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Francesco,
Ho detto "capire tante cose" in un'altro senso. L'omosessualità non sarà mai un qualcosa di congenito, tranne che per i casi di accentuate disfunzioni ormonali (maschili sulla donna e vice versa) ma lì non viene nemmeno chiamata omosessualità, come lo saprai.
Il mio pensiero continua ad essere in linea con ciò che ho detto precedentemente.
Saluti,
Ho lasciato un commento ieri riguardo all'articolo "L'omofobia?...Una forma di razzismo" che non è stato pubblicato. Vorrei capire se sarà ancora pubblicato o se avete deciso di non pubblicarlo (?).
Grazie e cordiali saluti
Cristina
Re: Domanda
Ciao Cristina ! .. semplicemente abbiamo involontariamente tardato nel convalidare il tuo messaggio. Buona navigazione !
Come ho detto, abbiamo punti di vista (molto) diversi. Lei ha detto come la pensa ed anch'io ho fatto lo stesso. E poi, lungo la vita tutti noi, essere umani, abbiamo l'opportunità, felicemente e volendo o no, di capire tante cose.
La saluto,
Cristina
Re: Giorno Dopo Giorno
Beh sicuramente ... e infatti la storia va avanti, ci sono progressi ...e sopratutto tante nuove scoperte o studi che oggi posso aiutare a capire tante cose ... nel male e o nel bene ! Non si può non tenere conto ... di ciò che ora si riesce ad apprendere ... altrimenti la scienza, l'evoluzione e la storia stesso a cosa servono ? ...E per favore non confonda l'evoluzione dell'era moderna ( almeno non su questa tematica ) con un voler rendere normale un qulcosa che già lo è , e se forse si combatte per questo è perchè ci sono persone che vogliono creare questa differenza e magari loro stesse danno più importanza del dovuto...!
Cordiali Saluti,
Francesco
Caro bodydream84,
Dire questo:
"sembra che la natura “metta in naturale conto” alcuni casi di omosessualità maschile pur di garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che mantengono e diffondono la specie" riguardo allo studio delle cromossoma è proprio come fare di tutto, e un pò di più, per cercare il pello sull'uovo, oltre a sembrare quasi patetico.
Cercare di provare scientificamente qualcosa che "possa" succedere non renderà mai l'atipicità una regola.. E purtroppo noi qui stiamo parlando di una società che sta cercando di trasformare l'argomento in un comportamento completamente naturale e "parte della natura umana". Gli studi isolati per convalidare l'eccezioni esistirano sempre, anche se isolati e magari non diffusi per mancanza di basi concrette che li possano sostenere. Ma anche se esistessero, saranno sempre atipicità.
Però, il mio punto d'interesse che giustifica la mia presenza qui dopo aver letto un'articolo del genere è che non credo assolutamente che gl'innumerevoli omosessuali che vediamo (in considerevole aumento) oggigiorno facciano parte di un'annormale formazione di cromossoma o di una formazione congenita che li rende tendenti all'omosessualità. Ci mancherebbe.
Non desidero veramente dare continuazione ad un argomento così ambiguo e polemico, anche perché su argomenti del genere si rischia quasi 99% di finire per essere incompresi e troppo “duri”-una volta che si crede a ciò che si dice. I punti di vista sono completamente diversi qui e diciamo che “discuterli” tramite testi scritti probabilmente non ci porterà ad un consenso, se no per il fatto che i maltrattamenti (fisici o psicologici) non sono e non saranno mai la maniera di giustificare i nostri punti di vista.
Mi auguro che i (le) giovani (e), sempre di più, possano trovare in famiglia situazioni che gli permettano di affrontare una vita emozionalmente stabile, serena e in armonia con le loro nature e che le loro insoddisfazioni e tante volte, peggio ancora, anche abusi (fisici o psicologici) subiti in passato/presente non li impedisca di avere la possibilità di vivere una vita in piena armonia con sè stessi, accetandosi, nonnostante i propri limiti, senza dover cercare chissà dove e come un modo completamente combattivo per affermarsi e per vivere.
Le mancanze di linee guida e/o traumi vissuti possono portare a innumerevoli tipologie di reazioni dalla parte di un essere umano e queste reazioni gli segnerano più, o meno, la vita, momentaneamente o eternamente. Perciò, non confondiamo l'essere "nato così" con l'essere "diventato così” (conscia o inconsciamente), c’è sempre da capire tutta una storia-complessa- dietro le quinte. E il mondo di oggi, facilità e anzi, stimola questi comportamenti (c’è tanta gente che ci guadagna con questo)….il “vivere liberamente”, come se il “vivere liberamente” volessi dire vivere alle margini delle consuetudini. A tutto c’è un perchè, ogni azione comportamentale, ogni reazione comportamentale, anche se non ce ne rendiamo conto… e ciò non dipende e non dipenderà mai dalle nostre cromosoma.
Stammi bene,
Cristina
Re: La Bella Natura degli Uomini e delle Donne.
Salve Cristina,
leggendo anche quest’ultimo commento ... continuo ad essere della mia opinione, cioè che non si può dare solo una giustificazione o ragione prettamente psicologica, etica, o emotiva all’argomento dell’omosessualità, ma bensì è giusto tener conto anche della scienza, della genetica, di cui certo non si può nasconderne gli studi ! I suoi discorsi sono sensati e giustificabili, ma pur sempre ed esclusivamente da un punto di vista psicologico e questo purtroppo non basta ! Qui si parla di omosessualità , e non certo di un comportamento sbagliato, o dello sviluppo mentale-emotivo di un detenuto, o assassino o colpevole di qualcosa. Si sta parlando e ribadisco questa cosa, di sessualità e non di comportamenti deviati o indotti da qualcos ‘altro ! Ci sono diversi casi in cui si è innamora di una persona dello stesso sesso, pur accettando il mio corpo, pur non avendo o vivendo alcuna fragilità familiare. Alla base dello scoprirsi omosessuale, a differenza di come voglio far apparire i mass media e o molti psicologi e religiosi, non ci sono trasgressioni o ricerche di qualcosa di diverso, qualcosa di strano per sentirsi gratificato dal punto di vista sessuale. Gli omosessuali come gli etero sessuali provano sentimenti, amore , affetto proprio come gli eterosessuali e i loro sentimenti , le loro emozioni non sono diverse ! Purtroppo Lei forse confonde i casi di persone che, vuoi per momenti di debolezza, o di potere, cercano nella loro normalità momenti o contesti di trasgressione! Beh questi casi non riguardano i gusti sessuali ma voglia di trasgredire, che sfocia nella perversione ! Non a caso le stesse motivazioni elencate prima ( potere , debolezze, traumi, ricordi da dimenticare, ... ) possono portare un individuo a voler assumere o dipendere da alcool o sostanze stupefacenti, ma non per questo tutti sono drogati o alcolizzati ! ... la stessa cosa per omosessuali , eterosessuali e pervertiti... che sono cose ben diverse ! Forse nel caso della perversione i suoi discorsi trovano maggior giustificazione, perché un individuo per trasgredire con una persona dello stesso sesso, si nasconde dietro un “alibi” di voler provare nuove emozioni, o semplicemente per una questione di sodomizzazione, fantasticare sessualmente. E’ proprio in questi casi che si dovrebbe capire cosa passa o è passato per la testa di quella persona. Ma questo non vuol dire essere omosessuale, vuol dire diventarlo per un puro scopo di diversivo, non perché ci si sente di potersi innamorare, o di essere attratto dallo stesso sesso. Il gay oltretutto non per forza si sente donna, anche perché come forse lei non sa, ci sono anche ruoli sessuali, proprio come ci sono nelle coppie che lei definisce normali (etero) . Quindi il gay accetta il suo corpo maschile, si sente comunque tale ma prova attrazione e amore verso il suo stesso sesso. Mentre parlare di non accettazione del proprio corpo, di sentirsi donna, vuol dire parlare eventualmente di transessuale, o ancor meglio transgende. Inoltre Lei ha anche detto quanto segue : “[...] Cercare di provare scientificamente qualcosa che "possa" succedere non renderà mai l'atipicità una regola.. E purtroppo noi qui stiamo parlando di una società che sta cercando di trasformare l'argomento in un comportamento completamente naturale e "parte della natura umana". Gli studi isolati per convalidare l'eccezioni esisteranno sempre, anche se isolati e magari non diffusi per mancanza di basi concrete che li possano sostenere. Ma anche se esistessero, saranno sempre atipicità.[...]” . Allora io mi chiedo... chi dice cosa è tipico (normale) e cosa non lo è ??? !!!
Finiamola con definire l’omosessualità una conseguenza o una reazione a qualcosa o al mondo in cui si è vissuti o si vive la propria vita !
Comunque io sono Francesco Ambrosecchia (boydream84)
Un'apologia della omosessualità? Non credo sia questo ciò che i nostri giovanni abbiano bisogno. E poi, non si nasce omosessuali. Nei rari casi in cui ciò succede dalla nascita, viene chiamato TRANSESSUALITà dove la persona transessuale soffre, a livello mentale, del disturbo dell'identità di genere (DIG) che, nel caso in cui sia veramente di origini fisiologiche -e non generato da insoddisfazioni/frustrazioni o semplicemente perversioni personali- viene chiamato di Intersessualità. L'intersessualità a sua volta è un termine usato per descrivere quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili.
Comunque, non voglio entrare ancora di più nei dettagli di tali situazioni, una volta che non credo veramente che sia il caso, al meno in questo momento.
Ciò che vorrei dire è che sia oggi che sempre "l'omosessualità", così in voga, è, comprovatamente, una deviazione personale indubbiamente generata da insoddisfazioni e frustrazioni personali di vari generi. Ciò non vuol dire che un ESSERE UMANO che abbia deciso di prendersi questa strada debba essere considerato meno degli altri. E i "religiosi/psicologi, ecc.." ai quali si riferisce il Sig.re Ambrosecchia, credo fermamente, non considerano "meno importante" una persona che ha intrapreso questa strada. Se certe persone, siano loro quelle con le qualle incroci mentre cammini per strada, al supermercato o in banca le trattano in maniera "diversa", probabilmente è perchè avvertono un indubbitabile senso di stranezza nel vedere un ragazzo - o una ragazza - che, contro la sua NATURA - ha scelto di comportarsi diversamente, e le persone semplicemente non riescono a chiudere l'occhio a questo fatto. Altre persone "indifferenti" a questo fatto, forse sono troppo "indifferenti" e allora direi, ancora peggio (per l'umanità), invece quelli effettivamente trattano male un'omosessuale sono le stesse che, indubbiamente tratterebbero male anche un'extra communitario o un barbone, una volta che l'ignoranza, per questo verso, non fa distinzioni.
Quindi, concludo, non credo che sia il caso di fare apologie e per conseguenza voler far sembrare naturale questo argomento "omosessualità", che, per la sua innaturalezza (i casi veramente congenici sono pocchi) porta tanta sofferenza a chi lo vive (ne ho almeno 4 amici gay). Innutile dire che queste sofferenze non possono essere nascoste dietro il "sentirsi" emmarginati dalla società. La sofferenza di una scelta così proviene da un profondo non accetarsi a se stessi, e qui non ci piove.
So che il mio commento causerà purtroppo molte polemiche probabilmente. Ma mi sono sentita veramente nel dovere di dire che, nonnostante i maltrattamenti verso un'essere umano non saranno MAI giustificati (e sono contro "l'omofobia" come sono contro il razzismo contro l'immigrati, ecc..), i giovanni di oggi devono capire che di frustrazioni e di tentazioni ce ne stanno tante in questa vita, ma non chiamarle congenite, poichè non è proprio così, è una scelta (nella maggior parte delle volte, molto inconseguente, quasi "ingenua") e basta. Bisogna fare i conti, per bene e profondamente, per ogni scelta della nostra vita, e chi vi vuole veramente bene, vi farà capire tutto questo. Dubbitate da chi vi applaude, dubbitate.
Re: RazzismoMAIgiustificatoXOgniScelta: unaConseguenza
Cara Cristina ,
non sono qui per accusare o giudicare il suo pensiero, e tanto meno non la riterrò omofobe, ma da quello che dice e scrive...devo dedurre che ha un concetto e magari degli studi alla base, che la portano lontano da quello che è la realtà, ancora troppo comodamente ignorata. A riguardo riporto di seguito alcune testimonianze provate anzi definite e verificate a contrario di quanto Lei hai affermato.
La certezza arriva da un modello matematico messo a punto da un gruppo di ricercatori italiani composto dai professori Andrea Camperio Ciani, Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, Giovanni Zanzotto, Dipartimento di Metodi e Modelli matematici dell’Università di Padova, e Paolo Cermelli, Dipartimento di Matematica Università di Torino. Il modello delle “selezione sessualmente antagonista” è stato selezionato tra i tanti messi sul tavolo ad inizio della ricerca e prevede che almeno un fattore genetico deve essere contenuto nel cromosoma sessuale X, quello trasmesso ai maschi solo dalle madri. Ma i geni trasmessi devono essere due, uno appunto nel cromosoma X, e un secondo contenuto in un altro cromosoma non sessuale. In sostanza, sembra che la natura “metta in naturale conto” alcuni casi di omosessualità maschile pur di garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che mantengono e diffondono la specie. Questo tipo di evoluzione, che è uno dei fattori che contribuiscono al mantenimento di una alta variabilità genetica, era stato dimostrato negli insetti, negli uccelli e in alcuni mammiferi ma, fino ad oggi, mai nell’uomo. «In sostanza – spiega il professor Camperio Ciani – il nostro modello matematico dimostra tutti e quattro gli assunti da cui eravamo partiti. Ovvero: l’omosessualità maschile è sempre presente in tutte le popolazioni della terra; nessuna popolazione è totalmente composta da gay; l’eredità è asimmetrica, legata al ramo materno; i gay hanno da parte materna femmine (nonne, zie, cugine etc) che fanno più figli rispetto alla media».
«Questa scoperta – continua Camperio Ciani – in qualche modo rovescia gli stereotipi comuni per i quali gli omosessuali sono discriminati perché contro-natura. Il nostro studio sembra invece spiegare che fanno parte di un disegno evoluzionistico assolutamente naturale, che punta ad aumentare la fecondità. Siamo di fronte a una sorta di “strategia di selezione fra geni” da parte della natura».
Se non dovesse essere ancora molto chiaro, ecco un’altra testimonianza .
L'articolo centrale del professor Jannini si apre con il racconto di una storia vera piuttosto curiosa, che testimonierebbe a favore dell'ipotesi di origine genetica dell'omosessualità: "Si incontrano in un bar per gay… si piacciono, diventano amanti. Soltanto dopo scoprono di essere fratelli gemelli, cresciuti in famiglie diverse e all'oscuro l'uno dell'altro". La storia, presa come esempio, dimostra che tra persone che hanno patrimonio genetico simile è facile che se uno dei due è omosessuale, anche l'altro lo sia (vedi, a questo proposito, l'articolo sui Gemelli omosessuali); così si demolirebbero, secondo Jannini, "le teorie freudiane che interpretano l'omosessualità come un complesso di Edipo irrisolto". E da qui, parte una lunga serie di descrizioni di diversità fisiologiche o genetiche che caratterizzerebbero i soggetti omosessuali maschi. Tutto per dimostrare che omosessuali non si diventa: "con buona pace degli psicologi che parlano di "scelta" omosessuale e delle religioni che individuano il peccato in questi comportamenti, omosessuali, semplicemente, si è. Lo si è, pare, perché una regione che si trova sulla punta del cromosoma X denominata Xq28 presenta una peculiarità nel 75% dei soggetti omosessuali esaminati. Nessuna prova scientifica, certo, ma sembra un primo passo a sostegno di coloro che affermano l'origine genetica dell'omosessualità. Così come il nucleo Inah-3, piccola zona dell'ipotalamo responsabile dei comportamenti sessuali, che avrebbe una conformazione nei maschi omosessuali assai simile a quella riscontrata nelle donne.
L’amore tra soggetti dello stesso sesso costituisce una condizione possibile e, pertanto, è necessario guardare all’omosessualità come a una variante normale della vita sessuale dell’individuo. Considerarla, da dunque, una possibilità insita nel percorso di ciascuno. E la cultura di un luogo è rappresentata anche dalla Scienza e dal modo in cui si fa ricerca! Vorrei chiarire allora un concetto : se davvero la omosessualità fosse una scelta di vita, come mai molti di questi soffrono... ? E perché sono cosi sensibili ? ... forse perché non si tratta di una scelta , di un modo di voler vivere la propria vita ... ma bensì della scoperta di avere questa caratteristica innata, alla quale è inutile opporsi perché nulla di male o di deviato! Soprattutto perché di certo chi lo sente di essere cosi, e non Lei o chi , che avanza o pensa di entrare nella testa e nei problemi dei suoi amici gay, ha passato un profondo periodo di analisi e di mille domande per capire se stessi e capire quanto di più naturale c’è ! L’unica scelta che un omosessuale può fare è quella di scegliere di essere se stesso, e quindi non aver paura, perché non ha nulla di cui vergognarsi o nascondersi ... perché parte della sua natura e non del suo essere diventato ... oppure scegliere di mentire, di avere una doppia identità, una doppia vita di comodità e copertura sociale...solo perché l’etica o la religione “rigida” vuole farci sentire deviati o malati o frustati o semplicemente insoddisfatti ! Ci tenevo a lanciare un messaggio IMPORTANTISSIMO : “Chiunque si trovasse nella condizione di essere o scoprirsi omosessuale, DIFFIDI da coloro che dicono di aiutarci a guarire da questa condizione, da questa malattia ! ... Cercate aiuto in voi stessi o in chi ha già affrontato la stessa scoperta di se stessi ! “