi.  Ciò non vuol dire che un ESSERE UMANO che abbia deciso di prendersi questa strada debba essere considerato meno degli altri. E i "religiosi/psicologi, ecc.." ai quali si riferisce il Sig.re Ambrosecchia, credo fermamente, non considerano "meno importante" una persona che ha intrapreso questa strada. Se certe persone, siano loro quelle con le qualle  incroci mentre cammini per strada, al supermercato o in banca le trattano in maniera "diversa", probabilmente è perchè avvertono un indubbitabile senso di stranezza nel vedere un ragazzo - o una ragazza - che, contro la sua NATURA - ha scelto di comportarsi diversamente, e le persone semplicemente non riescono a chiudere l'occhio a questo fatto. Altre persone "indifferenti" a questo fatto, forse sono troppo "indifferenti" e allora direi, ancora peggio (per l'umanità), invece quelli effettivamente  trattano male un'omosessuale sono le stesse che, indubbiamente tratterebbero male anche un'extra communitario o  un barbone, una volta che l'ignoranza, per questo verso, non fa distinzioni.

Quindi, concludo, non credo che sia il caso di fare apologie e per conseguenza voler far sembrare naturale questo argomento "omosessualità", che, per la sua innaturalezza (i casi veramente congenici sono pocchi) porta  tanta sofferenza a chi lo vive (ne ho almeno 4 amici gay). Innutile dire che queste sofferenze non possono essere nascoste dietro il "sentirsi" emmarginati dalla società. La sofferenza di una scelta così proviene da un profondo non accetarsi a se stessi, e qui non ci piove.

So che il mio commento causerà purtroppo molte polemiche probabilmente. Ma mi sono sentita veramente nel dovere di dire che, nonnostante i maltrattamenti verso un'essere umano non saranno MAI giustificati (e sono contro "l'omofobia" come sono contro il razzismo contro l'immigrati, ecc..), i giovanni di oggi devono capire che di frustrazioni e di tentazioni ce ne stanno tante in questa vita, ma non chiamarle congenite, poichè non è proprio così, è una scelta (nella maggior parte delle volte, molto inconseguente, quasi "ingenua") e basta. Bisogna fare i conti, per bene e profondamente, per ogni scelta della nostra vita, e chi vi vuole veramente bene, vi farà capire tutto questo. Dubbitate da chi vi applaude, dubbitate.


Re: RazzismoMAIgiustificatoXOgniScelta: unaConseguenza
Il 26/11/2010, BOYDREAM84 ha risposto :
Cara Cristina ,
non sono qui per accusare o giudicare il suo pensiero,  e tanto meno non la riterrò omofobe,  ma da quello che dice e scrive...devo dedurre che ha un concetto e magari degli studi alla base, che la  portano lontano da quello che è la realtà, ancora troppo comodamente ignorata. A riguardo riporto di seguito alcune testimonianze provate anzi definite e verificate a contrario di quanto Lei  hai affermato.
 
La certezza arriva da un modello matematico messo a punto da un gruppo di ricercatori italiani composto dai professori Andrea Camperio Ciani, Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, Giovanni Zanzotto, Dipartimento di Metodi e Modelli matematici dell’Università di Padova, e Paolo Cermelli, Dipartimento di Matematica Università di Torino.  Il modello delle “selezione sessualmente antagonista” è stato selezionato tra i tanti messi sul tavolo ad inizio della ricerca e prevede che almeno un fattore genetico deve essere contenuto nel cromosoma sessuale X, quello trasmesso ai maschi solo dalle madri. Ma i geni trasmessi devono essere due, uno appunto nel cromosoma X, e un secondo contenuto in un altro cromosoma non sessuale. In sostanza, sembra che la natura “metta in naturale conto” alcuni casi di omosessualità maschile pur di garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che mantengono e diffondono la specie. Questo tipo di evoluzione, che è uno dei fattori che contribuiscono al mantenimento di una alta variabilità genetica, era stato dimostrato negli insetti, negli uccelli e in alcuni mammiferi ma, fino ad oggi, mai nell’uomo. «In sostanza – spiega il professor Camperio Ciani – il nostro modello matematico dimostra tutti e quattro gli assunti da cui eravamo partiti. Ovvero: l’omosessualità maschile è sempre presente in tutte le popolazioni della terra; nessuna popolazione è totalmente composta da gay; l’eredità è asimmetrica, legata al ramo materno; i gay hanno da parte materna femmine (nonne, zie, cugine etc) che fanno più figli rispetto alla media».
«Questa scoperta – continua Camperio Ciani – in qualche modo rovescia gli stereotipi comuni per i quali gli omosessuali sono discriminati perché contro-natura. Il nostro studio sembra invece spiegare che fanno parte di un disegno evoluzionistico assolutamente naturale, che punta ad aumentare la fecondità. Siamo di fronte a una sorta di “strategia di selezione fra geni” da parte della natura».
Se non dovesse essere ancora molto chiaro, ecco un’altra testimonianza .
L'articolo centrale del professor Jannini si apre con il racconto di una storia vera piuttosto curiosa, che testimonierebbe a favore dell'ipotesi di origine genetica dell'omosessualità: "Si incontrano in un bar per gay… si piacciono, diventano amanti. Soltanto dopo scoprono di essere fratelli gemelli, cresciuti in famiglie diverse e all'oscuro l'uno dell'altro". La storia, presa come esempio, dimostra che tra persone che hanno patrimonio genetico simile è facile che se uno dei due è omosessuale, anche l'altro lo sia (vedi, a questo proposito, l'articolo sui Gemelli omosessuali); così si demolirebbero, secondo Jannini, "le teorie freudiane che interpretano l'omosessualità come un complesso di Edipo irrisolto". E da qui, parte una lunga serie di descrizioni di diversità fisiologiche o genetiche che caratterizzerebbero i soggetti omosessuali maschi. Tutto per dimostrare che omosessuali non si diventa: "con buona pace degli psicologi che parlano di "scelta" omosessuale e delle religioni che individuano il peccato in questi comportamenti, omosessuali, semplicemente, si è. Lo si è, pare, perché una regione che si trova sulla punta del cromosoma X denominata Xq28 presenta una peculiarità nel 75% dei soggetti omosessuali esaminati. Nessuna prova scientifica, certo, ma sembra un primo passo a sostegno di coloro che affermano l'origine genetica dell'omosessualità. Così come il nucleo Inah-3, piccola zona dell'ipotalamo responsabile dei comportamenti sessuali, che avrebbe una conformazione nei maschi omosessuali assai simile a quella riscontrata nelle donne.
L’amore tra soggetti dello stesso sesso costituisce una condizione possibile e, pertanto, è necessario guardare all’omosessualità come a una variante normale della vita sessuale dell’individuo. Considerarla,  da dunque, una possibilità insita nel percorso di ciascuno. E la cultura di un luogo è rappresentata anche dalla Scienza e dal modo in cui si fa ricerca! Vorrei chiarire allora un concetto :  se davvero la omosessualità fosse una scelta di vita, come mai molti di questi soffrono... ?  E perché sono cosi sensibili ? ... forse perché non si tratta di una scelta , di un modo di voler vivere la propria vita ... ma bensì della  scoperta di avere questa caratteristica innata, alla quale è inutile opporsi perché nulla di male o di deviato!  Soprattutto perché di certo chi lo sente di essere cosi, e non Lei o chi ,  che avanza o pensa di entrare nella testa e nei problemi dei suoi amici gay, ha passato un profondo periodo di analisi e di mille domande per capire se stessi e capire quanto di più naturale c’è !   L’unica scelta che un omosessuale può fare è quella di  scegliere di essere se stesso, e quindi non aver paura, perché non  ha nulla di cui vergognarsi o nascondersi ... perché parte della sua natura e non del suo essere diventato ... oppure scegliere di mentire, di avere una doppia identità, una doppia vita di comodità e copertura sociale...solo perché l’etica o la religione “rigida”  vuole farci sentire deviati o malati o frustati o semplicemente insoddisfatti ! Ci  tenevo a lanciare un messaggio IMPORTANTISSIMO :  “Chiunque si trovasse nella condizione di essere o scoprirsi omosessuale, DIFFIDI da coloro che dicono di aiutarci a guarire da questa condizione, da questa malattia ! ... Cercate aiuto in voi stessi o in chi ha già affrontato la stessa scoperta di se stessi !  “
 
 
 
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